L’Italia al CES di Las Vegas fra raccolta differenziata, agricoltura e aria pulita

Un’intelligenza artificiale che diagnostica il cancro con un calcolo delle probabilità, un coating per superfici che purifica l’aria e riduce lo smog, ma anche tante soluzioni in realtà aumentata e virtuale per l’apprendimento e lo studio del patrimonio culturale. Sono alcune delle innovazioni delle startup del padiglione italiano al CES di Las Vegas, il più grande e importante evento tech al mondo, in programma dal 9 al 12 gennaio 2024. Una missione guidata dall’ICE, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, allo scopo di supportare l’ecosistema innovativo italiano nel suo percorso di affermazione sui mercati internazionali.

Tra gli stand delle startup italiane troveranno spazio tante soluzioni per rendere smart e a prova di futuro le case e le città, grazie all’automazione, alla sensoristica avanzata, a nuovi modi di concepire la mobilità, dalla logistica aerea al trasporto pubblico su strada modulare. E ancora, il Web3 e la blockchain che supportano l’agrifood tracciando le filiere, la gestione di documenti notarili, il marketing. Ultime, ma non per importanza, le innovazioni della digital health, e i supporti per l’accessibilità motoria e digitale: dalla biopsia virtuale dell’architettura ossea alle carrozzine self-driving per gli aeroporti.

IL PADIGLIONE ITALIA. Sono 50 le startup che compongono la delegazione italiana al CES 2024, provenienti da 13 regioni. La Lombardia mantiene una solida maggioranza relativa, ma il Sud è ben rappresentato, con startup da Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna. Il padiglione coprirà un’area di 600 mq nel cuore dell’Eureka Park, dove sono presenti tutte le startup che espongono al CES. A livello istituzionale, la missione è supportata dalla Regione Sardegna. Partner storico dell’iniziativa italiana a Las Vegas è l’ente nazionale di ricerca Area Science Park, che anche quest’anno ha organizzato l’academy dedicata alle startup: un percorso di formazione per insegnar loro come trarre il massimo, in termini di opportunità di business e visibilità, dall’esperienza al CES. Oltre agli stand delle startup, il padiglione è costruito intorno a un’arena che nel corso dei quattro giorni di expo sarà animata da panel tematici in cui interverranno alcuni dei principali stakeholder del mondo dell’innovazione italiana, oltre a numerosi partner commerciali statunitensi ed europei. Tutte le startup avranno inoltre la possibilità di raccontarsi alla platea di visitatori dell’Eureka Park, in sessioni dedicate.

LE STARTUP ITALIANE PER LA SOSTENIBILITA’. Dal pannello solare portatile e pieghevole al veicolo elettrico modulare che promette di rivoluzionare la mobilità urbana, dalla soluzione fotocatalitica da applicare alle pareti che elimina lo smog alla piattaforma di microlearning basata sull’intelligenza artificiale che fornisce pillole formative in ambito ambientale. Sono alcune delle soluzioni innovative un ambito ambientale proposte dalle startup italiane che saranno presenti al CES di Las Vegas. Della missione italiana, guidata dall’ICE, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, fanno parte 9 startup che propongono soluzioni per la sostenibilità: 3dnextech, Levante, REair, Sunspeker, The Thinking Clouds, SAM, Powandgo, NExT, ganiga. Di seguito le schede di ciascuna startup.

3DNEXTECH. 3DNextech sviluppa macchinari basati su una tecnologia brevettata che migliora le caratteristiche fisiche degli oggetti in plastica stampati in 3D, rendendoli paragonabili ai prodotti dello stampaggio a iniezione. Queste soluzioni sono in grado di rendere la manifattura additiva competitiva per qualità dei prodotti, conservandone i vantaggi in termini di sostenibilità rispetto alla produzione in serie di oggetti in plastica. La stessa tecnologia può essere impiegata per la fase di stampa, abilitando una nuova filiera produttiva.

LEVANTE. Ha creato il pannello solare portatile e modulare Origami. Creato con fibra di carbonio riciclata, Origami è un pannello pieghevole in grado di produrre fino a 500W di energia, adatto a un uso in mobilità.

REAIR. Elimina lo smog e purifica l’aria inquinata delle grandi città impiegando una tecnologia innovativa basata sul principio della fotocatalisi. Attraverso l’utilizzo di coating fotocatalitici trasparenti e inodore che non alterano il colore e l’aspetto delle superfici, si possono abbattere microrganismi nocivi e NOx.

SUNSPEKER. Crea rivestimenti estetici per pannelli solari, in grado di preservarne l’efficienza tutelando il patrimonio artistico, storico e paesaggistico, e rendendo possibile l’applicazione di affissioni pubblicitarie.

THE THINKING CLOUD. Sviluppata da The Thinking Clouds, Greenia è una piattaforma AI di microlearning e comunicazione che fornisce in linguaggio naturale pillole formative in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030. La piattaforma permette di progettare e distribuire in modo automatizzato corsi formativi interattivi, arricchiti da tutor digitali ed esperienze di realtà aumentata (AR).

SAM. Smart Agriculture Method è una piattaforma di supporto alle decisioni per l’agricoltura in grado di incrociare i dati provenienti da droni, stazioni agro-meteorologiche e satelliti con l’obiettivo di ottimizzare le risorse, fornendo indicazioni su quanta acqua distribuire, dove trattare o fertilizzare in base alle esatte esigenze delle colture.

POWDANGO. E’ una piattaforma che connette gli utenti privati e le attività commerciali dotate di colonnine di ricarica con chi ha bisogno di ricaricare auto elettriche o ibride plug-in. La condivisione delle stazioni offre ai proprietari un introito limitando i costi per gli automobilisti, mentre la piattaforma consente di aggregare più colonnine private in un’unica interfaccia.

NEXY. E’ un sistema di trasporto intelligente avanzato basato su flotte di veicoli elettrici modulari. Ogni modulo può unirsi e staccarsi da altri moduli su normali strade urbane. Quando si uniscono, i moduli creano un’area aperta tra loro, simile a un autobus, consentendo ai passeggeri di stare in piedi e camminare da un modulo all’altro. Questo sistema permette di far coincidere la domanda e l’offerta di trasporto pubblico, riducendo il consumo dovuto agli autobus vuoti.

GANIGA. Ha brevettato e inventato Hoooly, un cestino smart che comunica col cittadino, differenziando in automatico i suoi rifiuti e creando statistiche e dati grazie all’intelligenza artificiale, permettendo l’avviso e la pianificazione di un percorso ottimizzato di svuotamento dei cestini. Così facendo vengono ridotti i costi del personale impiegato, oltre a diminuire l’inquinamento richiesto per la raccolta.

Las Vegas: da capitale della dissolutezza a modello di sobrietà idrica

E’ la città del divertimento e della dissolutezza per antonomasia, e si trova nel bel mezzo del deserto. Ma sotto la sua patina di piacere, Las Vegas è un sorprendente modello di conservazione dell’acqua negli Stati Uniti. Negli ultimi 20 anni, la città si è adattata alla siccità dell’Ovest americano ed è riuscita a ridurre di quasi un terzo il consumo annuale di acqua dal fiume Colorado. Questo nonostante la popolazione sia aumentata della metà nel periodo. Polizia idrica, divieto di irrigare alcuni prati, limiti alle dimensioni delle piscine: lo Stato del Nevada – dove si trova Las Vegas – ha introdotto una serie di misure per monitorare il suo ‘rubinetto’, in quanto è autorizzato a utilizzare solo il 2% della portata del fiume in declino. Si tratta di un’immagine ben lontana da quella coltivata da Las Vegas, con i suoi casinò e i suoi enormi alberghi, dove ogni anno affluiscono 40 milioni di turisti, oltre ai 2,3 milioni di abitanti.

Las Vegas ha avuto molto successo nel vendere una facciata di eccesso e decadenza“, ha dichiarato all’AFP Bronson Mack, portavoce della Southern Nevada Water Authority, l’agenzia locale responsabile della gestione del prezioso liquido. “Ma la realtà è che la nostra comunità è estremamente efficiente dal punto di vista idrico“. In un momento in cui sono in corso tese trattative per ridurre i consumi in tutti gli Stati Uniti occidentali, Las Vegas è una “rock star della conservazione dell’acqua” e un “modello per le città” degli Stati Uniti, afferma il ricercatore Brian Richter. Questo status è stato raggiunto grazie a una svolta proattiva all’inizio degli anni 2000, quando il Nevada ha superato la sua allocazione di acqua dal fiume Colorado.

Sulla Strip, l’enorme viale costeggiato dai casinò, le fontane del Bellagio e i canali del Venetian utilizzano acqua non potabile proveniente da pozzi privati. Nelle aree residenziali, le “pattuglie dell’acqua” perlustrano le strade la mattina presto, alla ricerca di irrigatori automatici che bagnano aree non pianificate o di tubature che perdono. Gli agenti filmano sistematicamente ogni violazione: i trasgressori la prima volta se la cavano con una bandiera di avvertimento piantata fuori casa. “Hanno due settimane di tempo per correggere l’infrazione“, dice l’agente Cameron Donnarumma. Ma, spiega, “la maggior parte corregge il problema prima che venga emessa una multa“. Ma non c’è clemenza per i recidivi, che ricevono una sanzione.

Alcuni proprietari di case sono “un po’ frustrati” nel trovare “poliziotti dell’acqua” sui loro prati prima dell’alba, dice Donnarumma. Ma la maggior parte di loro è collaborativa. L’agente lavora sulla base delle segnalazioni dei residenti, che sono invitati a denunciare gli sprechi su un’app. Ogni giorno, questo si traduce in 20-50 interventi. Nel 2027, a Las Vegas sarà vietato innaffiare i prati delle grandi residenze private. Tuttavia, le case monofamiliari potranno ancora innaffiare i loro, con alcuni limiti. La città offre anche tre dollari per ogni metro quadrato di erba rimossa e sostituita con alternative efficienti dal punto di vista idrico, come le piante irrigate a goccia. Questo programma di incentivi è stato copiato da altre città come Los Angeles e Phoenix, ma è difficile da attuare per le città più piccole con budget ridotti.

Le restrizioni sono tutt’altro che popolari. Tedi Vilardo ha intenzione di “infrangere le regole” che limitano l’irrigazione del suo prato a 12 minuti, dopo l’inverno insolitamente umido che ha colpito la regione. La mamma casalinga si rifiuta di installare l’erba artificiale, che “brucia i piedi” dei suoi due figli. Dal canto suo, Kevin Kraft è infastidito da una nuova normativa che limita la superficie delle piscine individuali a 56 m2. Il costruttore di piscine denuncia una decisione “politica“, presa “su pressione” del governo federale. Nonostante la sua frustrazione, elogia gli sforzi di Las Vegas per risparmiare acqua. “Altri Stati, come la California, sono molto indietro. Non c’è gara“, dice.

Le autorità locali sperano che questi sforzi siano ripagati. Dopo due decenni di siccità aggravata dal riscaldamento globale, il fiume Colorado, che alimenta 40 milioni di persone nell’ovest americano, è gravemente secco. I sette Stati che dipendono da esso stanno attualmente discutendo su come tagliare fino a un quarto del loro consumo, e Washington è costretta a fare da arbitro. In questo contesto di tensione, Las Vegas “dovrebbe congratularsi per la quantità di acqua (…) già risparmiata negli ultimi 20 anni“, afferma Mack dell’agenzia di gestione. Altri, ha detto, “stanno appena iniziando a fare uno sforzo“.