Maltempo, oggi Cdm: Governo al lavoro su decreto. Ipotesi fino a 100 milioni in aiuti

Verso la richiesta di attivazione del fondo di solidarietà Ue. Attesa anche riunione con il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, per fare il punto sugli interventi urgenti

Arrivano in Consiglio dei ministri le prime misure per affrontare l’emergenza nei territori colpiti dalle alluvioni. Dopo aver toccato con mano, di ritorno in anticipo dal G7 di Hiroshima, la furia delle piogge che si sono abbattute sull’Emilia-Romagna, la premier, Giorgia Meloni, è al lavoro per mettere su carta gli interventi più urgenti per un territorio drammaticamente colpito dal maltempo. Oltre alla sospensione di bollette e termini per tributi e contributi, dovrebbero essere stanziati circa 50 milioni per le spese legate ai soccorsi. Non è escluso, secondo quanto trapela da ambienti parlamentari di maggioranza, che la cifra possa raddoppiare nelle prossime ore, toccando quota 100 milioni. Ovviamente, si tratterebbe di un primissimo stanziamento, cui dovranno seguirne altri, dopo un’attenta valutazione dei danni, anche se per il momento “è ancora abbastanza impossibile fare una stima”, per dirla con le parole del ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto.

Al momento, secondo un primo giro di ricognizione delle varie associazioni di categoria, il conto si aggirerebbe sui 5 miliardi di euro. Un colpo durissimo per l’economia del territorio, ma anche dell’intero Paese. Ecco perché si invocherà quasi sicuramente l’aiuto dell’Europa. “Presenteremo un primo pacchetto di sostegno all’interno del decreto emergenza – spiega il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, da Bruxelles – che prevederà, mi auguro, la sospensione dei mutui, la rateizzazione degli oneri fiscali e soprattutto l’attivazione del fondo di garanzia che a nostro avviso deve essere il massimo che ci è consentito dalle norme europee sugli aiuti di Stato“. Anche perché “ci sono i fondi dell’Ue già attivati in altri casi simili ed è giusto che anche in questo caso l’Italia possa accedervi“, visto che si parla di “una delle regioni più produttive del Paese, che deve essere messa in condizioni da subito di riprendere a sostenere produzione e lavoro e quindi anche l’economia nazionale”.

Oggi sarà ancora allerta rossa sul territorio, anche se “di tipo diverso rispetto alla precedente, perché è basato sul fatto che il territorio è abbastanza inondato, di conseguenza c’è la certezza assoluta che la terra non è in grado di assorbire nulla”, spiega Pichetto. Ricordando che a Palazzo Chigi, dopo il Cdm, ci sarà anche una riunione con il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, per fare il punto sugli interventi da mettere in campo. Che dovranno tenere conto anche dell’allarme lanciato da Michele de Pascale, sindaco e presidente sia della Provincia di Ravenna che dell’Upi: “Abbiamo chilometri di strade provinciali distrutte; frane, smottamenti, fiumi di fango, hanno completamente cancellato interi tratti, isolando comunità e territori. Sono danni per oltre 1 miliardo” che andranno contati nella fase di ricostruzione.

Mentre il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, punta i riflettori su un tema collaterale, perché “in queste giornate in cui l’Italia è colpita da una tragedia come quella che coinvolge l’Emilia-Romagna e parzialmente le Marche, dobbiamo ribadire un concetto che forse sta sfuggendo a chi vive di ideologie: allevatori e agricoltori non sono nemici del territorio e dell’ambiente, anzi. Dove manca la manutenzione del territorio di allevatori e agricoltori”. Perché “il dissesto idrogeologico – continua – è più grave e rispetto a eventi come alluvioni, le concause dell’aggravarsi degli effetti sono da ricercare nel loro abbandono di zone che per millenni hanno manutenuto“.

Il governo, assicura il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sta comunque facendo “tutto ciò che è nelle nostre possibilità per aiutare le popolazioni” colpite dalle alluvioni, “compresa la richiesta di ottenere il fondo di solidarietà da parte dell’Unione europea, come accaduto con il terremoto dell’Aquila“. Il vicepremier sottolinea che l’Italia ha ottenuto “anche grande disponibilità da tanti paesi dell’Ue attraverso l’attivazione del meccanismo di protezione civile dell’Ue, ma anche da Paesi, come la Svizzera, che sono fuori dal sistema europeo“. Tajani oggi pomeriggio sarà in missione a Forlì, in agenda c’è una riunione presso il Comitato operativo comunale sulla situazione di emergenza e a seguire l’incontro con il sindaco, Gian Luca Zattini, i rappresentanti del mondo imprenditoriale, associativo e camerale delle province di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna, cui parteciperanno anche i vertici di Ice, Sace, Simest e Cdp. Segnali importanti per un territorio che, mentre spala con i soccorritori per liberare case, strade e capannoni, vuole già iniziare a vedere la luce della ricostruzione in fondo al tunnel del dramma.