Meloni in Algeria: obiettivo la messa a terra del Piano Mattei

La premier vuole che l'Italia diventi l'hub Mediterraneo per la fornitura di energia agli altri partner europei. L'intesa non si restringere solo al gas ma coinvolge anche altre fonti di energia pulita

Meloni in Algeria

Secondo giorno di visita in Algeria per Giorgia Meloni. L’obiettivo di questo viaggio strategico della premier è consolidare i rapporti con il Paese che, attualmente, è il nostro principale fornitore di gas, avendo soppiantato la leadership russa nel 2022. La presidente del Consiglio, che ieri sera ha cenato con il primo ministro algerino alla presenza dell’ad di Eni Claudio Descalzi, vuole mettere a terra il ‘Piano Mattei per l’Africa’ in maniera che l’Italia diventi l’hub Mediterraneo per la fornitura di energia agli altri partner europei, in particolare a Germania, Austria e Ungheria. Anche perché, proprio nel Mediterraneo, “viaggia la stragrande maggioranza dei nostri interessi nazionali. Questo per noi è un territorio cruciale“, sintetizza la premier parlando a bordo della nave Carabiniere della Marina militare ormeggiata ad Algeri.

L’intesa con l’Algeria, considerato uno Stato ormai affidabile, non si restringere solo al gas ma coinvolge anche altre fonti di energia pulita, a cominciare dall’idrogeno verde e dalla bioraffinazione. Non sarà facile passare dalla fase teorica a quella pratica, molti tasselli di questo complicatissimo mosaico devono trovare la loro giusta collocazione, però Meloni proprio con questa visita in Algeria dimostra di voler fare sul serio.

Del resto, il problema energetico è stato il nodo cruciale della Manovra e sarà il vero cruccio dei prossimi mesi. La presidente del Consiglio vorrebbe sganciarsi dalla Russia (che ci fornisce ancora il 16% del gas) entro due anni. Per questa ragione, oltre alla liaison fortissima con l’Algeria, verranno intensificati i rapporti con Mozambico, Egitto e Angola, per quanto riguarda il continente Africano; poi c’è l’Azerbaijan che già ci fornisce gas in arrivo in Puglia: e non a caso di si ragiona sul raddoppio del Tap. Infine c’è il discorso legato alla Libia, che potrebbe diventare un ‘cliente’ molto interessante nell’istante in cui all’interno del paese la situazione politica sarà definitivamente stabilizzata.

Il governo, insomma, si sta muovendo. Al netto della politica di espansione delle rinnovabili che a livello burocratico dovrebbe avere meno lacci e lacciuoli nell’immediato futuro. Intanto, però, Meloni tratta con Algeri: oggi è il secondo, importantissimo giorno di dialogo per tornare a Roma non a mani vuote.

Photo Credit: Palazzo Chigi