Italgas-Coldiretti insieme per lo sviluppo del biometano. Gava: “Mondo agricolo protagonista”

Sviluppare la produzione del biometano in Italia. E’ l’obiettivo del protocollo d’intesa siglato da Coldiretti e Italgas. L’iniziativa si inserisce nel mutato scenario europeo che, all’indomani dello scoppio della guerra in Ucraina, ha individuato nel biometano la fonte rinnovabile destinata a sostituire un quarto delle forniture di gas di origine fossile un tempo importate dalla Russia. Un obiettivo a sostegno del quale il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha stanziato 1,7 miliardi di euro per raggiungere, entro il 2026, una produzione nazionale di circa 2 miliardi di metri cubi all’anno, pari a quattro volte quella attuale. Il protocollo impegna le parti a porre in essere azioni volte a sostenere la realizzazione di nuovi impianti di produzione di biometano, la conversione di quelli che attualmente producono biogas e il loro allacciamento alle reti di distribuzione del gas.

Nello specifico Coldiretti garantirà il coinvolgimento dei soci nei piani di informazione e formazione sul biometano e li sensibilizzerà sul suo utilizzo in diversi ambiti produttivi e industriali e realizzerà una mappatura degli impianti di biogas esistenti e potenzialmente oggetto di conversione a biometano. Italgas, a sua volta, si impegna a contenere i tempi di valutazione delle proposte di connessione dei nuovi impianti alle proprie reti; individuare e realizzare azioni volte a ridurre i costi di allacciamento; promuovere un approccio regolatorio e normativo teso a creare le condizioni per una più efficace ripartizione degli oneri di collegamento alla rete e a mettere in atto azioni volte a superare i limiti di capacità ricettiva delle reti di distribuzione locali.

La firma del protocollo è “un passo importante per l’Italia nel percorso di sviluppo del biometano”, secondo il sottosegretario dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Patrizio Giacomo La Pietra. Della stessa idea la viceministra dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Vannia Gava, secondo la quale si tratta di “un contributo decisivo a rafforzare la nostra autonomia di approvvigionamento” con cui “il mondo agricolo si rende protagonista della decarbonizzazione”.

Italgas crede fortemente nel valore del biometano, che secondo l’ad Paolo Gallo è “la soluzione ideale, e subito disponibile alla complessa equazione con cui fa i conti l’Europa: raggiungere una transizione ecologica che garantisca sicurezza degli approvvigionamenti e competitività dei costi dell’energia”. Una soluzione che, a sua volta, mette l’agricoltura al centro dello scenario energetico. Per questo secondo il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, “il ruolo del biogas nel perimetro delle energie pulite rappresenta, infatti, un punto di partenza ineludibile poiché dall’utilizzo degli scarti delle coltivazioni e degli allevamenti è possibile arrivare alla realizzazione di impianti per la distribuzione del biometano a livello nazionale per alimentare non solo i macchinari agricoli ma anche autobus, camion e navi oltre alle auto delle famiglie italiane. In questo modo sarà possibile generare un ciclo virtuoso di gestione delle risorse, taglio degli sprechi, riduzione delle emissioni inquinanti, creazione di nuovi posti di lavoro e sviluppo della ricerca scientifica in materia di carburanti green”.

Italgas

Italgas, ricavi per 1,3 miliardi nei primi nove mesi. Gallo: “Avanti su transizione green”

Nei primi nove mesi del 2023 Italgas ha registrato ricavi totali per 1,36 miliardi di euro, in crescita del 26% (+282,8 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Lo rende noto il gruppo, che ieri ha approvato i risultati consolidati dei primi nove mesi e del terzo trimestre 2023. I ricavi totali si riferiscono a quelli  regolati distribuzione gas (1.086,7 milioni di euro) e a ricavi diversi (283,1 milioni di euro). Al 30 settembre 2023, i ricavi derivanti del Gruppo DEPA Infrastructure sono pari a 130,4 milioni di euro, mentre quelli delle attività nell’efficienza energetica ammontano a 263,7 milioni di euro, trainati dal progressivo avanzamento dei cantieri connessi al Super ecobonus. I ricavi regolati distribuzione gas aumentano di 119,4 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo del 2022 per effetto dell’aumento dei ricavi di vettoriamento (+128,5 milioni di euro) in parte compensato dalla diminuzione degli altri ricavi regolati distribuzione gas (-9,1 milioni di euro).

Al 30 settembre l’utile operativo lordo (EBITDA) di Italgas ammonta a 910,5 milioni di euro, in aumento di 125,1 milioni di euro (+15,9%) rispetto al corrispondente periodo del 2022 (785,4 milioni di euro). Questa variazione comprende 85,1 milioni di euro derivanti dal consolidamento del Gruppo DEPA Infrastructure, 37,6 milioni di euro risultanti dalle attività ESCo2 e dalla crescita della distribuzione gas in Italia al netto della cessione dell’ATEM Napoli. L’utile netto adjusted attribuibile al gruppo al  ammonta a 316,7 milioni di euro, in crescita del 10,8% rispetto ai primi 9 mesi dello scorso anno.

Il gruppo prosegue lungo la strada verso la transizione green, puntando sulle rinnovabili. “Con quasi 600 milioni di euro investiti nei primi nove mesi, la società – spiega l’amministratore delegato Paolo Gallo – ha intensificato le attività di estensione e trasformazione digitale delle reti del gas, sia in Italia che in Grecia, continuando a favorirne l’evoluzione anche come elemento strategico di stimolo alla produzione di gas rinnovabili come biometano, metano sintetico e idrogeno“.

I primi nove mesi del 2023, spiega il gruppo, “hanno visto intensificarsi l’attività operativa volta a raggiungere i target fissati nel Piano Strategico 2023-2029 e nel Piano di Creazione di Valore Sostenibile, con particolare riguardo agli obiettivi di trasformazione digitale del network, principale abilitatore della transizione energetica“. Per Gallo, sono state conseguite “performance solide e di valore che hanno permesso di continuare a crescere anche in un contesto socio-economico instabile a causa del protrarsi delle tensioni internazionali. Un risultato reso possibile da diversi fattori”, tra cui “la nostra visione che ha confermato la centralità delle reti di distribuzione del gas – smart, digitali e flessibili – per una transizione ecologica sicura, sostenibile e competitiva”. I risultati, aggiunge, sono stati ottenuti anche grazie “ai traguardi già maturati in Grecia con anche la fusione dei tre DSO in un unico operatore, e nel settore idrico il perfezionamento dell’acquisizione delle concessioni di Veolia”.

Digitalizzazione, decarbonizzazione, economia circolare e formazione, dice ancora l’amministratore delegato, “si confermano fattori strategici per il raggiungimento dei nostri obiettivi di crescita. Target che dipenderanno dalla nostra capacità di spingere sempre più in alto l’asticella dell’innovazione continuando a fare leva o sulla nostra risorsa principale, le persone”.

L’attenzione alla transizione è ben rappresentata anche dalla riduzione dei consumi energetici netti, diminuiti del 14,1%.

paolo gallo

Per Italgas ricavi oltre i 930 milioni nel primo semestre. Gallo: “Risultati immediati nell’idrico”

Un primo semestre 2023 “all’insegna della crescita costante”, con risultati che confermano “la centralità delle reti del gas – smart, digitali e flessibili – e del Gruppo Italgas per il raggiungimento dei target del REPowerEU e, per il loro tramite, di una transizione ecologica sicura e competitiva”. L’amministratore delegato di Italgas, Paolo Gallo, festeggia i risultati del Gruppo al 30 giugno, approvati dal Cda riunitosi sotto la presidenza di Benedetta Navarra. L’utile netto adjusted attribuibile al Gruppo è di 213,2 milioni di euro (+14,9%), i ricavi totali di 931,8 milioni di euro, segnando un +31,7%.

Ottimi risultati anche sul versante della sostenibilità, con una riduzione dei consumi netti di energia del 14,7% (Grecia inclusa, -18,7% considerando solo l’Italia) e delle emissioni correlate del 12%. Non a caso, secondo Gallo “l’obiettivo di neutralità carbonica al 2050 è raggiungibile grazie alla progressiva riduzione dei consumi energetici netti e delle emissioni Scope 1, 2 e 3 e i risultati che conseguiamo trimestre dopo trimestre lo dimostrano. Non solo. Per promuovere attivamente l’ulteriore cambiamento, abbiamo introdotto anche nuovi target riferiti a un’equità retributiva di genere e allo sviluppo di competenze e valorizzazione delle risorse: azioni indispensabili per continuare a puntare sull’innovazione e per metterla a valore per l’intero Gruppo”.

Nei primi sei mesi del 2023, fondamentali per Italgas le operazioni nel settore idrico. A giugno, infatti, il Gruppo ha acquisito da Veolia le partecipazioni detenute in società attive nel servizio idrico nelle regioni Lazio, Campania e Sicilia. “Abbiamo posto le basi per fare la nostra parte anche nella gestione dei servizi idrici: mutuando in essi le tecnologie sviluppate per il gas sarà possibile ottenere risultati immediati in termini di efficienza ed economicità del servizio per i territori e le comunità”, spiega Gallo. Che, guardando avanti, pensa di poter “diventare un player rilevante nel settore idrico“. Su una cosa, però, Gallo è chiaro parlando con gli analisti: “Non saremo una multiutility, questo è molto chiaro. La distribuzione del gas rimarrà il nostro core. Anche perché pensiamo che giocherà un ruolo centrale nella transizione energetica e noi siamo qui per giocare quel ruolo”. “Abbiamo investito in alcuni settori perché sono molto vicini a noi, come la distribuzione dell’acqua. Ma non saremo una multiutility”, chiarisce.

Ma mentre festeggia i risultati, Italgas guarda già al futuro. E, coerentemente con quanto previsto dal Piano Strategico 2023-2029, continuerà a perseguire i propri obiettivi principalmente volti alla prosecuzione del programma di trasformazione digitale, repurposing ed estensione del network, per dotare il Paese di infrastrutture all’avanguardia in grado di accogliere e distribuire gas rinnovabili come biometano e idrogeno verde; all’azione di consolidamento nel settore dell’efficienza energetica con l’obiettivo di porsi tra i principali operatori del settore; alle nuove opportunità di crescita esterna attraverso gare ATEM, M&A nei settori della distribuzione gas, idrico ed efficienza energetica così come, allo sviluppo del mercato greco.

Italgas - Gallo

Italgas presenta Piano al 2029, investimenti per 7,8 mld: raddoppia impegno nell’idrico

Innovazione, crescita e sostenibilità, con l’obiettivo finale dichiarato di raggiungere il target di neutralità carbonica entro il 2050. Sono le direttrici fondamentali sulle quali si sviluppa il Piano Strategico 2023-2029 di Italgas, presentato a Londra ad analisti e investitori, che “mira a favorire la transizione ecologica garantendo al contempo la sicurezza energetica e la competitività dei costi dell’energia”. Per raggiungere gli obiettivi, il nuovo Piano, che secondo l’amministratore delegato Paolo Gallo “va capito prima di valutarlo” perché più complicato dei precedenti, prevede investimenti complessivi per 7,8 miliardi di euro principalmente dedicati agli interventi per lo sviluppo di asset e attività di distribuzione del gas in Italia e in Grecia, alle attività di efficienza energetica e allo sviluppo nell’idrico.

Ed è proprio in quest’ultimo settore che il Gruppo si aspetta di “cogliere ulteriori opportunità di crescita”. Soprattutto alla luce dei recenti accordi di acquisizione degli asset di Veolia, al cui perfezionamento sono destinati circa 115 milioni di euro, in società attive in Lazio, Campania e Sicilia. Con questa operazione, il Gruppo arriverà a servire, direttamente e indirettamente, 6,2 milioni di persone, circa il 10% della popolazione italiana. Ma l’obiettivo è ancora più ambizioso: viene infatti raddoppiato l’impegno nell’idrico, con oltre 400 milioni di euro per selezionate operazioni di M&A e l’applicazione alle reti idriche delle tecnologie sviluppate nell’ambito della distribuzione del gas. Secondo Gallo, in questo campo Italgas ha “un’opportunità unica”, avendo la capacità tecnica ed economica per digitalizzare la rete con “benefici del 15-20% sulle perdite”. Al momento, per ampliare l’attività, il Gruppo non guarda all’estero ma all’Italia, “soprattutto al centro-sud, dove ci sono gestioni più sparpagliate e meno efficienti“: “Questo è il nostro modo di operare – spiega l’ad -: preferiamo prima diventare i migliori in Italia e poi guardare all’estero”. Grande attenzione anche all’efficienza energetica, con la conferma dell’investimento previsto di oltre 300 milioni di euro per lo sviluppo della ESCo del Gruppo. Nel complesso alla diversificazione del business sono dedicati 800 milioni di euro.

Intanto Italgas procede nella sua strategia di digitalizzazione delle reti, in modo da essere sempre più pronta a gestire le fonti energetiche del futuro. Per lo sviluppo e l’upgrade del network italiano della distribuzione del gas sono previsti 4,6 miliardi di euro. Di questi, 1,6 miliardi (100 milioni in più rispetto al precedente Piano) sono destinati alla prosecuzione dei programmi di trasformazione digitale della rete con l’obiettivo di disporre già nel 2024 di un network interamente digitalizzato. L’obiettivo è creare le condizioni per allacciare alla rete di distribuzione italiana e greca circa 400 impianti di biometano. Lo stesso accade in Grecia: dopo l’acquisto di Depa Infrastructure nel 2022, il Piano destina 0,9 miliardi di euro all’estensione della rete e alla sua trasformazione digitale.

Sempre più sfidanti gli obiettivi ambientali del Gruppo. Se il target finale dichiarato è il net zero al 2050, gli step intermedi sono tutti confermati: riduzione del 27% dei consumi energetici netti al 2028 e del 33% al 2030, rispetto al 2020; taglio del 34% delle emissioni climalteranti (Scope 1 e Scope 2) al 2028 e del 42% al 2030 e riduzione delle emissioni di gas a effetto serra Scope 3 del 30% al 2028 e del 33% al 2030.
Per il 2023 Italgas prevede investimenti tecnici di circa 900 milioni di euro e ricavi superiori a 1,75 miliardi di euro. Al 2029 si prevede un fatturato superiore a 2,7 miliardi di euro. Alla luce dei risultati attesi la politica dei dividendi è estesa al 2026, con l’obiettivo di garantire agli azionisti una remunerazione attrattiva, sostenibile e la possibilità di continuare a beneficiare della crescita

Italgas sceglie Torino: entro 2026 il nuovo polo innovazione per energia green

Un nuovo polo dell’innovazione dove verranno sviluppati studi e ricerche su metano, biometano e idrogeno verde, contribuendo attivamente al processo di decarbonizzazione e di transizione verso un futuro più sostenibile. E’ il progetto di Italgas che, grazie ad un investimento da 35 milioni di euro, vedrà la luce nella storica sede della società a Torino, in corso Regina Margherita. Il campus, presentato da Città di Torino e Italgas, darà lavoro a circa 250 persone a regime e, attraverso l’avvio di partnership e collaborazioni, dialogherà con le più importanti istituzioni accademiche e gli atenei in Italia e all’estero. Ospiterà, inoltre, il Cyber Range del gruppo, all’interno del quale saranno sviluppate e testate le caratteristiche di sicurezza informatica e resilienza degli apparati e dei sistemi digitali di nuova generazione.

Non solo ricerca, ma anche un occhio attento alla riqualificazione della città e all’ambiente. Il progetto, infatti, comporterà la riqualificazione complessiva dell’area che si estende per circa 44mila metri quadrati (di cui 14mila dedicati ai laboratori), attraverso la ristrutturazione conservativa degli edifici preesistenti e l’ammodernamento delle aree esterne. Inoltre verrà realizzato un nuovo edificio ad alta efficienza energetica che ospiterà un Hub per la ricerca e l’innovazione. Infine è prevista la creazione di spazi verdi e aree per la cittadinanza: oltre 9mila metri quadrati di percorsi pedonali e ciclabili all’interno del sito.

Il cronoprogramma dei lavori prevede due distinte fasi realizzative: entro il 2025 verranno riqualificati tutti gli edifici esistenti e le aree esterne, mentre nel 2026 sarà completato il nuovo Hub e verranno valorizzati i due gasometri, strutture di archeologia industriale dal grande valore storico e identificativo per la città. Parallelamente Italgas effettuerà interventi migliorativi delle aree pubbliche limitrofe alla sede, in particolare in corso Farini, con una nuova viabilità ciclabile e pedonale, estensione degli spazi verdi con aree gioco per i più piccoli e riqualificazione di parcheggi e aiuole.

Dopo l’importante intervento di ristrutturazione e valorizzazione architettonica degli edifici e dell’area di Largo Regio Parco, continuiamo a investire in innovazione a Torino – ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Italgas, Paolo Gallo -. Per l’area di Corso Regina Margherita inizia una nuova fase: siamo orgogliosi di poter realizzare un progetto che proietta ulteriormente la città nel futuro energetico del Paese e allo stesso tempo contribuisce al rilancio di un’area tanto importante per il tessuto urbano. Qui sorgerà un polo dedicato all’innovazione e all’eccellenza, senza dimenticare la storia di Italgas e della città, che sarà visibile nella valorizzazione di due gasometri che svettano dall’area e che, negli anni, sono diventati elementi caratteristici del paesaggio urbano”.

PAOLO GALLO

Energia, Gallo (Italgas): “Dobbiamo aprirci a biometano, gas rinnovabili e idrogeno”

“Oggi parliamo soprattutto di gas naturale, ma dobbiamo aprire la nostra visione anche a quelli che sono altri gas che si stanno affacciando all’orizzonte che sono il biometano, i gas rinnovabili, l’idrogeno. Il ruolo di questa industria è garantire l’utilizzo e la disponibilità di tutti questi gas muovendosi verso l’obiettivo della transizione energetica, ma al contempo garantendo un costo di approvvigionamento che sia sostenibile sia dall’industria che dal consumatore finale”. A dirlo è Paolo Gallo, Ceo di Italgas, a margine dell’evento ‘RepowerEu: Decarbonisation and security of Gas Supply’ organizzato a Roma da Italgas. Ma, ha ricordato, nella transizione energetica sono cruciali la “sicurezza degli approvvigionamenti e il costo dell’approvvigionamento stesso, perché noi dobbiamo garantire anche la competitività dell’industria e il costo al consumatore finale”.

E di transizione ha parlato anche il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in un videomessaggio inviato proprio in occasione dell’evento.  “Lo sforzo di decarbonizzazione – ha spiegato – non può tradursi in un approccio puramente ideologico, sarà allineato al RepowerEu, ma investire nel gas ci consentirà di raggiungere un mix che ci garantisce sicurezza nella transizione. Tocca a noi essere protagonisti del nostro futuro energetico”.  “Puntiamo sul biometano, sul riconoscimento pieno dei suoi benefici ambientali. Puntiamo sull’idrogeno – ha detto il titolare del Mase – con un investimento da 6 miliardi”. 

Sul gas, ha ricordato Pichetto, “l’Italia ha creato ogni condizione per avere flussi certi e continui, anche se lo stoccaggio non ci deve far pensare che tutto sia risolto né che le fibrillazioni sui mercati non possano ripresentarsi in altre forme e vesti. Obiettivo governo è cogliere le opportunità, possiamo diventare registi di un nuovo disegno”.

Da assemblea azionisti Italgas ok a bilancio. Gallo: “Porteremo valore anche a reti idriche”

L’assemblea degli azionisti di Italgas approva il bilancio al 31 dicembre 2022 e il dividendo per azione a 0,317 euro (+7,5% rispetto all’anno precedente). Ma l’assemblea a Torino è anche il momento per fare il punto sulle attività del Gruppo, sulla rete di distribuzione del gas, ma non solo.

C’è attesa, infatti, per le prossime mosse di Italgas per quanto riguarda le reti idriche. Circa un mese fa, infatti, il Gruppo aveva annunciato le trattative in corso in esclusiva con Veolia per negoziare la potenziale acquisizione delle partecipazioni in alcune società attive nel settore idrico nelle regioni Lazio, Campania e Sicilia. Secondo l’amministratore delegato Paolo Gallo l’offerta vincolante dovrebbe essere presentata entro metà maggio e “da lì, se sarà accettata, dovremo andare velocemente al closing”. Per l’ad la tecnologia di Italgas, “se applicata alla distribuzione di acqua, permetterà di migliorare in maniera significativa le reti”, visto che “le perdite che registriamo nella rete del gas sono intorno allo 0,1%, per l’acqua si parla del 50-60-70%. La nostra tecnologia ci permetterebbe di portare le perdite al di sotto del 50%. Credo che solo operatori grandi, capaci di mettere a terra tecnologia e innovazione, siano in grado di intervenire anche nel sud Italia per migliorare la distribuzione dell’acqua”.

Per quanto riguarda l’infrastruttura energetica, intanto, mentre prosegue l’attività di digitalizzazione della rete da parte di Italgas, anche per contribuire ai target di decarbonizzazione della Ue, secondo Gallo la transizione energetica non può più essere l’unico obiettivo. “Una volta – spiega – nessuno si preoccupava della sicurezza degli approvvigionamenti, mentre oggi è diventata un punto cardine, quanto la decarbonizzazione”. Per l’anno prossimo, però, la situazione sembra positiva, visto che “oggi abbiamo un livello di stoccaggio di gas mai avuto prima, riempirlo sarà più facile dello scorso anno”. Un risultato ottenuto, certo, anche grazie al clima mite. Ma non solo. Anzi, secondo un’analisi di Italgas su novembre e dicembre, solo un terzo della riduzione del 19% dei consumi è dovuta all’insolito caldo. Per due terzi, invece, spiega Gallo, è stato grazie “alle azioni messe in campo dal Governo e all’atteggiamento di tutti noi. Di fronte a una situazione difficile abbiamo reagito andando nella giusta direzione e riducendo i consumi”. Complice, anche, il caro bollette.

Biometano dalla grappa: inaugurato impianto Distilleria Bonollo collegato a rete Italgas

Produrre biometano a partire dai residui liquidi delle attività di distillazione per rifornire 3mila famiglie. E’ l’impresa delle Distillerie Bonollo Umberto che hanno inaugurato a Conselve (Padova) il loro impianto di biometano, il primo di questo genere in Italia, allacciato direttamente alla rete di distribuzione di Italgas. Il quantitativo medio prodotto giornaliero sarà di 10mila metri cubi, per un complessivo annuo di circa 2,5 milioni di metri cubi. Questo quantativo di gas rinnovabile consente di sostituire, in una logica di economia circolare, un ammontare equivalente di gas di origine fossile e di distribuirlo in rete a famiglie e imprese.

L’opera, nel suo complesso, ha richiesto 16 mesi di lavorazioni necessarie a effettuare l’upgrade tecnologico del precedente impianto di produzione di biogas e alla costruzione del collegamento per l’immissione del biometano nella rete Italgas. Un risultato reso possibile dalla volontà di Bonollo unita alla trasformazione digitale della rete di distribuzione di Italgas, elemento fondamentale per lo sviluppo dei gas rinnovabili e sul quale il Gruppo ha iniziato a investire nel 2018. Fra i motivi, spiega l’ad di Italgas Reti Pier Lorenzo Dell’Orco, la chiara direzione indicata dall’Unione Europea con il RePowerEU: “Aumentare di sette volte la produzione attuale di biometano entro il 2035, per arrivare a 35 miliardi di metri cubi. Ad oggi i Paesi leader sono Germania e Francia, l’Italia è indietro e si ferma al 5% della produzione europea. Ma è un’opportunità, un obiettivo sfidante”. Ecco perché Italgas sposta il paletto molto più in alto, con l’obiettivo di realizzare entro il 2028 almeno 150 connessioni come quella della Bonollo. “Sono già in lavorazione altre 140 richieste – spiega Dell’Orco -, ne abbiamo vagliate positivamente una cinquantina. Sono tutte al Centro e al Nord Italia, in pole position c’è il Piemonte con 70 richieste”. 

Secondo l’ad di Italgas reti, però, si potrebbe fare di più per favorire iniziative come quella di Bonollo, e quindi ampliare le possibilità di allaccio alla rete da parte degli impianti di biometano. Per esempio modificando il carico economico, come succede nel resto d’Europa. “Oggi in Italia – spiega – l’80% dei costi è a carico del titolare dell’impianto e il 20% a carico del gestore della rete. Noi siamo favorevoli a ribaltarlo, vorremmo fosse il contrario”, perché “è una sfida che va a favore della filiera industriale italiana oltre che della sostenibilità”.

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Italgas punta al settore idrico: trattative con Veolia per Campania, Lazio e Sicilia

Italgas punta a rafforzarsi nel settore idrico. La strategia era già stata tracciata con il Piano Strategico 2022-2028 che prevede, appunto, il potenziamento della presenza del Gruppo nel settore. Per questo sono state avviate trattative in esclusiva con il Gruppo Veolia Environnement S.A. per la potenziale acquisizione delle partecipazioni detenute dal Gruppo Veolia in alcune società attive nel servizio idrico nelle regioni Lazio, Campania e Sicilia. Veolia ha concesso a Italgas un periodo di esclusiva fino al 10 maggio 2023 per il completamento delle attività di due diligence.

In particolare, l’operazione riguarda il potenziale acquisto delle partecipazioni del Gruppo Veolia nel 100% del capitale sociale di Acqua S.r.l. che a sua volta detiene direttamente il 98,5% del capitale sociale di Idrosicilia S.p.A. e, indirettamente, il 75% del capitale sociale di Siciliacque S.p.A.; 100% di Idrolatina S.r.l. che a sua volta detiene il 49% circa di Acqualatina S.p.A.; 47,9% di Acqua Campania S.p.A.

Le società Acqua, Idrosicilia e Idrolatina sono holding pure, mentre Siciliacque, Acqualatina e Acqua Campania hanno natura operativa. Nello specifico, Siciliacque è concessionaria del servizio di captazione, accumulo, potabilizzazione e adduzione nella Regione Sicilia con circa 2.000 km di rete di adduzione. Il servizio copre oltre il 30% della popolazione regionale. Acqualatina è il gestore del servizio idrico integrato nell’ATO 4-Lazio Meridionale che include 38 Comuni per un bacino d’utenza di 550.000 abitanti. Acqua Campania è il gestore dell’Acquedotto della Campania Occidentale su concessione della Regione Campania. Svolge attività di captazione, potabilizzazione, adduzione e trasporto di acqua potabile destinata alle società di distribuzione idrica per un bacino d’utenza complessivo di circa 4 milioni di abitanti.

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Italgas supera le aspettative: nel 2022 ricavi a 1,5 mld. Gallo: Gruppo è solido

Italgas supera le aspettative. I conti del 2022 battono le attese degli analisti. I ricavi totali nella configurazione adjusted, ammontano a 1,5 miliardi di euro, in aumento di 166,5 milioni di euro rispetto al 2021 (+12,1%). L’EBITDA adjusted a fine 2022 ammonta a 1.082,7 milioni di euro (+7,3% rispetto 31 dicembre 2021) e l’utile netto adjusted attribuibile al Gruppo è pari a 395,7 milioni di euro (+7,6% rispetto 31 dicembre 2021).

I risultati consolidati sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione, riunitosi sotto la presidenza di Benedetta Navarra, che ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti, convocata per il 20 aprile 2023, la distribuzione di un dividendo di 0,317 euro per azione (+7,5% rispetto al 2021). Italgas, però, nel 2022 ha anche investito molto, soprattutto nella trasformazione digitale, nella metanizzazione della Sardegna e nel repurposing delle reti per abilitarle alla distribuzione di gas rinnovabili: nell’immediato biometano e nel medio periodo idrogeno e metano sintetico. Sono stati 814,3 i milioni di euro investiti. Quello della digitalizzazione rete è un tema caro all’amministratore delegato Paolo Gallo, che spiega come il network è già “pronto ad accogliere gas rinnovabili come il biometano, già in rete, e l’idrogeno e il metano sintetico che lo saranno nel medio periodo. Con particolare attenzione al biometano, Italgas sta investendo per favorire l’allacciamento degli impianti di produzione alle reti di distribuzione, introducendo la tecnologia del reverse flow verso il network del trasporto al fine di aumentare ulteriormente la flessibilità del sistema gas”. Nel 2022 sono stati posati 332 km di nuove condotte in tutta Italia. La realizzazione di nuove reti ‘native digitali’ in Sardegna ha, invece, raggiunto un’estensione complessiva di 909 km su un totale da realizzare di circa 1.110 km e sono stati messi in servizio 13 nuovi depositi criogenici di GNL per un totale di 66 impianti al servizio dei Bacini in concessione.

Risultati che, secondo l’amministratore delegato Paolo Gallo, “sono l’ulteriore prova della grande solidità di un Gruppo capace di continuare a crescere in un contesto condizionato dal forte incremento dei costi delle materie prime e dalla necessità di centrare gli obiettivi di sicurezza energetica per il Paese”.

Una parte dei risultati, Italgas la dedica a snocciolare i numeri in generale dell’impatto ambientale e dell’apporto di emissioni di gas ad effetto serra del Gruppo. E, anche qui, i i dati sono positivi. Le emissioni infatti, nel 2022 rispetto al 2021, sono calate del 12,1%, principalmente grazie alla riduzione delle emissioni fuggitive (-10%) grazie ai minori tempi di localizzazione ed eliminazione delle dispersioni stesse.