Antonio Gozzi: “Pronti a una produzione totalmente green dell’acciaio”

“L’Italia e la sua siderurgia hanno un primato mondiale, a cui temiamo e che cerchiamo, come si fa sempre quando si è campioni del mondo, di mantenere questo titolo”. Lo dice Antonio Gozzi, presidente di Federacciai e Duferco, al convegno ‘L’evoluzione dell’agroalimentare italiano ed europeo tra sostenibilità e benessere’, organizzato da Gea ed Eunews. “Quando il mondo parla di dover decarbonizzare le produzioni di acciaio – continua -, quando si parla di processo green, in Italia è già realtà, viene già fatto e viene da lontano”. L’esigenza di comunicarlo, spiega,  “non è l’esigenza darsi una reputazione e una credibilità verde, ma comunicare al mondo, agli stakeholder, ai decisori, ai clienti, ai fornitori e persino ai nostri collaboratori che la siderurgia italiana – che è una elettrosiderurgia, cioè non usa il carbone – per natura è già elettrificata”. E “la produzione da forno elettrico rappresenta ormai più dell’80% del totale”.

L’obiettivo è, per Gozzi, quello di arrivare a una produzione totalmente green dell’acciaio. “I Lucchini, i Lonati, i Pasini… Hanno inventato loro l’elettro-siderurgia. Costruirono un settore decarbonizzato – spiega – tutto attaccato a centrali elettriche, una economia circolare perché non consumava risorse naturale in quanto utilizzava i rottami di ferro. Siamo i primi nel mondo e bisogna dirlo. Per produrre una tonnellata con forno elettrico si emettono 10-12 volte di Co2 in meno rispetto a una tonnellata prodotta a ciclo integrale. Vogliamo mantenere il titolo e arrivare al 2030, ben prima del 2055, ad essere il primo Paese con una produzione totalmente green dell’acciaio”. 

Ma non solo. “Sullo Scope1, cioè le emissioni dirette, la siderurgia italiana è già vicina all’obiettivo di arrivare al 2030, ben prima del 2055, ad essere il primo Paese con una produzione totalmente green dell’acciaio”, conferma il presidente di Federacciai e Duferco. “Usiamo però ancora un po’ di gas – aggiunge – ma al Nord siamo in mezzo alla campagna, dove con scarti e deiezioni animali è possibile arrivare a produrre biogas e biometano. Mi bastano 6 contratti con biodigestori da 1,5 Mwh e arrivare a centrare lo Scope1. Per lo Scope2 attualmente stiamo comprando elettricità dalla rete. I siderurgici però stanno già sostituendo energia dalla rete con elettricità prodotta da rinnovabili. Su 8mila ore di esercizio l’anno ora sono 2000 quelle coperte da rinnovabile. Non saremo solo carbon neutral – conclude Gozzi – ma carbon negative così potremo vendere i certificati verdi. Le rinnovabili però non bastano. Servirà la cattura di Co2 e il nucleare, micro reattori, per i quali saranno necessari una ventina di anni per raggiungere l’obiettivo”.

Gozzi (Federacciai): “Obiettivo produzione acciaio 100% green al 2030”

Dobbiamo partire dal presupposto che sulla decarbonizzazione non c’è altro Paese così avanti come noi: siamo all’80 per cento della produzione, siamo campioni del mondo dell’elettrosiderurgia e dobbiamo lavorare per confermarci”, e dunque “l’obiettivo che dobbiamo porci è quello di essere nel 2030 la prima nazione al mondo per produzione di acciaio totalmente green. Il che vuol dire che oltre al parametro dell’emissione in sè e per sé di Co2, dobbiamo immaginare che anche nello Scope 2 (emissioni indirette provenienti dalla generazione di energia elettrica acquistata o acquisita, vapore, calore o raffreddamento che l’organizzazione consuma ndr) si arrivi all’acquisto di energia elettrica sempre più green”. Lo ha affermato il presidente di Federacciai e Ceo di Duferco, Antonio Gozzi, in un’intervista rilasciata sabato a Repubblica Genova. Secondo Gozzi la strategia è, da una parte investire nelle rinnovabili, “in particolare sul fotovoltaico”, dall’altra “siamo ancora a 2000 ore coperte su 8 mila di esercizio con le fonti rinnovabili, abbiamo bisogno di energia di base decarbonizzata”. E non si può tralasciare “un’altra pista all’estero o in prospettiva anche in Italia”: il nucleare. “Abbiamo questa partnership insieme con Ansaldo Energia per raddoppiare la centrale slovena ma anche per studiare nuovi impianti veloci di piccola taglia e dimensioni, sono unità che assomigliano a batterie e possono aiutare enormemente le aziende energivore. L’obiettivo è essere il primo Paese nel mondo a produrre acciaio tutto green ed è un obiettivo realistico”, ha spiegato Gozzi.