Colarullo (Utilitalia): “Tendenza al ribasso per bollette, anche con rinnovabili”

Il gas per i prossimi mesi servirà meno, visto l’arrivo dell’estate, mentre le bollette dell’energia elettrica, almeno nel tutelato sono state abbassate di oltre il 50% da Arera fino a giugno. Il Pun, prezzo di riferimento dell’elettricità all’ingrosso cala verso i 100 euro per megawattora. Caleranno dunque anche le tariffe nel mercato libero? Secondo Giordano Colarullo, direttore generale di Utilitalia, ovvero l’associazione che rappresenta le utilities italiane, “c’è una tendenza alla discesa”.

Direttore, la crisi energetica sta passando?

“Abbiamo visto quello che è successo nel 2022: la guerra ha creato incertezza, ma la crescita spropositata del prezzo del gas derivava da condizioni geopolitiche e da capacità di fornitura limitata e vincolata. Queste condizioni ci hanno posto di fronte all’evidenza di un’eccessiva dipendenza da forniture derivanti da una specifica area geografica. Quindi c’è stato un grande sforzo, enorme sforzo, da parte dal governo per accelerare con la transizione energetica, che andrà a meta nei prossimi anni. E poi abbiamo affrontato il rischio allargando le fonti di fornitura del gas, quindi meno Russia, più Azerbaigian, più Nordafrica. Il risultato è stato un percorso sinergico puntando su rinnovabili e diversificazione delle fonti di gas”.

Se siamo più al sicuro, le bollette dunque dovrebbero proseguire al ribasso?

“La discesa può essere permanente, nonostante la Ue abbia avuto il via libera tardi tardi sulla calmierazione dei prezzi del gas. Il price cap dinamico è comunque un fattore che frena i prezzi e diventa strutturale. La mera aspettativa è dunque per un rientro dei prezzi nell’ordine del fisiologico con basi strutturali che ora ci aiutano ad andare aventi. Resta sullo sfondo l’instabilità geopolitica, Ucraina e non solo”.

Nel 2022 le aziende operanti nel mercato libero hanno comunque tentato di non far esplodere i costi delle bollette. Avendo acquistato energia, ad esempio, alla fine dell’anno scorso, è possibile che la discesa delle tariffe sia per questo più lenta che nel tutelato?

“E’ come il mercato dei mutui. Mi spiego. Se io per paura a settembre 2022 ho siglato un contratto pensando che l’offerta fosse buona, ad esempio a 200 rispetto ai 500 di agosto, ora in realtà ci sto perdendo, considerando che magari il contratto è biennale… L’abbattimento arriverà grazie al mercato: se il gas scende, se introduco un parco rinnovabile con prezzi più bassi, ci saranno molti più operatori che potranno offrire prezzi sempre più bassi, per cui io cliente posso abbassare i miei costi”.

Nell’autunno scorso il disaccoppiamento tra elettricità e gas sembrava una questione di vita o di morte, adesso non ne se ne parla più. E’ ancora utile?

“Si è stemperato il tema disaccoppiamento, anche la riforma del mercato elettrico europea lavora su nuove direzioni, del tipo creiamo un mix di fonti energetiche, specie rinnovabili, affinché la sicurezza sia tutelata, magari con Ppa (Power purchase agreement, ndr) e Cfd (contratti per differenza, ndr) che garantiscano prezzi più vicini al costo marginale”.

Con più rinnovabili secondo lei la bolletta sarà al sicuro da super rincari?

“Certo, tutte le energie rinnovabili possono dare stabilità ai prezzi. Prezzi che possono beneficiare anche dell’incremento di produzione di biometano e biogas”.