Il Pnrr e la missione ‘Rivoluzione verde e transizione ecologica’
Il 30 aprile 2021 il governo italiano ha presentato alla Commissione europea il Pnrr, ovvero il Piano nazionale di ripresa e resilienza per proiettare il Paese fuori dalle sacche della pandemia e attuare una vera e propria strategia di rilancio. Il Piano ha alcuni obiettivi dichiarati e importanti per il futuro dell’Italia che dovranno essere completati – salvo eventuali revisioni sulle tempistiche, già annunciate dal Governo Meloni – entro il 2026.
LO STANZIAMENTO COMPLESSIVO. L’Unione europea ha stanziato complessivamente 672,5 miliardi, 191,5 dei quali sono stati assegnati all’Italia: 122,6 miliardi sotto forma di prestiti e 68,9 a fondo perduto, da ‘spendere’ attraverso 63 riforme e 134 investimenti. A questa cifra vanno sommati i fondi stanziati dal React-EU e dal Pnc (Piano nazionale investimenti complementari) per un totale di 235 miliardi.
IL PIANO NAZIONALE COMPLEMENTARE AL PNRR. L’Italia ha approvato un Piano nazionale per gli investimenti complementari al Pnrr, con una dotazione complessiva di circa 30,6 miliardi di euro dal 2021 al 2026, destinato a finanziare specifiche azioni che integrano e completano il Piano.
LE SEI MISSIONI. Il Pnrr si articola in 16 componenti, raggruppate in 6 missioni. Ogni missione ha ricevuto un finanziamento ad hoc: Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo (40,29 miliardi), Rivoluzione verde e transizione ecologica (59,46 miliardi), Infrastrutture per una mobilità sostenibile (25,40 miliardi), Istruzione e ricerca (30,88 miliardi), Inclusione e coesione (19,85 miliardi), Salute (15,63 miliardi).
LA TRANSIZIONE ECOLOGICA. La seconda missione del Pnrr è la cosiddetta ‘Rivoluzione verde e transizione ecologica’ e, complessivamente rappresenta il 31,05% dell’importo totale del Piano. Il suo obiettivo è quello di traghettare l’economia e la società verso un territorio ‘green’, per rendere il sistema sostenibile e garantire comunque la competitività.
I FONDI PER LE COMPONENTI. La missione dedicata alla transizione ecologica si divide in quattro componenti, ciascuna delle quali ha ricevuto un preciso stanziamento di fondi nell’ambito del Pnrr, ma anche dal Fondo complementare e dal React EU. La componente più sostanziosa è la seconda, dedicata a ‘Transizione energetica e mobilità sostenibile’ con 23,78 miliardi di euro. Seguono la terza, ‘Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici’ con 15,36 miliardi di euro (a cui si aggiungono 6,56 miliardi del Fondo complementare), la quarta ‘Tutela del territorio e della risorsa idrica’ (15,05 miliardi di euro) e la prima ‘Agricoltura sostenibile ed economia circolare’ (5,27 miliardi).
QUALCHE ESEMPIO. I progetti previsti dalla Missione 2 sono tantissimi e riguardano interventi per l’agricoltura sostenibile e per migliorare la capacità di gestione dei rifiuti, programmi di investimento e ricerca per le fonti di energia rinnovabili, investimenti per lo sviluppo delle principali filiere industriali della transizione ecologica e la mobilità sostenibile. Prevede, inoltre, azioni per l’efficientamento del patrimonio immobiliare pubblico e privato, iniziative per il contrasto al dissesto idrogeologico, per salvaguardare e promuovere la biodiversità del territorio e per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento e la gestione sostenibile ed efficiente delle risorse idriche. Rientrano nella Missione 2, ad esempio, i Parchi agrisolari (1,5 miliardi di euro), lo sviluppo del biometano (1,92 miliardi di euro), il rinnovo delle flotte di bus e treni verdi (3,36 miliardi), interventi per l’efficienza energetica dei Comuni (6 miliardi), misure per la gestione del rischio di alluvione (2,49 miliardi).