Ad Amsterdam una ‘biblioteca dell’abbigliamento’

C’è una nuova “biblioteca” di Amsterdam in cui non si prendono in prestito libri, ma abiti, camicette e giacche: un’iniziativa per limitare l’impatto ambientale dell’industria della moda.
Si chiama ‘Lena, la biblioteca dell’abbigliamento’ ed è un luogo in cui i clienti hanno la possibilità di cambiare continuamente armadio, noleggiando nuovi capi. Il negozio ne offre a centinaia, regolarmente rinnovati e disponibili anche per l’acquisto. Su ogni capo, un’etichetta indica il prezzo, spesso caro, e il costo del noleggio al giorno, che va da 50 centesimi a pochi euro.
L’industria della moda è una delle più inquinanti al mondo“, ricorda Elisa Jansen, che ha co-fondato l’iniziativa nel 2014 con le sue due sorelle e un’amica.

Secondo le Nazioni Unite, nell’era del fast-fashion una persona media acquista il 60% di vestiti in più rispetto a quindici anni fa, mentre ogni capo viene conservato per la metà del tempo. Per la Fondazione Ellen MacArthur, ogni secondo l’equivalente di un carico di vestiti in un camion viene bruciato o sepolto in discarica.

Abiti sempre nuovi. Fa del bene al pianeta. Sperimenta il tuo stile. Prova prima di comprare‘, recita un manifesto. La “biblioteca” offre la sua collezione anche online e ha punti di consegna e raccolta in altre grandi città olandesi. Jansen ha “sempre lavorato nel riutilizzo dei vestiti”, racconta, in particolare nei negozi vintage. “È allora che è nata l’idea di condividere i vestiti in un grande guardaroba comune“, spiega.

Ogni cliente paga dieci euro per diventare membro. Più di 6.000 persone hanno una tessera, ma la regolarità del prestito varia. La qualità degli abiti è “la cosa più importante” nella scelta della collezione, aggiunge la co-fondatrice, e vengono privilegiati anche i marchi sostenibili.

Qui non troverete fast-fashion“, precisa. Nove anni fa, “siamo stati davvero tra i primi“, rivendica Jansen. Esistevano altre iniziative simili in Scandinavia, ma molte poi sono scomparse.
Trovare un modello redditizio ha richiesto tempo, spiega, ma l’iniziativa in questo quartiere alla moda di Amsterdam sta convincendo, soprattutto “le donne di età compresa tra i 25 e i 45 anni, che vogliono fare scelte consapevoli ma che ritengono importante anche avere un bell’aspetto – fa sapere -. Credo sinceramente che questo sia il futuro, non possiamo continuare a consumare e produrre in questo modo“.