Proteste agricoltori, governo al lavoro su Irpef ma Lega rilancia. Accordo Riscatto Agricolo-Masaf

Salvini chiede di aumentare l'esenzione. Nell'emendamento al Milleproroghe proposta Irpef dimezzata su redditi agricoli 10-15 mila euro. Il Cra annuncia manifestazione al Circo Massimo giovedì 15 febbraio.

Governo e maggioranza lavorano senza tregua per gestire la rabbia degli agricoltori. Se un passo avanti era stato fatto con l’annuncio di una proroga dell’esenzione Irpef fino a 10mila euro con un emendamento al Milleproroghe, la Lega continua ad alzare l’asticella.

L’esenzione fino a 10mila euro è un passo in avanti positivo, merito della costanza della Lega e del nostro emendamento presentato in Commissione”, rivendica il capogruppo del Carroccio alla Camera, Riccardo Molinari, ad Affaritaliani.it. Ma rilancia: “Lavoreremo per migliorare ulteriormente il sostegno al settore agricolo. Si può alzare la soglia di esenzione dell’Irpef agricola fino a 30mila euro per includere anche gli agricoltori professionali“. In serata infatti Matteo Salvini convoca una riunione con i dirigenti del partito per parlare del dossier-agricoltura proprio mentre alla Camera è in corso una riunione di maggioranza sul decreto Milleproroghe. Sul piatto della Lega ci sono l’incremento dell’esenzione Irpef (sopra i 10mila euro), l’approvazione della proposta del Carroccio su controllo dei prezzi e costi di produzione, accelerazione dei provvedimenti per limitare i danni provocati dalla fauna selvatica. “Vogliamo coinvolgere un numero sempre maggiore di imprenditori agricoli, aggiungendo altre risorse rispetto a quanto già ipotizzato” spiega Salvini a proposito di Irpef. Con l’occasione, la Lega ribadisce poi la netta contrarietà ai negoziati dell’Europa con il Sudamerica. “L’intesa con i Paesi del Mercosur, a cui sta lavorando ancora Bruxelles senza vere garanzie sul rispetto degli standard simili ai nostri, rappresenterebbe un pericolo per i produttori italiani con l’arrivo sulle nostre tavole di prodotti che non danno le nostre stesse garanzie”, fa sapere il Carroccio.

L’esecutivo si sta già occupando delle verifiche, che scatteranno automaticamente in presenza di acquisti inferiori al prezzo medio di produzione pubblicato da Ismea. Sull’Irpef il ministro Francesco Lollobrigida assicura di essere alla ricerca, con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, e il vice al Mef Maurizio Leo, per una nuova proposta che, spiega, “garantisca, nel modo più rilevante possibile gli imprenditori agricoli“. L’obiettivo, ribadisce, restano il sostegno al reddito dei più deboli e l’abbattimento dei costi di produzione, “in un quadro di equità”. A quanto si apprende, l’emendamento al Milleproroghe dovrebbe prevedere un franchigia per esentare dal pagamento i redditi agrari e dominicali fino a 10.000 euro, e la riduzione del 50% dell’importo da pagare per i redditi tra i 10.000 e i 15.000 euro.

Sulla vicenda, “deve valere un concetto chiaro ed equo“, gli fa eco il sottosegretario Patrizio La Pietra, dopo aver ricevuto una delegazione di Riscatto Agricolo: “No a un’esenzione generalizzata che riguardi anche le grandi imprese e sì a venire incontro agli agricoltori con redditi più bassi, limitando l’esenzione IRPEF ai redditi agrari e domenicali che non eccedono l’importo di 10.000 euro. La maggioranza degli agricoltori ne beneficerà”, afferma.

Venerdì la premier Giorgia Meloni, con alcuni ministri, ha incontrato le associazioni di categoria a palazzo Chigi, e dopo l’incontro Lollobrigida ha ricevuto al Masaf una delegazione di manifestanti delle proteste dei trattori, ricevuti ancora oggi. Con una sigla, Riscatto Agricolo, il Masaf ha trovato un accordo per un tavolo di confronto: “Le porte del ministero sono e saranno aperte a tutti, sindacati, imprese, organizzazioni, vedi il caso di Riscatto Agricolo, che come noi tengono al futuro dell’agricoltura, perché difendendola difendiamo anche il nostro futuro”, spiega La Pietra a margine del colloquio.

Più battagliera la fronda guidata da Danilo Calvani, Cra-Agricoltori traditi, che ha annunciato una nuova protesta al Circo Massimo giovedì alle 15, alla quale, pare, non parteciperà Riscatto Agricolo che invece si dice pronto a smobilitare il proprio presidio nella Capitale.