Mele (Sfbm): “Da Draghi visione condivisibile sulla competitività dell’Ue, serve una scossa”

Il rapporto Draghi sulla competitività, fortemente voluto dalla Commissione Ue e dalla presidente, Ursula von der Leyen, fissa paletti e obiettivi che coinvolgono tutto il settore produttivo dell’Europa. Anche l’Italia, ovviamente. Ma ci sono delle realtà che certi dettami li hanno già sposati e messi in atto. E’ il caso della Sfbm (Servizi Fondo Bombole Metano), società partecipata al 100% da Acquirente Unico. Ne ha parlato con GEA l’amministratore unico, Marco Mele.

Professore, la scorsa settimana Draghi ha presentato i risultati del suo lavoro. Serve un cambio di passo o sarà una lenta agonia, dice: investimenti comuni su target mirati e la transizione energetica. Lei che giudizio ne dà?

Il rapporto Draghi ha fornito una importante e condivisibile visione sullo stato attuale dell’Europa, della sua competitività, e sul suo futuro, approfondendo anche il tema della transizione energetica. Serve una scossa e servono investimenti ingenti che, tuttavia, devono essere produttivi. Nel documento, per quel che riguarda il mio settore, si trovano alcuni passaggi su cui la Sfbm si è già attivata da circa un anno. In riferimento al punto in cui si evidenzia l’importanza di ‘Incoraggiare la standardizzazione’ e in cui si legge: ‘Gli standard comuni sono essenziali per trarre vantaggio dalle economie di scala e dalla connettività nel Mercato Unico e per creare standard esemplari con portata globale. La definizione degli standard dovrebbe coinvolgere diversi attori, tra cui industria, scienziati e ONG pertinenti nel processo normativo per stabilire standard completi e inclusivi. Il settore automobilistico dell’UE trarrebbe notevoli benefici da standard avanzati nelle seguenti aree: Nuove tecnologie’, ricordo che la SFBM ha iniziato, già lo scorso anno, proprio a supporto della standardizzazione condotta dal Comitato Tecnico ISO /TC 22/SC 41, un progetto per l’utilizzazione di un blended fuel (idrogeno + biometano) in grado di assicurare la sostenibilità ambientale, tecnica, economica e strategica nel settore automotive con un time to market immediato. Per quanto riguarda poi il riferimento alla standardizzazione cogente per la quale nel Rapporto si sottolinea che ‘è importante garantire che le normative della Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UNECE) e la legislazione dell’UE siano coerenti, soprattutto nelle aree dell’armonizzazione tecnica e della valutazione del ciclo di vita. L’armonizzazione del processo per l’omologazione (approvazione da parte dell’autorità ufficiale competente) e per l’ottenimento dell’approvazione di tipo per i veicoli non è ancora stata raggiunta in generale nell’Ue’ . Sfbm si è già posta l’obiettivo di utilizzare i risultati del lavoro di ricerca, disponibili entro i prossimi 10 mesi, per modificare il regolamento UNECE R. 110, per consentire una rapida omologazione ai veicoli alimentati con un blended fuel (idrogeno +metano) con percentuali di idrogeno significative, maggiori del 10%. Questo comporterà la possibilità di sfruttare appieno ed immediatamente i benefici del biometano, di cui l’Italia è uno dei maggiori produttori al mondo, e dell’idrogeno nei motori alimentati a gas naturale già esistenti, senza bisogno di interventi tecnici o infrastrutturali e senza bisogno di ingenti investimenti”.

Entrando invece nel dettaglio della vostra attività, Sfbm ha un importante compito da svolgere, come richiesto da Iso, per aiutare nel compito di normare l’utilizzo delle bombole con la miscela di idrogeno e biometano per il trasporto marittimo. Anche questa è una sfida che può cambiare molto per il sistema economico e per settori chiave, come ad esempio la logistica.

“Si è una bella sfida anche per noi, che ci rende orgogliosi perché, evidentemente, viene apprezzata la nostra attività e la nostra serietà. E’ un compito particolarmente importante e di rilevanza internazionale. Il biometano in miscela con l’idrogeno rappresenta una valida e percorribile alternativa ai carburanti tradizionali anche per l’alimentazione di barche e navi, che sono fonti di una grande quantità di emissioni, se solo pensiamo alle grandi navi da crociera i cui motori, anche quando non in navigazione rimangono accesi. E’ indispensabile l’utilizzo di tale miscela anche in campo marittimo affinché anche questo settore possa partecipare appieno al processo di transizione ecologica“.