Giornata riciclo, Pichetto: “Italia è leader e in Ue ha fatto valere le sue ragioni”
Italia leader di circolarità. Nella Giornata internazionale del riciclo, iniziativa nata nel 2018 dalla Global Recycling Foundation, il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, rivendica i risultati ottenuti dal governo. A partire dal negoziato europeo sul regolamento imballaggi, dove Roma, sottolinea il ministro, “ha fatto valere le proprie ragioni e lavorato senza sosta per dare valore a questo modello vincente, che ci ha permesso in grande anticipo di traguardare la maggior parte degli obiettivi continentali”. L’impegno è quello di continuare a battersi “con determinazione”.
Il Mase è impegnato, attraverso il Pnrr, nella realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti e ammodernamento degli esistenti, arrivando a finanziare, in particolare nelle Regioni con un deficit impiantistico, 1085 progetti. A questi si aggiungono i ‘progetti Faro di economia circolare’ su specifici materiali, come carta e cartone, rifiuti elettrici ed elettronici, plastici, tessili. La giornata che si celebra oggi, osserva Pichetto, “ci ricorda anche quanto conti investire nella sensibilizzazione e nella corretta informazione di cittadini e imprese, perché considerino il riciclo come un contributo diretto alla salvaguardia dell’ambiente: una sfida globale come questa non si decide a tavolino ma ha bisogno di scelte consapevoli quotidiane e di comportamenti responsabili sul territorio”.
Nel 2024, secondo il Conai, la percentuale di riciclo degli imballaggi nel Paese dovrebbe arrivare a sfiorare il 75%: oltre 10 milioni e 300.000 tonnellate di rifiuti di imballaggio troveranno una seconda vita, ossia il 74,9% dell’immesso al consumo, che nel 2024 si prevede pari a circa 13 milioni e 900.000 tonnellate.
Leggero calo, ma con alcuni settori in crescita, per il riciclo dei Raee, i rifiuti elettrici ed elettronici. I numeri della raccolta 2023 li pubblica il consorzio Ecolamp: sono 2.599 le tonnellate di Raee raccolte e smaltite dal consorzio durante l’anno, di cui il 52% appartiene alla categoria delle sorgenti luminose esauste e il 48% è rappresentato da piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo, apparecchi di illuminazione e pannelli fotovoltaici giunti a fine vita.
La carta è una delle punte di diamante del riciclo. Per sensibilizzare i cittadini sul tema, Unirima interviene in Senato a una iniziativa del senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo, componente della commissione Ambiente. Gli obiettivi fissati al 2025 dall’Ue per il riciclo degli imballaggi cellulosici sono già superati dal 2009, con ben sedici anni di anticipo, grazie a una rete impiantistica capillare costituita da 700 impianti. “Adesso ciò di cui abbiamo bisogno è che si facciano tutti gli sforzi necessari per abbattere le barriere non tecnologiche che continuano a gravare sulle imprese“, avverte il direttore generale di Unirima, Francesco Sicilia. Si riferisce alle procedure di rinnovo delle autorizzazioni ambientali, alla difesa commerciale delle imprese, al mancato rispetto dei principi di concorrenza. Quanto ai regolamenti europei, bene per Sicilia la difesa da parte del governo in Ue di uno dei principi cardine dell’economia circolare, l’end of waste: “L’Italia ha fatto da apripista”, scandisce.
“Ci siamo dotati di un Piano Nazionale per la gestione dei rifiuti che detta i criteri da utilizzare per l’elaborazione dei piani regionali, nel rispetto del riparto costituzionale”, spiega il sottosegretario al Ministero dell’Ambiente e la Sicurezza energetica, Claudio Barbaro, che ricorda anche l’aggiornamento del Piano per la Prevenzione dei Rifiuti che, a breve, verrà pubblicato. Per De Priamo è “fondamentale che ci sia una sorta di patto tra istituzioni e imprese virtuose, che fanno sì che l’Italia sia all’avanguardia su questi temi“. Il senatore invita a non “ideologizzare” i temi del riuso in maniera sbagliata. Sull’ambiente è “necessario mettere da parte il furore ideologico in favore dello sviluppo dell’economia circolare”, anche per Silvia Fregolent, senatrice di Italia Viva e membro della commissione Ambiente del Senato. “Nella filiera del riciclo – ricorda – il nostro Paese è leader in Europa e il tentativo di cancellarlo in favore del riuso era miope. Per una vera transizione ecologica non servono gli slogan, ma un impegno serio”.