Blitz di Ultima Generazione agli Internazionali di tennis: match sospesi per 45 minuti

Nuova azione dimostrativa da parte degli attivisti di Ultima generazione, che poco prima di mezzogiorno hanno interrotto per circa 45 minuti due partite agli Internazionali di tennis in corso a Roma. Il match tra l’americana Madison Keys e la rumena Sorana Cirstea è stato interrotto sul 6-2, 3-1 per la Keys quando due attivisti sono entrati in uno dei campi principali del Foro Italico, il Pietrangeli. Vestiti con gilet arancioni, si sono piazzati al centro del campo, hanno lanciato oriandoli, prima di essere allontanati dal servizio di sicurezza del torneo. Anche su un campo vicino, il n. 12, dove si stava giocando la partita del torneo di doppio maschile tra Gonzalez/Roger-Vasellin e Arevalo/ Pavic sono entrati in campo altri due attivisti che dopo aver gettato coriandoli si sono seduti vicino alla rete.

I due match, riferisce Ultima Generazione, sono stati interrotti da 11 attivisti aderenti alla campagna Fondo Riparazione. Chi non è entrato in campo ha preso la parola sugli spalti per richiamare il pubblico “all’emergenza climatica, sociale e democratica che sta attraversando il nostro paese”. Una persona si è incollata i piedi sulla gradinata. Poco dopo mezzogiorno sono intervenuti la sicurezza privata, i vigili del fuoco e le forze dell’ordine.

“Se sono qui oggi – ha spiegato Francesca, apicoltrice, una delle attiviste coinvolte – è perché voglio portare la mia testimonianza di operaia agricola di una piccolissima azienda, che sta vivendo quotidianamente nell’incertezza di vedere il proprio lavoro di apicoltrice svanire. Le calamità stanno diventando la norma a causa del collasso climatico e questo porterà le piccole imprese a fallire. Chi deve pagare è chi ha causato tutto questo, ovvero le grandi aziende le multinazionali. Quale futuro, quale mondo stiamo lasciando alle nostre figlie? Ai nostri nipoti?”.

“Sono qui – ha aggiunto Leonardo, ricercatore in fisica – perché ho paura del caldo estremo che dovremo affrontare nell’estate che sta arrivando, sono preoccupato per mia nonna che ha 92 anni ed è tra le persone più vulnerabili, che in una giornata bollente rischia la vita solamente per andare a comprare il pane”.

L’organizzazione Ultima Generazione ha iniziato a condurre azioni non violente in Italia nel 2022, in occasione delle elezioni legislative, chiedendo ai politici di ogni schieramento di inserire il clima tra le loro priorità. Lo scorso febbraio, due membri del gruppo hanno incollato foto dei danni causati dal cambiamento climatico sul vetro protettivo del capolavoro di Botticelli ‘La nascita di Venere’, esposto al museo degli Uffizi di Firenze.

A marzo, tre attivisti hanno interrotto brevemente la maratona di Roma prima di essere fermati e portati in commissariato.

 

Clima, Ciafani: Motivazioni Ultima Generazione condivisibili, non alcune loro azioni

“Le motivazioni che portano gli attivisti di Ultima Generazione a fare queste manifestazioni sono condivisibili, perché sono molto preoccupati della lotta al cambiamento climatico che va avanti troppo lentamente. Non condividiamo, invece, alcune delle loro azioni. Perché rischiano di allontanare i cittadini dai motivi per cui fanno queste proteste”. Lo dice il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani, ai microfoni di GEA per #GeaTalk. “Non ha senso incollare le loro mani, anche se solo al vetro di protezione, di un’opera straordinaria – spiega -. Non ha senso imbrattare, anche se con colori lavabili, monumenti e i blocchi stradali fanno arrabbiare le persone. Sotto questo punto di vista, crediamo che queste nuove forme di protesta debbano cambiare modalità”. Allo stesso tempo “c’è un clima di criminalizzazione eccessivo con disegni di legge o leggi che hanno inasprito le pene su alcune forme di illegalità. Ci sono piani securitari e legalitari a livelli diversi che non comprendiamo – dice ancora Ciafani -. Per quale motivo il mafioso che minaccia l’agroalimentare italiano commette un reato contravvenzionale e al massimo rischia una multa e i cosiddetti ‘ecovandali’ rischiano un delitto da Codice penale per un’azione che non si deve fare ma che non ha nulla a che vedere con quelle commesse dalle organizzazioni criminali?”.

Blitz Ultima generazione a Firenze: salsa di pomodoro sui corpi davanti al Battistero

Nuovo blitz di Ultima generazione al Battistero di Firenze. Questa mattina, intorno alle 11.15, cinque attivisti si sono fermati in piazza del Duomo, versandosi addosso salsa di pomodoro  e protestando per i ritardi nella lotta al cambiamento climatico. L’azione, fanno sapere dal movimento a difesa del clima, aveva come obiettivo esprimere solidarietà per Ester e Guido, i due attivisti che nell’estate 2022 si sono incollati al basamento della statua di Laocoonte presso i Musei Vaticani e il 12 giugno scorso sono stati condannati a 9 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 1.500 euro ciascuno (con sospensione di entrambe le sanzioni), cui si aggiunge il risarcimento di 28.000 euro di danni. “Papa Francesco ha scritto nell’Enciclica Laudato Si’: ‘Desidero esprimere riconoscenza, incoraggiare e ringraziare tutti coloro che stanno lavorando per garantire la protezione della casa che condividiamo. Meritano una gratitudine speciale quanti lottano per risolvere le drammatiche conseguenze del degrado ambientale’. E qual è questa riconoscenza? Qual è questa gratitudine speciale? È una condanna da parte del tribunale del Vaticano”, ha dichiarato Corso, presente in piazza.

I cinque attivisti hanno srotolato uno striscione con la scritta ‘Non Paghiamo Il Fossile’ e hanno letto alcuni brani proprio dell’Enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco, che contiene riferimenti alla crisi climatica e all’urgenza di agire. All’arrivo della polizia municipale uno di loro si è messo a sedere davanti al Battistero rifiutando di alzarsi. Alla fine è stato prelevato dagli agenti. Dai primi accertamenti sembra sia stato imbrattato il selciato davanti al Battistero, ma non l’edificio.  Lo conferma anche l’Opera del Duomo, i cui tecnici hanno fatto i primi rilievi sulla copia della Porta del Paradiso del Battistero davanti alla quale c’è stato il blitz di Ultima generazione. Nessun denuncia, da quanto si apprende, sarà presentata. Il Battistero è sempre rimasto aperto stamani.

Sempre a Firenze, il 17 marzo scorso, due attivisti di Ultima generazione avevano imbrattato la facciata di Palazzo Vecchio, bloccati (insieme alla polizia municipale) dal sindaco Dario Nardella che in quel momento era in piazza Signoria.

Blitz Ultima generazione: sdraiati a terra a sostegno degli attivisti condannati in Vaticano

Nuovo blitz di Ultima generazione a Roma. Stamattina alle 11.30, alla fine della Messa per i SS. Pietro e Paolo si è tenuto in via della Conciliazione un die-in di solidarietà a Ester e Guido, i due cittadini aderenti a Ultima Generazione che la scorsa estate si sono incollati al basamento della statua di Laocoonte presso i Musei Vaticani e il 12 giugno scorso sono stati condannati a 9 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 1.500 euro ciascuno (con sospensione di entrambe le sanzioni), cui si aggiunge il risarcimento di 28.000 euro di danni. 23 cittadine e cittadini di Ultima Generazione si sono sdraiati a terra, come prevede la forma di protesta del die-in, “un atto solenne che simboleggia il futuro di morte che ci attende a causa della crisi climatica, sostenuta dai Governi“, fanno sapere dal movimento. I partecipanti hanno esposto uno striscione con la scritta ‘Vi auguro di fare chiasso: fatevi sentire’, citazione di Papa Francesco, mentre altri hanno letto brani dell’enciclica di Papa Francesco ‘Laudato Si’, con riferimenti alla crisi climatica e all’urgenza di agire. All’iniziativa hanno partecipato anche esponenti di Extinction Rebellion Roma.
Obiettivo dell’iniziativa: “portare all’attenzione di Papa Francesco la condanna ingiusta e sproporzionata verso Ester e Guido, che con il proprio corpo sono stati strumento ed eco del grido del Pontefice della Laudato Si’”, si legge nella nota di Ultima generazione. La Polizia ha impedito l’accesso in piazza San Pietro, identificando le prime persone che erano arrivate sul posto a metà mattina. “Il patrimonio artistico italiano è in pericolo. Ma non per colpa degli attivisti che usano colla, vernice e zuppe per farsi ascoltare. La colpa è della crisi climatica. Secondo l’Ispra più del 23% dei beni culturali registrati in Italia è esposto al rischio idraulico dovuto alle alluvioni: un fenomeno strettamente legato al mutamento del clima. Senza contare tutti gli altri siti di valore storico e artistico esposti a piogge acide, siccità, innalzamento dei mari, frane e smottamenti. Da Roma a Venezia, nessuna città è pronta per le condizioni che ci aspettano. Palazzi, statue e quadri hanno certamente un grande valore e sono decisamente in pericolo, ma mai quanto le vite umane, da tutelare in primo luogo”, ha dichiarato Ester, 27 anni, laureatasi la scorsa estate in storia delle arti e conservazione dei beni artistici a Venezia.

Mentre il Vaticano portava a processo me e Guido per i fatti dello scorso agosto, in Emilia Romagna si faceva la conta dei danni post alluvione. Oltre quaranta situazioni critiche rilevate, tra biblioteche, musei, ville d’artista, archivi e abbazie. Siamo un Paese che si vanta delle sue bellezze artistiche e che vi basa interi settori economici, ma che non sa tutelarle. Abbiamo visto rabbia e indignazione pubblica per alcune gocce di Attack o delle secchiate di vernice lavabile, peraltro su opere ancora integre e visibili al pubblico, ma si è parlato ben poco di tutta l’arte che abbiamo perso per sempre e che perderemo a causa del collasso climatico. Noi vogliamo vivere in un presente e in un futuro in cui non vadano perse né l’arte, né gli ecosistemi. È davvero chiedere troppo?”, ha aggiunto.

Ultima Generazione condannata in Vaticano per blitz ai Musei

Tre attivisti di Ultima Generazione sono stati condannati in Vaticano per un blitz nei Musei, il 18 agosto dello scorso anno.

Due di loro, Ester Goffi, 26 anni, e Guido Viero, 61anni, hanno usato della colla per incollarsi alla statua del Laocoonte mentre una terza attivista, Laura Zorzini, filmava l’azione. Il Tribunale Vaticano ha condannato i primi due a 9 mesi di carcere (pena sospesa), una multa di 1.500 euro e un risarcimento di 28.148 euro, per un danno che gli attivisti considerano “inesistente”. Nove mesi di carcere “per un grammo di colla: una sentenza esagerata, che non vuole riconoscere la drammaticità della situazione che motiva tutte le nostre proteste”, lamentano sui social. Il tribunale ha condannato anche la terza militante a pagare un’ammenda di 120 euro per il reato di trasgressione “a un ordine legalmente dato dall’autorità competente”.

“Ci sentiamo, oggi più che mai, figlie e figli di Laocoonte mandati incontro al loro destino dopo che chi governa si dimostra sordo all’avvertimento che la catastrofe è dietro l’angolo”, tuonano gli ambientalisti.

“Ci domandiamo se arriverà anche la condanna del Pontefice – data la determinazione con cui Papa Francesco parla di lotta alla crisi climatica – e, soprattutto, a chi sarà rivolta: a di noi oppure a chi, investendo nel fossile, ci sta condannando a morte?”, domandano i militanti di Ultima Generazione, che chiedono a chi li segue di contribuire alle spese legali e a condividere la notizia.

Ultima Generazione presenterà ricorso alla Corte di Appello contro la sentenza che è, ribadiscono, “spropositata e ingiusta”.

Blitz Ultima Generazione al Senato: fango e acqua contro la facciata

Nuovo blitz Ultima generazione davanti al Senato: questa mattina 11 attivisti hanno bagnato con dell’acqua la facciata di palazzo Madama; nel mentre un altro gruppo ha sversato del fango vicino al portone e due ragazze si sono versate il fango addosso. “Fango come quello che ha travolto l’Emilia Romagna a seguito della devastante alluvione, a testimoniare in questo modo la vulnerabilità che tutte e tutti noi abbiamo nei confronti della crisi climatica e agli eventi estremi a questa correlati“, spiega Ultima generazione in una nota. L’azione è durata qualche minuto. Le Forze dell’ordine sono intervenute immediatamente, e in poco tempo hanno portato via i presenti. “Il fango versato oggi rappresenta il risultato delle politiche portate avanti a Palazzo Madama“, ribadiscono gli attivisti.

L’azione, spiegano gli attivisti, vuole essere una risposta all’invito/ricatto del presidente del Senato Ignazio La Russa di andare a spalare il fango in Emilia Romagna come condizione affinché Palazzo Madama ritiri la costituzione di parte civile nei confronti di Ultima Generazione, “avendo dato prova di volere concretamente fare qualcosa per l’ambiente”.

Secondo quanto si apprende, il questore di Roma Carmine Belfiore ha disposto il foglio di via obbligatorio per due degli attivisti fermati.

Ultima Generazione a processo: Senato, Mic e Comune di Roma parte civile

La facciata del Senato è rimasta imbrattata per due ore, i danni all’ambiente sono indelebili”. A Piazzale Clodio, fuori dal tribunale penale di Roma, l’attivista climatica Chloè Bertini, spiega al megafono le ragioni delle azioni più discusse di Ultima Generazione. Quella sulla facciata di Palazzo Madama, imbrattata di vernice rossa il 2 gennaio scorso per chiedere al governo di interrompere i sussidi pubblici alle fonti fossili, costa a tre di loro un processo per danneggiamento aggravato. Ora Davide, Laura e Alessandro rischiano fino a cinque anni di carcere.

Nella prima udienza, il Senato della Repubblica, il ministero della Cultura e, a sorpresa, anche il Comune di Roma si costituiscono parte civile. Gli imputati scelgono il rito ordinario e il giudice aggiorna il procedimento al prossimo 18 ottobre. Sarà ammesso a testimoniare il geologo Mario Tozzi, insieme con Bjork e Zoe, due attiviste di Ultima Generazione.

I ragazzi “non volevano cagionare danni“, spiega a GEA l’avvocato, Cesare Antetomaso. “Verificheremo se il danno materiale corrisponde a quello lamentato, noi abbiamo nominato un consulente, una docente di Scienza dei materiali, perché verifichi“, fa sapere.

Questo gesto è stato una scossa in mezzo al silenzio“, tuona Chloè al megafono. Intorno a sé ha una quarantina di attivisti, con cartelli e striscioni e qualche rappresentante politico. ‘La disobbedienza civile pacifica non è reato’, ‘Basta con la follia del fossile’, ‘Stop alla criminalizzazione di chi difende il clima’, si legge sui cartelli. “Alcuni politici erano scioccati dalla vernice rossa, a me ha scioccato la rapidità con cui si sono creati spazi di confronto – osserva Chloè -. Noi chiediamo al governo di investire soldi pubblici in maniera coerente”.

Mettere sul banco degli imputati ragazzi giovanissimi che hanno promosso “iniziative che non fanno un soldo di danno è un rovesciamento impressionante del buon senso”, dice Nicola Fratoianni, esponente di AVS, al presidio tra i ragazzi. Spera che la magistratura “faccia le giuste valutazioni” e chiede a chi si è costituito parte civile di ripensarci. L’appello è soprattutto a Ignazio La Russa, presidente del Senato “uomo di militanza e lotta politica”, perché cambi idea. “Possibile – chiede – che non ci concentriamo sull’oggetto della protesta ma solo sul metodo, che comunque non è violento?”.

La richiesta di pene è “spropositata” rispetto a quella che gli attivisti pongono, “una questione giusta“, gli fa eco Angelo Bonelli, che parla di “un negazionismo climatico del governo enorme”. Non condivide il metodo (“se lo condividessi lo farei anche io“), ma confessa di aver violato la legge più volte da giovane per difendere il pianeta. Il punto è un altro, scandisce: “Il governo si è dimenticato di costituirsi parte civile sulla logica stragista a piazza della Loggia. Il cambiamento climatico è emergenza sì o no? Il Senato si costituisce parte civile contro il crimine contro l’umanità che è la crisi climatica sì o no? Bisognerebbe fare una operazione verità”, aggiunge.

Anche il Pd partecipa al presidio. ”Pur non condividendo il loro metodo, capiamo la preoccupazione dei giovani attivisti, che protestano contro un governo a dir poco inerte di fronte alla sfida climatica“, afferma la coordinatrice della segreteria dem, Marta Bonafoni. La protesta, precisa, “non va criminalizzata, vanno invece ascoltate le ragioni di chi si batte contro i cambiamenti climatici. Serve investire non sulla repressione ma su una reale conversione ecologica ed energetica del nostro sistema“. Solidarietà arriva anche dalla Flc Cgil, “da sempre impegnata attivamente sui rischi legati al cambiamento climatico, anche con la partecipazione agli scioperi globali promossi da Fridays For Future“, ricorda. Il sindacato si dice preoccupato che “il Governo criminalizzi le proteste non violente dei ragazzi e delle ragazze, decretando addirittura nuovi reati ad hoc, mentre non usa la stessa durezza contro altri reati, a partire da quello di evasione fiscale“.
Una “strumentalizzazione” per Massimo Milani, deputato di Fratelli d’Italia e Segretario della Commissione Ambiente alla Camera, che bolla la partecipazione del partito di Elly Schlein al presidio  come “grave“: “Come al solito, la sinistra cavalca l’onda delle proteste degli ecovandali“. Si accoda, su Twitter, Raffaella Paita, presidente del gruppo Azione-Italia Viva: “Ecco il nuovo Pd al fianco dei teppisti che imbrattano i monumenti del Paese. E’ il Pd di Schlein: tutto tasse ed estremismo“.

Blitz Ultima generazione a Roma: a petto nudo bloccano via del Tritone

A seno e a petto nudo in strada. E’ l’ultima azione di Ultima Generazione questa mattina a Roma, in via del Tritone al semaforo di piazza Barberini, dove sette persone aderenti alla campagna ‘Non paghiamo il fossile’ hanno bloccato la strada e si sono tolte la maglia restando a torso nudo, mentre un’altra si è denudata completamente. Dopo pochi minuti di blocco, sono arrivate sul posto le Forze dell’ordine, che in poco tempo hanno portato via i presenti. Il blitz, spiegano gli attivisti, “per denunciare l’oscenità del Governo, che continua ad assistere imperturbabile alla morte dei propri cittadini a causa di eventi meteorologici estremi e ad alimentarne la causa, foraggiando senza scrupoli l’industria del fossile”.

Diranno forse che siamo oscene. Ma io mi chiedo. Siamo oscene? Osceno è quello che è successo ieri in Emilia Romagna e il Governo, che sa che questi eventi estremi continueranno a succedere e, nonostante ciò, continua a investire nelle fonti fossili“, ha dichiarato Eos.

Legati assieme con delle catene, i giovani si sono seduti a terra semi nudi sulle strisce perdonali.

Nuovo blitz Ultima Generazione: bloccato traffico a Roma

Dopo i due blocchi stradali della scorsa settimana e dopo la street parade promossa sabato 22 aprile, gli attivisti della campagna ‘Non paghiamo il fossile’, promossa da Ultima Generazione sono tornati a bloccare il traffico a Roma. Questa mattina alle 8:05 ventuno persone hanno bloccato via Appia Nuova, zona Ippodromo delle Capannelle, in entrambi i sensi di marcia. Come si legge in una nota del movimento, una di loro ha incollato le proprie mani all’asfalto per aumentare la durata del blocco.
Per tutta la durata dell’azione i cittadini hanno discusso con gli automobilisti e con i passanti presenti della gravità della situazione climatica corrente e dell’inaccettabilità dell’inazione della politica per mitigarne i danni. Verso le 8:25 sul posto sono arrivate le Forze dell’ordine che alle 8:40 hanno spostato i presenti dalla strada. Infine i cittadini di Ultima Generazione sono stati portati in questura. “Sono Bjork, ho 21 anni e sostengo la campagna Non Paghiamo Il Fossile di Ultima Generazione. L’unico modo che abbiamo per farci ascoltare è rendere la protesta insopportabile, deve essere impossibile ignorarci, e per fare questo purtroppo dobbiamo creare del disagio. Oggi bloccheremo di nuovo il traffico a Roma e io mi incollerò all’asfalto per allungare i tempi dell’azione“, ha dichiarato un attivista. “La cosa peggiore che sta capitando alle persone coinvolte nell’azione – continua – non è quella di essere bloccate nel traffico, e la cosa peggiore che sta capitando a me non è quella di rischiare la fedina penale o di farmi male incollandomi qui, ma il continuo disinteresse del governo verso le nostre vite e il continuo investire nei combustibili fossili, che già ci sta togliendo l’acqua potabile, l’acqua per irrigare i campi, il cibo che cresce dalla terra e le nostre vite”.

Nello stesso momento,  attivisti del gruppo tedesco hanno bloccato il traffico su diversi assi di Berlino chiedendo maggiore impegno sul clima da parte del governo di Olaf Scholz. “Noi stiamo oggi bloccando Berlino in venti (diversi) posti. Stiamo fermando la città in modo che il governo si muova“, ha annunciato Raphael Thelen, un attivista del movimento, in un video trasmesso su Twitter. Un portavoce della polizia di Berlino ha individuato azioni di protesta in 33 luoghi della capitale tedesca, in particolare sulla tangenziale dove gli attivisti, come di consueto, hanno inscenato un sit-in. Le forze di sicurezza stanno cercando di disperdere i manifestanti, vestiti con un giubbotto di sicurezza arancione, che in piccoli gruppi di due o tre sono seduti per terra sulla strada a gambe incrociate.

Clima, blitz Ultima Generazione: interrotto traffico al Colosseo

Verso le 7 di questa mattina sei persone aderenti alla campagna ‘Non paghiamo il fossile’, promossa da Ultima Generazione, sono state fermate dalla polizia a Roma. Nonostante questo episodio, verso le 10.20, altri otto cittadini e cittadine aderenti alla stessa campagna hanno bloccato il traffico a Roma in Piazza del Colosseo, all’incrocio con via Labicana. Lo si apprende da una nota di Ultima Generazione in cui si spiega che “tutta la durata dell’azione i cittadini hanno discusso con gli automobilisti e con i passanti presenti della gravità della situazione climatica corrente e dell’inaccettabilità dell’inazione della politica per mitigarne i danni”. Verso le 10.25 sul posto sono arrivate le Forze dell’ordine che hanno spostato i presenti dalla strada. Infine i cittadini di Ultima Generazione sono stati portati in questura. Il tempo effettivo del blocco è stato di circa 25 minuti.

L’unico modo che abbiamo per farci ascoltare è rendere la protesta inascoltabile: deve essere impossibile ignorarci e per fare questo, purtroppo, dobbiamo creare del disagio. La cosa peggiore che sta capitando alle persone in questo momento non è di essere bloccate nel traffico, e la cosa peggiore che sta capitando a me non è quella di rischiare la fedina penale o di farmi male, ma il continuo disinteresse del governo verso le nostre vite e il continuo investire nei combustibili fossili, che già ci sta togliendo l’acqua potabile, l‘acqua per irrigare i campi, il cibo che cresce dalla terra e le nostre vite”, ha dichiarato una cittadina che sostiene la campagna ‘Non paghiamo il fossile’.