
Dazi, Meloni: “Compromesso prima dell’1/8, Occidente va rafforzato”. Tajani vede Rubio
Scongiurare una guerra commerciale tra le due sponde dell’Atlantico e arrivare a un compromesso “reciprocamente vantaggioso” tra Stati Uniti e Unione europea, prima dell’1 agosto. E’ la linea di Giorgia Meloni, che continua a chiedere agli alleati europei la via del dialogo con Donald Trump.
Dopo aver ricevuto a Palazzo Chigi il cancelliere austriaco Christian Stocker, la premier ribadisce: “L’obiettivo per me rimane quello di rafforzare l’Occidente nel suo complesso, rendere ancora più forti le nostre economie che sono già economie strettamente interconnesse“. Tutti gli altri scenari, osserva, sarebbero “totalmente insensati“.
Di certo, la prospettiva dei dazi al 30% annunciati da Trump per i prodotti importati dai Paesi dell’Unione europea, non può essere una opzione accettabile. Palazzo Chigi è convinto che ci siano i margini per negoziare un accordo migliore e un punto di caduta potrebbe essere la metà di questa percentuale, una tariffa al 15%, che comunque comporterebbe miliardi di perdite per l’export.
“Noi sosteniamo l’azione del commissario Sefcovic, sosteniamo il lavoro dell’Unione Europea, sosteniamo la posizione della Commissione cercando di dare anche delle buone idee, naturalmente ottenendo anche l’interesse dei produttori italiani e della nostra industria, che non deve essere danneggiata da un accordo sulle tariffe“, spiega Antonio Tajani in missione a Washington. Il ministro degli Esteri Tajani vede il Segretario di Stato americano Marco Rubio e con lui affronta “gli aspetti politici” del confronto Stati Uniti-Ue sui dazi, viene spiegato. Un faccia a faccia “molto positivo“, racconta Tajani a margine, parlando di “identità di vedute” e di relazioni transatlantiche buone: “Stiamo lavorando per trovare un accordo, ci sono state rassicurazioni politiche perché una guerra non conviene a nessuno“, riferisce. Anche l’Italia vuole accelerare sul dossier, l’incertezza “crea grandi difficoltà a chi intraprende, a chi esporta, quindi vogliamo accelerare“, fa presente il ministro. “Sappiamo che il 30% è un obiettivo irraggiungibile, un messaggio forte“, afferma, garantendo che Roma è pronta a investire di più negli Stati Uniti: “Ricordo che in ogni Stato americano ci sono imprese italiane che danno lavoro a 300.000 americani“, aggiunge Tajani.
Sul tavolo della missione di Washington ci sono anche le prospettive dell’impegno Usa sull’Ucraina, dopo l’annuncio di ieri di Trump. Poi incontra il consigliere speciale Usa per l’Africa, Massad Boulos, per affrontare la situazione in Libia. “L’Italia, l’Europa e il Mediterraneo stanno attraversando un momento molto difficile, perché la situazione nella regione subsahariana è esplosiva”, spiega in una intervista a Fox Business, insistendo per un coinvolgimento maggiore di Washington in Africa dove, sostiene, “abbiamo bisogno di meno Cina, meno Russia e più Europa e più America, perché è importante opporsi a una nuova colonizzazione“.