Smog, geologo Tozzi: Situazione critica, basta prendersela con l’Europa

“Certo non avevamo bisogno di misurazioni (che qualcuno ritiene estemporanee) di organismi stranieri per sapere che la pianura Padana è il luogo non puntuale con il maggiore inquinamento atmosferico d’Europa: lo avevamo già notato durante la pandemia e lo sappiamo ogni mese dalle rilevazioni di Arpa Lombardia, ma anche Veneto e Emilia Romagna. In realtà tutti i dati di tutte le fonti dipingono lo stesso quadro negativo: i giorni sopra il limite permessi in un anno sono 35 e già ora siamo attorno ai 20 in molte località. E la situazione si ripete da anni”. Lo scrive il geologo e divulgatore Mario Tozzi in un suo intervento su La Stampa. Tozzi poi aggiunge: “È vero che viviamo in un’epoca in cui le condizioni ambientali in Europa migliorano rispetto al passato e in cui si fanno grandi sforzi, ma è evidente che non sono sufficienti e questa è una responsabilità in capo non solo ai decisori politici, ma anche agli operatori della comunicazione, che regalano troppi spazi a chi minimizza o nega i problemi ambientali, indicando negli ecologisti il nuovo nemico. La minaccia alla salute dei sapiens e agli ecosistemi non viene da chi la mette in luce, ma da chi agisce solo per il profitto o da chi nasconde la testa sotto la sabbia”. Infine Tozzi sottolinea: “La situazione è critica e la crisi climatica l’aggrava: non è davvero il caso di prendersela con l’Europa per le nuove direttive verdi, tra cui una che indica di dimezzare alcuni inquinanti da qui al 2030, perché quella è senz’altro la strada. Se ci piace essere ipocriti, e sperare nel caso o in una tecnologia salvifica sconosciuta al momento, non raccontiamoci almeno che tutto va bene e che, comunque, non siamo a Pechino o a New Dehli”.