Infrastrutture, porti e difesa suolo: in Liguria la partita tra Bucci e Orlando

Si gioca in buona parte sul tema infrastrutturale e sulla difesa del territorio la partita elettorale in Liguria, al voto domenica 27 e lunedì 28 ottobre per eleggere il presidente della Regione e il Consiglio regionale, con elezioni anticipate a seguito dell’inchiesta culminata con il patteggiamento di una condanna per il presidente Giovanni Toti.

Il centrodestra si presenta con la stessa coalizione del governo nazionale a sostegno di Marco Bucci, primo cittadino uscente di Genova (oltre ai soliti partiti e a due liste civiche anche Alternativa Popolare guidata da Stefano Bandecchi, il sindaco di Terni).

Il centrosinistra, riunito nel campo largo tranne Italia viva, sostiene Andrea Orlando: Pd, Alleanza Verdi-Sinistra, Movimento 5 Stelle, Patto Civico Riformista, Andrea Orlando Presidente, Liguri a Testa Alta.

Nove in tutto i candidati presidente. In corsa, infatti, ci sono anche Nicola Morra (Uniti per la Costituzione), Francesco Toscano (Democrazia Sovrana Popolare), Marco Ferrando (Partito Comunista dei Lavoratori), Nicola Rollando (Potere al popolo, Pci e Rifondazione Comunista), Maria Antonietta Cella (Partito Popolare del Nord), Davide Felice (Forza del Popolo) e Alessandro Rosson (Indipendenza).

MARCO BUCCI. Migliorare la qualità di vita dei liguri è il claim della campagna elettorale di Bucci: “La Liguria deve diventare il posto ideale per vivere, lavorare, studiare e trascorrere il tempo libero”, si legge nel programma. Posto d’onore tra i macro temi su cui puntare ha il sistema infrastrutturale della regione. Bucci si promette di completare tutta una serie di grandi opere a partire dalla Gronda di Genova, il Terzo Valico, il Tunnel subportuale genovese, il Tunnel della Val Fontanabuona. Poi la Bretella Albenga-Carcare-Predosa, il potenziamento delle linee ferroviarie merci tra Savona e Torino, e tra Savona e Alessandria, il raddoppio della linea ferroviaria Genova-Ventimiglia nella tratta Andora-Finale Ligure. La costruzione della nuova diga foranea del porto di Genova.

Per quanto riguarda la mobilità, fondamentale sarà il miglioramento dei collegamenti tra costa ed entroterra potenziando linee esistenti e implementando nuove linee, puntare su nuovi accordi con Trenitalia per potenziamento delle linee regionali e delle linee interregionali strategiche Alta velocità Genova-Milano e Genova-Torino in un’ora di percorrenza.

In tema di difesa del suolo si rende necessario per Bucci completare i grandi interventi (ad es. Scolmatore Bisagno a Genova) e i cantieri per la messa in sicurezza di movimenti franosi attivi, realizzare un piano di manutenzioni straordinario delle strade, dei rivi ed affluenti. Realizzare un piano strutturale di interventi di messa in sicurezza e riqualificazione del territorio sul modello utilizzato per il ripristino della Via dell’Amore e aumentare Fondo Strategico dedicato alla rigenerazione urbana e alla difesa suolo.

Sul lato ambientale-energetico la coalizione di centrodestra intende incentivare lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile e l’efficientamento energetico tramite appositi bandi e proseguire con piano programmato delle bonifiche oltre che supportare la realizzazione di impianti di desalinizzazione e depurazione acque. Creare una ‘Energy Valley Made in Liguria’ che diventi un punto di riferimento nazionale e internazionale e introdurre delle premialità, nei bandi di sostegno all’impresa, per le aziende ‘green’. 400 milioni saranno investiti nel sostegno del tessuto imprenditoriale tramite le iniziative e i bandi previsti dalla programmazione europea, utilizzando tutti i fondi e accedendo alle premialità.

Su agricoltura e pesca, pesa l’incentivazione non solo di nuove imprese condotte da giovani agricoltori ma anche di nuove imprese condotte da agricoltori non più giovani; il rafforzamento delle filiere agroalimentari regionali; il sostegno alle strategie di sviluppo locale attraverso la costituzione, la partecipazione attiva e la messa in rete del partenariato locale, pubblico e privato.

ANDREA ORLANDO. Rigenerare, innovare, curare, redistribuire sono le parole chiave della campagna del centrosinistra che sostiene Andrea Orlando, sotto lo slogan ‘Liguri, a testa alta’. Per quanto riguarda il territorio, si intende investire in prevenzione rispetto alla difesa dagli eventi climatici estremi, sempre più frequenti, a partire dall’attuazione di un vero piano di contrasto al dissesto idrogeologico, che necessita di una nuova strategia integrata d’intervento. Ovvero, costituire un soggetto dedicato (Agenzia o Struttura di Missione) che abbia il compito di coordinare, progettare e intervenire, in una logica strategica, con interventi di mitigazione del rischio e di prevenzione. E poi, ricostruire la positiva esperienza, abbandonata dalla destra, di un’Agenzia regionale per la coesione territoriale.

In generale, nell’ambito dei trasporti, si punta, anche grazie a una vera innovazione digitale, ad avere un sistema unico di tariffa per tutti i vettori di TPL in Liguria, arrivando a legare la tariffa al servizio effettivamente utilizzato. L’obiettivo è avere un trasporto pubblico e città così efficienti da diminuire la mobilità individuale. Realizzazione di un modello gestionale per il nodo ferroviario di Genova coerente con l’innovazione della rete. Questo comporta anche la previsione di acquisto di nuovo materiale rotabile adeguato alla metropolitanizzazione.

Sul sistema portuale si vuole favorire l’insediamento e consolidamento delle attività maggiormente labour intensive, fra le quali la cantieristica e le riparazioni, che garantiscono anche occupazione di qualità. Portare a compimento politiche ambientali stringenti, attraverso il completo equipaggiamento dei porti per il cold ironing. Pensare ai porti nell’ottica dell’hub energetico, in grado non solo di movimentare e stoccare prodotti energetici, ma anche di produrla puntando sulla diversificazione delle fonti, dall’eolico alle blue energies (es. eolico offshore o produzione di idrogeno). Procedere alla rapida attivazione delle ZLS di Genova e della Spezia con l’obiettivo di favorire l’insediamento di attività che siano in grado di ancorare una quota maggiore del valore prodotto dalle attività portuali. Creare un sistema di incentivazione del trasferimento della quota modale di trasporto terrestre correlato alle attività portuali dalla strada al ferro, che sia complementare e allo stesso tempo innovativo rispetto al Ferrobonus nazionale. Inserire in maniera stabile le crociere in un contesto di politica regionale per il turismo, al fine di accrescere la spesa pro capite dei singoli clienti che scendono a terra.

Sul lato ambientale-energetico maggiori investimenti sulle rinnovabili, no all’impianto di rigassificazione a Vado Ligure e all’ampliamento del sito di Panigaglia per il quale va prevista la dismissione. Aggiornare il Piano Energetico Regionale, ormai datato (2011), con obiettivi più ambiziosi: aumentare l’approvvigionamento da rinnovabili nel nostro territorio (+45%), ridurre i consumi finali di energia (-20%), diminuire le emissioni di CO2 e altri gas climalteranti (-55%) e migliorare l’efficienza delle reti di distribuzione dell’acqua potabile (+90%) entro il 2030. Sbloccare definitivamente la realizzazione del Piano Territoriale Regionale, evitando fenomeni di deregulation rispetto alle destinazioni urbanistiche del territorio. Nuova legge regionale di sistema, per favorire la circolarità in tutte le politiche, dall’acqua ai rifiuti alle politiche di sviluppo. Innovazione degli impianti TMB e di riciclo esistenti, promuovendo impianti di prossimità sia per il compostaggio, che per i centri di raccolta, riciclo e riuso.

In Liguria Bucci sfida Orlando: infrastrutture e rigassificatore tra i temi decisivi

Anche il centrodestra ha il suo candidato alle prossime elezioni regionali in Liguria del 27 e 28 ottobre prossimi. È Marco Bucci, attuale sindaco di Genova, la figura su cui Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi puntano le proprie fiches per battere Andrea Orlando, che invece correrà con l’appoggio di Pd, Movimento 5 Stelle e Avs, in attesa che anche Iv e Azione sciolgano le rispettive riserve.

La fumata bianca della coalizione di governo arriva dopo settimane di riflessione, in alcuni momenti vera e propria indecisione sul daffare. Poi, l’accelerazione nelle ultime ore, dopo due vertici ravvicinati dalla fine della pausa estiva. Una volta incastrate tutte le tessere del mosaico, l’annuncio arriva con una nota congiunta: “Bucci è la persona giusta per dare continuità alla crescita della Liguria portata avanti in questi anni grazie all’ottimo lavoro del centrodestra. Bucci ha dimostrato, sul campo, di essere un ottimo amministratore. È stato uno dei protagonisti di quel ‘modello Genova’ – ricordano i leader dell’area – che ha consentito in tempi record di ricucire la ferita del ponte Morandi e costruire il nuovo Ponte San Giorgio, ha realizzato grandi opere infrastrutturali, ha investito sulle specificità del territorio e si è occupato di riqualificare le periferie genovesi”.

Di contro Orlando risponde lanciando la sua campagna di comunicazione via soocial, sul web e in tutte le province liguri. Il claim scelto è ‘Liguri, a testa alta‘, mentre lo slogan è “Fare per bene”. Una scelta precisa, spiega lo staff di Orlando: “Bisogna risollevare la Liguria, farlo a testa alta, orgogliosi della nostra terra che non merita il malgoverno degli ultimi anni e gli scandali degli ultimi mesi, e che rischia una paralisi con conseguenze irreversibili per il sistema economico, sociale e produttivo della regione”.

Un chiaro riferimento al caso che ha visto finire sotto inchiesta l’ex governatore, Giovanni Toti, ma allo stesso tempo la partita per le infrastrutture, che potrebbe rivelarsi decisiva per la vittoria alle urne. Non a caso la scelta del centrodestra è ricaduta su un amministratore locale, Bucci, la cui figura resterà comunque legata alla tragedia del crollo del viadotto del Polcevera, ma anche alla ricostruzione record e la nascita del Ponte San Giorgio. Quello che, nel lessico comune, ha preso il nome di ‘modello Genova’. Il tentativo è quello di giocare sulle differenze di vedute nel centrosinistra su alcune opere strategiche, come la Gronda. Ma anche sul rigassificatore Italis LNG, che una volta esaurito il suo compito a Piombino, dovrebbe approdare proprio nei mari liguri.

In questo scenario, e su questi temi, è ovviamente Orlando ad avere le maggiori difficoltà di compattare una coalizione. L’ex ministro, però, già nei giorni scorsi, commentando l’elenco di opere che Azione ritiene strategiche, ha sottolineato che “sono tutte volute o finanziate dal centrosinistra, e da ultimo dal governo Conte 2. Non credo quindi che sarà complicato per la coalizione trovare una quadra per rimetterle in moto”. Semmai, accusa il dem, “per molte di queste sarà complicato trovare le risorse, perché la destra le ha definanziate”.

Chiara anche la posizione di Orlando sul rigassificatore. Parlando del costo dell’energia e dei possibili interventi per abbatterlo, sottolinea che la Liguria ha anche tante altre frecce alternative al suo arco. “Il trasferimento da Piombino a Vado costerebbe 500 milioni che andrebbero a gravare sulle bollette”, mentre qui “abbiamo il vento, il sole, il mare, l’acqua per l’idroelettrico ma siamo la ventesima regione per la produzione di rinnovabili”. La sfida per la Regione passa anche da questi temi.