Mentre l’Emilia Romagna conta i danni delle alluvioni, il resto del Nord Italia è alle prese con la siccità e il governo cerca di mettere il Paese al riparo davanti a una estate che si preannuncia ancora più rovente di quella dello scorso anno.
Il primo tavolo sull’emergenza idrica è convocato per venerdì. “Bisogna trattenere l’acqua piovana quando cade”, sostiene il vicepremier Matteo Salvini, che presiede la cabina di regia sull’emergenza idrica. Quindi, spiega, “occorrono dighe e invasi“. Il governo, fa sapere Salvini, investe miliardi “nelle fognature per ridurre le dispersioni idriche” e venerdì mattina ci saranno le prime “proposte concrete” e i primi “interventi economici concreti”.
Lo scorso mese, il 6 aprile, il governo ha dato il via libera in consiglio dei ministri al Dl Siccità, che prevedeva una cabina di regia, un commissario straordinario, un osservatorio permanente in ogni autorità di bacino. E ancora: un fondo per gli invasi e multe molto più care per le estrazioni illecite di acqua. In cabina di regia, oltre a Salvini, ci sono i ministri Gilberto Pichetto Fratin (Mase), Raffaele Fitto (Affari europei), Francesco Lollobrigida (Agricoltura), Nello Musumeci (Protezione civile e politiche del mare), Roberto Calderoli (Affari regionali) e Giancarlo Giorgetti (Economia). Alessandro Morelli, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al coordinamento della politica economica e programmazione degli investimenti pubblici, partecipa alle riunioni come segretario.
Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, tra le più colpite dall’assenza d’acqua, ha già inviato al Mit un piano da oltre 2 miliardi euro, con un elenco di opere e interventi urgenti. “La pioggia di questi giorni non basta, ma aiuta, soprattutto in agricoltura. Il problema è che mancano le riserve idriche che d’inverno si formano grazie alla neve che quest’anno è stata molto scarsa“, osserva il governatore. Il problema è diventato frequente e richiede “nuove soluzioni e nuove opere“, afferma. Tra le opere elencate da Zaia, sei interventi in particolare sono urgenti, per un importo di oltre 400 milioni di euro. “Serviranno a mettere in sicurezza il territorio, gestire meglio la rete idrica, costruire riserve d’acqua ed evitare gli sprechi attuali dovuti a infrastrutture idrauliche vetuste”, sostiene.
Una carenza cronica di acqua, nonostante le piogge nel weekend, confermata dai coltivatori diretti. “Serve un tavolo di lavoro con chi si occupa di energia idroelettrica. Spesso vantano una priorità non prevista dalle norme“, scandisce Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti Piemonte. In queste ore, l’associazione ha chiesto alla Regione Piemonte nuovi bacini. “I danni sull’agricoltura nella Regione sono stati superiori al miliardo di euro nello scorso anno“. Al momento, c’è il fondo di solidarietà nazionale con risorse per circa duecento milioni di euro per tutta l’Italia. “Si tratta di una cifra simbolica“, ammette Moncalvo.
L’approccio di Salvini al problema non piace al co-fondatore di Europa Verde Angelo Bonelli, secondo il quale il ministro delle Infrastrutture “non sa di cosa parla“: “Abbiamo un irresponsabile alla guida del comitato, parliamo di un Ministro che pensa che il problema della Siccità sia dovuto dall’assenza di dighe. Salvini non sa nemmeno a cosa servono le dighe, ovvero a regolare il deflusso di un corso d’acqua naturale, a proteggere un tratto di costa o un porto, oppure a formare un bacino o un serbatoio al servizio di una centrale idroelettrica. Il ministro forse voleva parlare di invasi per trattenere l’acqua piovana ma pensa che costruendo più invasi scomparirà la Siccità. Drammaticamente ridicolo“, tuona. Questi eventi climatici estremi, che si abbattono sul Paese sempre più spesso, ricorda, “hanno un nome, nome che il Ministro Salvini si rifiuta di pronunciare: cambiamento climatico“. L’esponente di Avs tira ancora in ballo il Ponte sullo Stretto di Messina, bandiera del vicepremier: “Salvini dovrebbe riflettere sul fatto che, invece di destinare 15 miliardi ad un’opera inutile e dannosa è doveroso e urgente investire quelle risorse, così ingenti, per la messa in sicurezza del territorio e delle infrastrutture, approvare una legge per lo stop al consumo di suolo per consentire ai terreni di assorbire più acqua e restituirla alle falde, trasformare l’Italia in un hub delle rinnovabili e non del gas“.