Coldiretti: “Capodanno di spumanti, lenticchie, cotechini e dolci chez nous”

I festeggiamenti per l’arrivo del 2023 saranno caratterizzati dal Made in Italy. Secondo un’indagine Coldiretti/Ixè, il 92% degli italiani porterà in tavola prodotti tipici della Penisola, scegliendoli per la bontà (53%) o per sostenere economia e lavoro nazionali (39%). La portata, o meglio la bevanda, che sarà maggiormente presente sulle tavole sarà lo spumante: la Coldiretti stima che otto italiani su 10 (84%) sceglieranno le bollicine del Belpaese, per un totale di circa 95 milioni – considerando anche Natale – di tappi di spumante stappati solo in Italia, in crescita dell’1% rispetto allo scorso anno. “L’aumento della domanda in Italia e all’estero – sottolinea la Coldiretti – ha spinto la produzione nazionale che dovrebbe attestarsi sopra le 970 milioni di bottiglie, per un fatturato di quasi 3 miliardi di euro, dei quali oltre i 2/3 realizzati fuori dai confini nazionali. A guidare la classifica delle produzioni nazionali è il Prosecco con un’incidenza sulla produzione del 70% degli spumanti imbottigliati – rileva l’Organizzazione – che ne ha fatto uno dei simboli del Made in Italy all’estero. Ma in crescita ci sono un po’ tutte le bollicine, dal Franciacorta all’Asti, dal Trento Doc alle piccole produzioni che si sono diffuse velocemente lungo tutto lo Stivale, dall’Abruzzo alla Sicilia, passando per Toscana, Marche, Lazio e Umbria. Sulla crescita delle bollicine tricolori pesano però gli aumenti dei costi di produzione diretti o indiretti a causa del caro energia. Dai vigneti dove i rincari sono stati fino al +170% per i concimi fino alle cantine dove una bottiglia di vetro costa fino al 70% in più rispetto allo scorso anno, ma ad aumentare sono anche i prezzi dei tappi, delle gabbiette per i tappi, delle etichette e dei cartoni di imballaggio per i quali si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%”.​

Le lenticchie seguono a ruota lo spumante e saranno scelte dall’82% degli italiani. Secondo la Coldiretti, la produzione in Italia di lenticchia è di circa 4,3 milioni di chili e particolarmente ricercate sono quelle Castelluccio di Norcia IGP, la cui produzione era stata duramente colpita dal terremoto ma anche quelle inserite nell’elenco delle specialità tradizionali nazionali come le lenticchie di S.Stefano di Sessano (Abruzzo), di Valle agricola (Campania), di Onano, Rascino e Ventotene (Lazio), molisane (Molise), di Villalba e Ustica (Sicilia) o umbre quali ad esempio quelle di Colfiorito. La tradizione vuole che ad accompagnare le portatrici di fortuna siano soprattutto cotechino e zampone, che infatti sarà scelto dal 67% degli italiani. “Si stima che siano serviti – sottolinea la Coldiretti – circa 6 milioni di chili di cotechini e zamponi, con una netta preferenza per i primi. Durante le festività di fine anno vengono fatti sparire dalle tavole circa il 90% del totale della produzione nazionale che è in gran parte certificata come Cotechino e Zampone di Modena Igp, riconoscibili dal caratteristico logo a cerchi concentrici gialli e blu con stelline dell’Unione Europea, ma si rileva anche un’apprezzabile richiesta per cotechini e zamponi artigianali, magari acquistati direttamente dagli allevatori, in azienda, nei mercati o nelle botteghe di Campagna Amica, dove la componente di carne italiana è pari al cento per cento”.

Sulle tavole per le feste è forte anche la presenza del pesce nazionale a partire da alici, vongole, sogliole, triglie e seppie con il 63% degli italiani che assaggerà il salmone arrivato dall’estero, appena il 10% si permetterà le ostriche e il 7% il caviale, spesso di produzione nazionale che viene anche esportata. Appena il 34% consumerà frutta esotica mentre nel 90% delle case vince la frutta locale e di stagione, con una predilezione per i melograni – simbolo di riparo e protezione dai problemi che il nuovo anno potrebbe portare – e i chicchi d’uva, presenti nel 60% delle tavole: ne vanno mangiati dodici, uno per ogni mese dell’anno.

Sulle tavole degli italiani non potranno mancare i dolci. Oltre ai tradizionali panettoni e pandori – sempre più ricchi di creme, coperture, uvette e canditi – ci sarà posto anche per i dolciumi caratteristici regionali: dal valdostano Lou mecoluen (un pane dolce originario di Cogne) al ligure pandolce (focaccia lievitata ricca di uva passa e di ogni genere di canditi), passando per il panforte e ricciarelli toscani, senza dimenticare i mustacciuoli (derivati dal mustaceus, l’antica focaccia di nozze romana) molisani, i seadas sardi, l’offerta campana di struffoli, roccocò, susamielli, zeppole, calzoncelli ripieni per chiudere con buccellati, cannoli e cubaita siciliani.

L’indagine Coldiretti/Ixè ha infine stimato che per il cenone di fine anno saranno destinati alla tavola 96 euro in media a famiglia, sostanzialmente sui livelli dello scorso anno (-3%). Si prevede che quasi nove italiani su dieci (88%) consumeranno il cenone di fine anno nelle case, proprie o di parenti e amici, mentre gli altri si divideranno soprattutto tra ristoranti – dove sono attese oltre 4 milioni di persone – e agriturismi, con oltre trecentomila presenze secondo le stime di Terranostra e Campagna Amica. “La capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche nel tempo è – sottolinea Coldiretti – la qualità più apprezzata dagli ospiti degli agriturismi dove è possibile riscoprire i sapori del passato veramente a chilometri zero tramandati da generazioni. Aumenta nel contempo l’offerta nelle campagne di servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti. La tendenza è verso la prenotazione last minute, ma per scegliere il consiglio – conclude la Coldiretti – è quello di preferire aziende accreditate da associazioni e di rivolgersi su internet a siti come www.campagnamica.it senza dimenticare il passaparola tra parenti e amici che, per le vacanze in campagna, è sempre molto affidabile”.

Le 25.400 aziende agrituristiche in grado di offrire un potenziale di più di 294mila posti letto e 532 mila coperti per il ristoro hanno registrato il tutto esaurito per la notte di San Silvestro, soprattutto nelle località di montagna, tra le mete preferite dai 17 milioni di italiani in viaggio durante le feste, secondo la stima Cia-Agricoltori Italiani insieme a Turismo Verde, la sua associazione per la promozione agrituristica. Che sottolinea però come “il buon andamento del settore in queste festività natalizie è il racconto parziale di un’Italia comunque in piena crisi, fiaccata dal caro bollette e dall’aumento generalizzato dei prezzi. Non basteranno certo 15 giorni di guadagno per arrivare a primavera, visto l’arrivo della bassa stagione e, soprattutto, stando alle bollette esorbitanti”.

Se è vero che i festeggiamenti per la fine del 2022 e per l’arrivo del 2023 saranno all’insegna del Made in Italy, è altrettanto vero che occorre prestare attenzione alle contraffazioni. Secondo il report presentato dall’associazione ambientalista FareAmbiente in collaborazione con il Comando dei Carabinieri e la Guardia di Finanza, infatti, sono stati sequestrati 1.775 finti panettoni artigianali. “Nell’ultimo periodo – sottolinea Anna Zollo responsabile del dipartimento Studi e ricerche di FareAmbiente – da novembre ad oggi, tra i principali prodotti sequestrati vi sono dolci definiti fintamente artigianali, prodotti ittici, vini/spumanti con false denominazioni, oltre che migliaia di pezzi di botti di capodanno illegali; prodotti che danneggiano l’economia italiana, oltre che la salute dei cittadini”.

 

Confermato il Capodanno estivo: zero termico oltre i tremila metri

Durante il periodo natalizio tra Canada e Stati Uniti d’America si sono abbattute tempeste di gelo e neve da record: una massa di aria artica, in discesa dal Polo Nord, ha causato un tracollo termico eccezionale dal Montana al Texas; in alcuni stati al confine con il Canada siamo passati, in poche ore, da valori positivi a punte di -25/-30°C con bufere di vento e neve. Responsabile di questo evento estremo anche un ciclone Bomba, un vortice che ha visto scendere la pressione di circa 25 millibar (o ettopascal, che è equivalente) in meno di 24 ore: il ciclone ha causato blizzard estesi ed estremi, cioè raffiche di vento da uragano insieme a neve abbondante. Negli ultimi giorni è sorta una domanda legittima: questo freddo artico e il ciclone Bomba arriveranno anche in Europa e in Italia?
Antonio Sanò, direttore e fondatore del sito www.iLMeteo.it, risponde a questa domanda analizzando la situazione a livello globale. “Il pericolo, con la paura di vivere in Europa una situazione simile a quella natalizia degli USA, nasce dalla conoscenza ormai diffusa delle principali nozioni meteorologiche: le perturbazioni si spostano nel 90% dei casi da Ovest verso Est, sappiamo bene che anche gli uragani a volte arrivano dalle coste statunitensi a lambire il Regno Unito o la Penisola Iberica e frequentemente vediamo fronti perturbati attraversare l’Oceano Atlantico portando piogge diffuse verso l’Europa e l’Italia. È dunque possibile che arrivi il ciclone Bomba in Italia? Il tempo necessario per attraversare l’Oceano Atlantico è mediamente 5-6 giorni, quindi rischieremmo proprio in queste ore di essere colpiti dal ciclone Bomba statunitense”.

Cerchiamo dunque di capire dove si è diretto questo ciclone e quale sarà il meteo dei prossimi giorni in Italia. Il ciclone Bomba degli USA, nei giorni successivi al Natale, invece di muoversi verso Est e verso l’Atlantico, è rimasto stazionario tra il Canada e il Passaggio a Nord Ovest, in pratica tra la Baia di Hudson e il Mare del Labrador a Sud della Groenlandia: seppur in lento indebolimento, il ciclone ha comunque inviato un’intensa perturbazione verso l’Europa. Negli ultimi giorni, semplificando molto la configurazione meteorologica, l’Anticiclone delle Azzorre ha però fatto da barriera a questa perturbazione deviando il flusso instabile e freddo verso Islanda e Regno Unito: si sono avute nevicate abbondanti in Islanda e addirittura temporali sull’Irlanda e la Scozia.

Possiamo dunque dormire sonni tranquilli in Italia, l’Anticiclone delle Azzorre ci ha protetti deviando il flusso perturbato verso Nord e attenuando in modo sensibile la perturbazione, in origine artica, che aveva colpito Canada e Stati Uniti. Il tempo per il Capodanno sarà dunque stabile e mite, come previsto da giorni; ci sarà solo un sensibile ulteriore peggioramento sull’Europa settentrionale e occidentale come ricordo del ciclone Bomba che insieme ad altri fattori meteorologici sta ancora condizionando il tempo delle zone atlantiche.
In Italia dopo qualche pioggia, residua nel corso delle prossime ore al Centro-Nord, avremo una nuova rimonta dell’Anticiclone Africano, il cugino dell’Anticiclone delle Azzorre che ci ha protetto dal maltempo statunitense: insieme, i due anticicloni ci regaleranno dunque tempo stabile e soleggiato per il 31 dicembre e il primo gennaio, salvo nubi più compatte in Pianura Padana e tra Liguria e Toscana dove non sarà esclusa la pioviggine anche all’ora del brindisi. Brindisi che tra l’altro sarà tiepido ovunque: pensate anche in montagna lo zero termico salirà fino a 3300 metri come in estate, a mezzanotte avremo 5°C a Cortina d’Ampezzo, 10°C a Courmayeur!
Scendendo dalla montagna prevediamo alla mezzanotte di San Silvestro 10°C a Milano con locale pioviggine, 14°C a Genova con qualche piovasco, poi tempo asciutto quasi ovunque con 15°C a mezzanotte a Firenze (!), 10°C a Bologna, Roma e Bari, 12°C ad Ancona e Napoli, 14°C a Palermo e Cagliari. Insomma per il secondo Capodanno ‘Estivo’ di fila (anche il 2021/22 fu caldissimo per il periodo) brinderemo con delle bollicine ‘tiepide’!

Gucci

Capodanno al caldo ma con qualche pioggia: a Milano brindisi con 10° a mezzanotte

Dopo settimane di stabilità assoluta, qualcosa si muove: una perturbazione atlantica sta attraversando l’Europa centro-settentrionale con maltempo su Regno Unito, Francia e con fenomeni intensi anche in Portogallo. L’Italia sarà parzialmente interessata da questa perturbazione: nelle prossime ore, infatti, la coda attraverserà marginalmente il Settentrione e parte delle regioni centrali, in particolare Toscana e Marche. Si tratterà di un peggioramento decisamente modesto ma, dopo settimane di calma piatta, sarà necessario riaprire gli ombrelli in alcune zone del Paese.

Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it, conferma la perturbazione ma indica anche che il peggioramento sarà molto rapido e localizzato: nelle prossime ore qualche piovasco interesserà Liguria di Levante, Alta Toscana, Friuli e Valle d’Aosta con quota neve sulle Alpi intorno ai 1.400 metri; nel pomeriggio i fenomeni tenderanno a diventare un po’ più diffusi in Toscana e a espandersi in parte verso Emilia Romagna e Veneto. La penultima giornata del 2022 vedrà lo spostamento della piccola perturbazione verso Est: sono attese ancora piogge sulle stesse zone con un modesto coinvolgimento possibile anche di Umbria, Lazio e Alta Campania.

E a San Silvestro? Il meteo a cavallo del 2022 e del 2023 vedrà prevalenza di tempo stabile e sereno grazie al ritorno dell’Anticiclone africano. Tra il 31 e il primo gennaio, nonostante l’Anticiclone africano prepotente su tutta la penisola, dobbiamo comunque segnalare la possibilità di un brindisi bagnato a Milano con 10°C a mezzanotte e a Genova per quanto riguarda le città principali; avremo anche un brindisi senza freddo in montagna con zero gradi a 2.500-2.700 metri allo scoccare del nuovo anno.
Insomma replicheremo il Capodanno dell’anno scorso con tanto sole e tanto caldo, in particolare in montagna con zero termico che toccherà i 3.300 metri dalle Alpi alla Sicilia. Lo zero termico si troverà dunque a una quota che viene raggiunta normalmente in estate. Un valore incredibile che conferma l’arrivo del secondo Capodanno estivo di seguito.