Proietti (Kerr): “Norme più chiare, così accelera efficientamento energetico edifici”
Villette, condomini, alberghi, edifici pubblici. La sfida del futuro è l’efficientamento energetico. La direttiva Ue sulle case green detta obiettivi e tempistiche, i bonus statali intervengono ad alleviare l’investimento, il mondo finanziario offre liquidità. Però esistono la burocrazia, i permessi, le offerte energetiche di generazione rinnovabile. Negli ultimi anni sono sorte varie società che offrono soluzioni chiavi in mano al cliente, coniugando progetti e risparmi. Una di questa, la leader del nuovo mercato è Kerr, che tiene in caldo il dossier per quotarsi a Piazza Affari, presieduta da Fabrizio Proietti.
Presidente, siete nati sull’onda del Superbonus?
“Kerr nasce nel periodo pre Covid, occupandoci esclusivamente di tutto quello che riguarda l’efficientamento energetico. Durante la pandemia abbiamo approfondito la conoscenza delle tecnologie, poi certo ci sono stati i bonus che ci hanno permesso di crescere… hanno aperto un mercato, che è cresciuto dopo l’emergenza energetica post invasione dell’Ucraina”.
I bonus però sono dimagriti nell’ultimo anno. La crescita del mercato continua?
“Grazie ai bonus abbiamo potuto misurare partner, fornitori e ingegneri… Ebbene ora lavoriamo con 45 partner, dopo un lavoro di selezione e formazione, ma prima erano un centinaio”.
Cos’è successo?
“Non tutti avevano conoscenze pratiche. Un conto è la teoria che si studia all’università, ad esempio, un conto è creare un progetto su misura. Il tema chiave nostro è quello della costruzione-progettazione. Non puntiamo solo sulla produzione di energie alternative, interveniamo a 360 gradi sulla struttura di case, condomini, impianti agrivoltaici, tetti dei supermercati. Mettiamo insieme efficientamento energetico e produzione di energia alternativa”.
Siete di fatto un grande studio di ingegneria…
“Abbiamo però in più il know how tecnologico… e poi c’è l’aspetto finanziario, per accompagnare il processo di redditività”.
Com’è lo stato di salute del mercato dell’efficientamento energetico degli edifici?
“Esiste un rallentamento burocratico, notiamo però un dinamismo. Servono comunque ancora tanta formazione e tante informazioni per progettare un intervento occorre la capacità, anche da parte degli utenti finali, di avere una visione globale orientata ad un progetto che sia sostenibile nel suo complesso. Mi spiego, il produttore del terreno che immagina di fare milioni di euro con un impianto fotovoltaico ad esempio, deve capire che se l’area dista 10 km dalla centrale elettrica, dovrà considerare anche il costo del trasporto che incide sulla redditività. Su 10 progetti vanno in cantiere solo 6 per complicazioni…”
A parte le rinnovabili, in cosa consiste l’azione di efficientamento energetico sull’edificio? Quanto aiuta per raggiungere i target della direttiva Case green?
“Vado sul pratico… L’efficientamento energetico deve essere considerato un processo complesso che coinvolge diversi aspetti: quando avviamo un intervento su un condominio che riguarda ad esempio il cappotto termico o il rifacimento degli infissi vanno considerate le reciproche interazioni per quantificarne i possibili benefici, la corretta manutenzione per evitare gli sprechi, fino alla promozione dell’elettrificazione del sistema termico e delle fonti rinnovabili. In questo contesto abbiamo sviluppato sistemi tecnologici proprietari di building automation all’avanguardia che permettono di ottimizzare i consumi e gestire al meglio ogni componente degli edifici anche in ottica delle Comunità Energetiche Rinnovabili tra soggetti pubblici e privati che possono auto-produrre e condividere l’energia”.
Quanto si risparmia dopo un vostro intervento?
“Stiamo facendo in questo senso uno studio, dipende dalle zone geografiche ma una media sul Centro Italia ci porta a dire che facciamo risparmiare dal 18% al 35% in bolletta”.
Dopo la riduzione della dotazione del 110 che è diventato un 70, come si possono efficientare le case considerando le cifre in ballo?
“Il mercato come prima cosa chiede chiarezza, 14 circolari hanno modificato in poco tempo l’incentivo… Servono invece regole certe che garantiscano un quadro d’intervento”.
Voi siete leader in questo nuovo mercato. Quanto crescerà?
“Difficile fare previsioni, di sicuro il mercato crescerà di molto, è estremamente dinamico anche considerando gli effetti delle comunità energetiche. In questo senso stiamo lanciando un progetto finanziario con alcuni investitori già disposti ad affacciarsi in maniera diretta sull’efficientamento”.
Ecco, le comunità energetiche. C’è il rischio di sprechi com’è successo col Superbonus?
“Le comunità energetiche sono uno strumento estremamente interessante che coinvolge più entità, risolve problematiche di distribuzione dell’energia e quindi porta risparmio. E’ un sistema che coinvolge diversi soggetti su uno stesso progetto di efficientamento energetico. Utenti che, al contrario di quanto avvenuto per il superbonus, diventano parte attiva del processo. C’è ancora però grande disinformazione…”
Voi lavorate anche con le Pa. Anche la politica soffre la burocrazia?
“C’è molta dinamicità, il partnerariato pubblico-privato ha messo in moto diversi progetti, anche il politico è dinamico, tuttavia l’apparato burocratico rimane tale”.
E’ sempre valido il progetto di quotare in Borsa la sua Kerr?
“Resta un progetto in essere. Il fatturato è cresciuto di 6 volte nel 2022 arrivando a 30 milioni, cifra più o meno stabile nel 2023 e che prevediamo si mantenga tale anche per quest’anno. Nel 2024 procederemo comunque a un’ulteriore trasformazione del modello di business. Stiamo lanciando un club deal finanziario… Quando avremo terminato il ‘cantiere’ interno, riapriremo il dossier quotazione”.