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Agricoltura, da Italia pacchetto di proposte a Ue. Lollobrigida: “Tornati centrali”

L’Italia presenta le sue proposte alla Ue e cerchia in rosso le date del 21 e 22 marzo prossimi. Il giorno dopo il consiglio Agrifish più difficile, con la guerriglia urbana che ha messo a ferro e fuoco Bruxelles, il responsabile del Masaf, Francesco Lollobrigida, spiega la posizione italiana in Europa, sottolineando che la premier, Giorgia Meloni, ha chiesto di mettere anche l’agricoltura all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Ue. Per battere il ferro finché è caldo, lascia intendere il ministro della Sovranità alimentare.

L’Italia, da protagonista, nell’ambito del Consiglio Agrifish ha presentato un documento che invita la Commissione Ue a fare un passo indietro rispetto alle politiche ideologiche e folli che, in nome di un presunto ambientalismo, hanno messo in ginocchio il nostro settore primario“, dice Lollobrigida. Sottolineando che “tutti gli Stati membri si sono espressi favorevolmente”. Al centro del piano c’è la revisione della Pac, “perché l’ultima è scritta male: porta criticità operative che creano problematiche“.

Il paper italiano avvisa che “se il modello di transizione ecologica dell’agricoltura promosso dal Green Deal continuasse ad essere portato avanti solitariamente dall’Ue o senza il necessario correttivo della reciprocità a livello di scambi commerciali, il saldo degli effetti ambientali a livello globale sarebbe addirittura negativo“. Il concetto base è che “la minore produzione agricola nell’Unione europea derivante da vincoli ambientali più severi e la sua conseguente delocalizzazione verso Paesi caratterizzati da regole meno rigorose, farà crescere l’inquinamento a livello mondiale, penalizzando la lotta ai cambiamenti climatici che, per sua stessa natura, non può che essere condotta a livello globale“. In pratica, spiega il ministro, “se le scelte tengono conto solo del principio della sostenibilità ambientale, ci sono conseguenze sulla desertificazione e sul dissesto idrogeologico“, oltre al fatto che “con consumo invariato e riduzione delle produzioni si incentivano le importazioni da nazioni che non rispettano le nostre stesse regole. Anzi, si aumentano quelle produzioni a livelli esponenziali, con conseguenze sull’ambiente“.

Dunque, per il governo italiano va rivista la Pac 2023-2027, con azioni a breve termine come la rimodulazione della normativa sugli aiuti di Stato, incrementando l’importo in ‘de minimis’ nel settore agricolo a 50mila euro, con un quadro temporaneo per l’emergenza agricola e una moratoria sul credito agricolo sulla scorta di quanto accaduto con la pandemia e la crisi energetica.

Ancora, incentivare soluzioni alternative alla messa a riposo dei terreni per salvaguardare l’ambiente, il cui obbligo va rimosso con una deroga temporanea fino alla prossima Politica agricola comune, dove poi cancellarlo definitivamente. Servono, inoltre, adeguate risorse finanziarie per sostenere il reddito degli agricoltori, assicurare la sicurezza alimentare e mantenere un tessuto rurale vitale, ma soprattutto aumentare gli aiuti ai giovani per consentire il ricambio generazionale. Tra le proposte c’è quella di riflettere sugli eco-schemi, soprattutto sulla possibilità di remunerare la produzione di beni pubblici e le esternalità positive prodotte dal settore agricolo.

Ovviamente, ci sono anche interventi settoriale: la produzione commercializzata dell’olio extra vergine di oliva non dovrà scendere al di sotto del 15%, l’innalzamento al 60% dell’aiuto di spesa agli operatori ortofrutticoli, i limiti temporali previsti per le autorizzazioni e il reimpianto di vigneti devono essere eliminati o ampliati ad almeno 8 anni, il finanziamento dell’estirpazione dei vigneti per problemi fitosanitari e il suo reimpianto e la copertura del mancato reddito.

L’Italia chiede il rafforzamento degli interventi sul mercato Ue con l’apertura di stoccaggi di prodotti agricoli europei e nazionali, lo sviluppo rurale con un piano straordinario per il ricambio generazionale (incentivi under 40 oltre i 5 anni, costi standard per investimenti di piccola taglia, rafforzamento degli strumenti di gestione del rischio e contratti di filiera), la creazione di una riserva di crisi. Poi, semplificare: “L’Ue è un contesto politico, non solo burocratico in cui si svolgono i compitini“, tuona Lollobrigida. Che indica la parola d’ordine: “Semplificazione, di cui tutti si riempiono la bocca ma ogni volta che si deve delineare un percorso, si cercano orpelli sempre maggiori“.

Nella strategia non mancano contromisure per evitare la concorrenza sleale, in particolar modo dal Mercosur, irrobustendo l’impianto della direttiva europea. “Nessun accordo commerciale tra Commissione europea e Paesi terzi può essere stipulato se non si garantiscono gli stessi standard in vigore nel mercato Ue, in termini di sicurezza sanitaria, alimentare ed ambientale, sicurezza sul lavoro e diritti dei lavoratori“, si legge nel documento. Inoltre, va rivista la legge europea sul ripristino della natura, evitando nuovi oneri a carico degli agricoltori: “E’ l’elemento cardine dell’impostazione ideologica“, prosegue il ministro che aspetta dal Parlamento Ue “un segnale chiaro su questa dinamica, che credo sia l’evoluzione di un processo che deve chiudersi, in cui è stata prevalere un’impostazione che ha messo in ginocchio il sistema produttivo e che rischia di ucciderlo“.

Agricoltura, la furia dei trattori devasta Bruxelles: la polizia risponde con i lacrimogeni

Alta tensione nel quartiere europeo a Bruxelles dove circa mille trattori hanno invaso da questa mattina, a partire dalle nove, decine di strade per manifestare ancora contro le politiche comunitarie, mentre al Consiglio Ue si riunivano i ministri europei dell’agricoltura. Sul tavolo del vertice le ultime misure di breve e medio termine che la Commissione europea ha proposto la scorsa settimana per ridurre gli oneri amministrativi per gli agricoltori.

Nel corso della mattinata la polizia, in tenuta antisommossa, ha isolato le strade del quartiere europeo con barricate di filo spinato, facendo ricorso al getto d’acqua di idranti e gas lacrimogeni contro i manifestanti che lanciavano a loro volta uova, bottiglie di vetro e petardi contro il ‘muro’ di agenti. Nelle strade del quartiere europeo, tra Rue de la Loi e Chaussée d’etterbeek, i manifestanti hanno appiccato fuochi, alimentati da pneumatici, copertoni e cumuli di paglia a cui è stato dato fuoco. Chaussée d’Etterbeek, a poche decine di metri da dove erano riuniti i ministri, i dimostranti hanno cercato in più occasioni di sfondare la barricate minacciando ripetutamente di superare le barriere con i trattori.

 

 

Sotto le pressioni delle proteste, la presidenza belga alla guida dell’Ue e la Commissione europea hanno deciso di incontrare nel primo pomeriggio i rappresentanti dei giovani agricoltori del Belgio per ascoltare le loro preoccupazioni. Solo dopo la fine del Consiglio, intorno alle 16, la situazione ha iniziato a normalizzarsi, le stazioni metro più vicine alle istituzioni europee (Schuman e Maelbeek) sono state riaperte e anche il traffico in superficie è tornato alla normalità.

Mentre le proteste si stavano concentrando di fronte alle sedi del Consiglio e della Commissione, davanti al Parlamento europeo si è tenuto il presidio di Coldiretti. Da parte della Commissione europea “c’è stata un’apertura in termini di proposte“, “ma abbiamo la necessità di avere la certezza dei tempi rispetto all’attuazione degli stessi regolamenti modificati, in termini di semplificazione, di risorse economiche stanziate e nel senso di andare oltre quello che è il limite degli aiuti di Stato che fino a oggi abbiamo avuto, per poter intervenire nei confronti anche di tutte quelle filiere produttive che oggi hanno forti criticità”, ha riconosciuto il presidente, Ettore Prandini parlando anche della necessità di una revisione immediata della Pac. “E’ una politica agricola comune piena di cavilli e di burocrazia, piena di vincoli per le imprese agricole che in tanti casi, soprattutto nei confronti delle piccole e medie imprese, non riescono ad avere attuazione rispetto a quello che è un utilizzo delle risorse per come storicamente era stata pensata nella politica agricola comune”.

Dello stesso avviso il ministro dell’Agricoltura e Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, che ha ricordato come l’Italia abbia chiesto una revisione della Pac “che sia rapida. Noi chiediamo di sviluppare una produzione come elemento centrale, garantire il reddito delle imprese agricole perché senza reddito anche la passione non è sufficiente a continuare a svolgere questa attività e senza agricoltura non c’è possibilità di tenere insieme un patrimonio culturale di ricchezza che questo mondo rappresenta e che per l’Italia è vitale”. Per il ministro italiano l’attuale Pac, entrata in vigore a gennaio 2023 dopo due anni di periodo transitorio, “è stata scritta male, noi chiediamo delle modifiche sostanziali dove il reddito dell’agricoltore come manutentore del territorio sia tenuto in considerazione più di posizioni ideologiche”. Lollobrigida ha concluso sottolineando che “noi italiani abbiamo il dovere di sentirci corresponsabili delle scelte” dell’Ue “ma di influenzarle, non siamo una nazione di secondo piano ma una delle nazioni più importanti dell’agroalimentare”.

Riflettori su Bruxelles: trattori in piazza, attesa per Agrifish

Bruxelles ancora sotto i riflettori del mondo agricolo. Oggi nella capitale belga, in concomitanza col consiglio Agrifish, sono in programma l’assemblea di Confagricoltura e la manifestazione di Coldiretti, che torna in piazza per chiedere risposte all’Unione europea.

Sul tavolo dei ministri dell’Agricoltura dei 27 ci sono le proposte avanzate dalla Commissione per ridurre il carico amministrativo che grava sulle spalle degli agricoltori. Nel documento informale inviato nei giorni scorsi le ipotesi riguardavano la riduzione dei requisiti di condizionalità per accedere ai fondi previsti dalla Politica agricola comune, il dimezzamento del numero di visite in azienda da parte delle amministrazioni nazionali e i chiarimenti sull’uso del concetto di forza maggiore e di circostanze eccezionali per non incorrere in sanzioni.

 

Gli agricoltori hanno chiesto una drastica semplificazione degli adempimenti burocratici imposti dalla Pac. La risposta della Commissione europea è assolutamente inadeguata”, commenta però il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, spiegando che “alcune iniziative vengono addirittura rinviate al prossimo autunno, abbiamo invece bisogno di decisioni immediate ed efficaci”. L’assemblea della Confederazione, che si svolge nella sede del Copa-Cogeca, consegnerà un pacchetto di proposte al ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, che hanno obiettivi ben precisi. Come la revisione della Pac e l’avvio del dialogo per un modello efficiente di agricoltura, “con l’intento di tutelare maggiormente la produttività e la competitività delle imprese del settore, centrale nella sicurezza alimentare e nella transizione ecologica”; poi la semplificazione delle procedure amministrative e la possibilità di garantire reciprocità negli scambi internazionali. Giansanti, in qualità di vicepresidente del Copa, fa parte di una ristretta delegazione che incontrerà il presidente del Consiglio dei ministri dell’Agricoltura europei. “Sarà anche l’occasione per uno scambio di vedute con il Commissario Ue all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski – fa sapere Confagricoltura -, sulla difficile situazione del settore, sulla flessione dei prezzi innescata per alcuni comparti dal forte aumento delle importazioni dall’Ucraina”.

Sarà in piazza a manifestare, assieme a migliaia di altri agricoltori, invece, Coldiretti. Secondo le stime della polizia belga, a Bruxelles saranno almeno 1.500 i trattori attesi. “Non è più tempo di annunci, serve cambiare le regole che penalizzano l’agricoltura”, dice il presidente, Ettore Prandini. Che chiede “tempi e strumenti certi per cambiare le politiche europee che minacciano la sopravvivenza del settore”. Per il leader dei coltivatori diretti ”nelle proposte avanzate dalla Commissione abbiamo letto alcune semplificazioni da noi proposte, ma manca completezza e certezza dei dettagli”. Riconosce, comunque, che in Ue “si sono finalmente accorti di alcuni aspetti su cui intervenire, come ad esempio la condizionalità ambientale e la razionalizzazione dei controlli. Sono positive anche le ipotesi di intervento per i piccoli agricoltori. Però – aggiunge Prandini – al momento sono solo dichiarazioni: i tempi delle aziende non combaciano con i tempi della burocrazia europea. Noi vogliamo risposte concrete e interventi immediati”. La manifestazione organizzata da Coldiretti parte alle 10, in concomitanza dell’inizio dei lavori, dalla Stazione Luxembourg per raggiungere Rue de la Loi, nei pressi della sede di Commissione e Consiglio Ue.