agricoltura 4.0

Di Maio: “L’insicurezza alimentare crea instabilità”

Non c’è solo il problema del gas e dell’indipendenza dalla Russia. La guerra in Ucraina, considerata il granaio d’Europa, sta ponendo in maniera forte il tema dell‘insicurezza alimentare che coinvolge Paesi di primo piano a livello mondiale. Per uscire da questa situazione delicata, una delle vie può, anzi deve, essere l’investimento nelle tecnologie, anche se questo argomento è quasi ignorato dagli agricoltori italiani. “Solo il 6% dell’agricoltura italiana è interessata a processi d’avanguardia. L’obiettivo, per questo settore, deve essere quello di far aumentare sempre più questo numero”,  ha evidenziato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio partecipando all’evento Techagriculture meeting Italia-Israele.

Ad ascoltare Di Maio, oltre all’innovazione digitale occorre tenere presente anche il percorso verso la transizione ecologica e considerare l’influenza che le coltivazioni hanno sull’ambiente. Nonostante a livello globale l’agricoltura italiana sia una delle meno impattanti, la tecnologia potrebbe aiutare il settore a ridurre le emissioni di gas serra che mettono in pericolo il Pianeta. “Investire nella tecnologia per l’agricoltura significa utilizzare al massimo il suo potenziale e renderla sempre più sostenibile“, le parole del ministro che tendono verso una direzione ben precisa.

Nonostante ci sia ancora tanto lavoro da fare, i dati sull’espansione del comparto agrario sono incoraggianti. “Nel 2020, con un giro d’affari di 540 milioni di euro, la filiera ha registrato una crescita del 20% rispetto al 2019”, ha osservato Di Maio. Ma il percorso è appena cominciato. Per fare un esempio, “le superfici ad oggi coltivate in Italia con strumenti di agricoltura 4.0 sono nell’ordine del 3-4% del totale“, ha evidenziato Di Maio sottintendendo che si tratta di una percentuale che va alzata in maniera brusca nel più breve tempo possibile.