centrale Zaporizhzhia

Raid su Zaporizhzhia: a rischio costante di incidente nucleare

Bombardamenti in serie, ripetute interruzioni di corrente, personale ucraino sotto pressione: la centrale elettrica di Zaporizhzhia, situata nel sud dell’Ucraina e occupata dall’esercito russo, vive sotto la costante minaccia di un disastro nucleare.
Dopo un primo timore, quando Mosca ha preso il controllo del sito il 4 marzo, la situazione è peggiorata notevolmente dall’inizio di agosto. I raid, di cui Mosca e Kiev si accusano a vicenda, si susseguono in tutta l’area della centrale, a ridosso della linea del fronte.
L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), che ha finito per lasciare esperti sul posto, ha parlato di aver sentito “una buona dozzina” di spari questo fine settimana. “Chiunque sia, la smetta con questa follia!”, ha esortato il direttore generale Rafael Grossi. “È un atto assolutamente deliberato e mirato.” Danni sono già stati registrati in varie località, anche se al momento il livello di radiazione è rimasto normale e l’alimentazione esterna non è stata influenzata. “Sebbene non ci sia stato un impatto diretto sui principali sistemi di sicurezza, il bombardamento è arrivato pericolosamente vicino. Stiamo parlando di metri, non di chilometri“, ha detto il capo dell’organismo delle Nazioni Unite. Il team di esperti dell’Aiea prevede di concludere oggi una valutazione dell’impatto dei bombardamenti degli ultimi due giorni sul sito.

Per l’amministratore delegato della società statale russa per l’energia atomica Rosatom, Alexei Likhachev, “l’impianto è esposto al rischio di un incidente nucleare” per volere degli ucraini. Allo stesso tempo, per Kiev “il bombardamento della centrale nucleare è la tattica russa per interrompere le forniture di energia agli ucraini, gli attacchi durante il fine settimana equivalgono a una campagna genocida per privare i cittadini dell’elettricità e far congelare gli ucraini fino a che muoiono“, come ha dichiarato il consigliere del Ministero della Difesa ucraino Yuriy Sak.
Le sei unità sovietiche dell’impianto, la più grande d’Europa, finora sono state risparmiate. Sono protette da “recinti di contenimento piuttosto robusti”, ha detto il consulente Tariq Rauf, ex funzionario dell’AIEA, “ma ovviamente non sono stati progettati per resistere a una guerra”.

L’altro rischio è quello di un’interruzione di corrente prolungata. Normalmente, i sistemi dell’impianto sono alimentati da quattro linee da 750 kilovolt (kV), che sono state ripetutamente danneggiate dai bombardamenti. In caso di guasto alla rete, la corrente può essere fornita da altre linee tramite una vicina centrale termica. Tuttavia, anche questa è regolarmente colpita.

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Aiea resta a Zaporizhzhia. Mosca: “Da parte Kiev terrorismo nucleare”

Giovedì la missione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha raggiunto la centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa e occupata dalle forze russe nell’Ucraina meridionale da marzo. Le prime considerazioni del direttore Rafael Grossi sono arrivate al termine della visita presso l’impianto: “Le cose fondamentali che volevo vedere le ho viste, in qualche ora abbiamo raccolto molte informazioni”. Prima di tutto “l’integrità fisica della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, occupata dalle truppe russe è stata violata“, ha dichiarato.

In ogni caso il direttore ha annunciato che alcuni dei 14 esperti dell’Aiea resteranno nella centrale fino a domenica o lunedìper continuare la valutazione” del sito, che continua ad essere sotto bombardamento, facendo temere un disastro nucleare.

Le valutazioni di Grossi per il momento sono poco attendibili perché “arrivate troppo presto”, ha fatto sapere il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “Nel complesso – ha aggiunto – reputiamo positivo che la delegazione sia arrivata e abbia iniziato a lavorare nonostante le difficoltà e i problemi“.

Intanto, nonostante l’Aiea sia arrivata a Zaporizhzhia, Mosca accusa l’esercito ucraino di continuare a condurre “azioni spericolate” nei pressi della centrale, aumentando il rischio di una catastrofe nucleare in Europa. Accusando Kiev di “terrorismo nucleare”, il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu, ha affermato che questi attacchi sarebbero “incoraggiati dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea”. Il ministro ha dichiarato, inoltre, che la Russia non “possiede armi pesanti sul territorio della centrale nucleare e nelle aree circostanti”, e si augura che “la commissione dell’Aiea ne sia convinta“. Dalla missione, Mosca si aspetta “che i risultati siano oggettivi e siano riportati all’attenzione della comunità mondiale in modo imparziale“, ha sottolineato Shoigu. La responsabilità di ulteriori provocazioni “saranno da attribuire alle autorità ucraine”.

(photo credits: Genya SAVILOV / AFP)

Nucleare, Aiea a Zaporizhzhia: Obiettivo presenza permanente

La missione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) è a Zaporizhia, al Sud-Est dell’Ucraina. Nella centrale atomica che porta il nome della città, l’intenzione è quella di stabilire una presenza “permanente per prevenire un incidente nucleare.

Gli ispettori avranno accesso all’impianto occupato dai russi a partire da oggi. “Ci stiamo preparando per il vero lavoro che inizierà giovedì“, riferisce il direttore generale dell’organizzazione, Rafaelo Grossi. “Cercheremo di stabilire una presenza permanente dell’agenzia da quel momento in poi“, aggiunge, prospettando una soluzione che non era stata menzionata prima, soprattutto dai russi.

Il convoglio, composto da una ventina di auto, metà delle quali con la scritta ‘ONU’, e un’ambulanza, è arrivato in città, a circa 50 chilometri in linea d’aria dall’impianto, nel primo pomeriggio di ieri. La missione di 14 persone è stata ricevuta il giorno prima a Kiev dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky e ha lasciato la capitale mercoledì mattina presto.

“Vogliamo evitare un incidente nucleare”, conferma Grossi alla stampa, aggiungendo che gli esperti trascorreranno “alcuni giorni” sul posto e assicurando di aver ricevuto garanzie di sicurezza dalle autorità russe e ucraine.

L’Ucraina ha chiesto alle forze russe un corridoio con il cessate il fuoco sulla strada per l’impianto. “Le truppe di occupazione russe devono smettere di sparare sui corridoi utilizzati dalla delegazione dell’AIEA e non ostacolare le sue attività“, accusa su Facebook il portavoce diplomatico ucraino, Oleg Nikolenko. Secondo Yevgen Yevtushenko, capo dell’amministrazione di Nikopol, i russi, che controllano il sito e l’Energodar, sul cui territorio si trova, hanno bombardato la città per dare alla missione dell’AIEA l’impressione che fosse Kiev a colpire l’area intorno all’impianto.

Intanto, a Mosca, il ministero della Difesa russo ha simmetricamente accusato le forze ucraine di “provocazioni” volte a “disturbare il lavoro della missione dell’AIEA“, sostenendo che uno dei bombardamenti di artiglieria ucraini aveva “colpito” martedì “un edificio per il ritrattamento di rifiuti radioattivi” presso il complesso.

Da settimane Kiev e Mosca si accusano a vicenda di mettere in pericolo la sicurezza della centrale e di rischiare un incidente nucleare.

L’impianto, il più grande d’Europa, è occupato dall’esercito russo dall’inizio di marzo, dopo l’invasione dell’Ucraina iniziata il 24 febbraio. Kiev ha accusato Mosca di aver dispiegato centinaia di soldati in quella zona, di aver posizionato pezzi di artiglieria e di aver immagazzinato munizioni. Zaporizhia, una delle quattro centrali nucleari attive in Ucraina, ha sei reattori con una capacità di mille megawatt ciascuno. La settimana scorsa, per la prima volta nella sua storia, è stata brevemente scollegata dalla rete elettrica in seguito al danneggiamento delle linee elettriche.

Credit foto: Rafael Grossi/Twitter

Ancora bombe su Zaporizhzhia. Ispezione Aiea in settimana

L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) visiterà la centrale di Zaporizhzhia questa settimana, dopo giorni di bombardamenti intorno al sito e timori di una catastrofe nucleare. Ieri il tetto di un edificio dell’impianto, dove viene immagazzinato il carburante per i reattori, è stato colpito e danneggiato “dai bombardamenti delle truppe ucraine, accusa Vladimir Rogov, rappresentante dell’amministrazione filorussa della regione.

La missione dell’Aiea, per ispezionare l’impianto occupato dall’esercito russo sulla linea del fronte nell’Ucraina meridionale, sarà guidata dallo stesso direttore generale, Rafael Grossi, e composta da almeno una dozzina di persone. “Il giorno è arrivato, la missione dell’AIEA a Zaporizhzhia è in arrivo. Dobbiamo proteggere la sicurezza dell’Ucraina e della più grande centrale energetica d’Europa“, ha annunciato su Twitter, precisando che la missione sarebbe arrivata sul posto “nel corso della settimana“. Grossi chiede da mesi una visita al sito, avvertendo del “rischio reale di un disastro nucleare“. “La missione sarà la più difficile nella storia dell’Aiea a causa degli attacchi della Russia sul territorio“, rimprovera il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, durante una visita a Stoccolma.

Accusata da Kiev di aver cercato di ostacolare la missione dell’AIEA, la Russia dichiara di accogliere con favore l’imminente ispezione. “Aspettavamo questa missione da molto tempo. Lo riteniamo necessario“, sostiene il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, che domanda di “fare pressione sulla parte ucraina affinché smetta di mettere in pericolo il continente europeo bombardando l’impianto“. Secondo l’operatore ucraino Energoatom, le forze russe, “preparandosi all’arrivo della missione dell’AIEA, stanno facendo pressione sul personale dell’impianto per impedire che rivelino le prove dei crimini dell’occupante“.

Intanto, i Paesi del G7, “profondamente preoccupati” premono perché al personale dell’AIEA sia garantito un accesso “senza ostacoli” all’impianto. Il Presidente francese Emmanuel Macron precisa che “la sovranità ucraina su questo impianto non deve essere messa in discussione“, e aggiunge, ricevendo il Primo Ministro polacco Mateusz Morawiecki, che “la situazione intorno all’impianto è ciò che preoccupa maggiormente“. Energoatom denuncia che l’impianto “sta operando con il rischio di violare le norme di sicurezza in materia di radiazioni e incendi“. Inoltre, secondo l’operatore, “10 abitanti sono rimasti feriti” nei bombardamenti delle ultime 24 ore a Energodar, la località da cui dipende l’impianto, quattro sono dipendenti dell’impianto. La centrale di Zaporizhia, dove si trovano sei dei 15 reattori dell’Ucraina, è stata sequestrata dalle truppe russe all’inizio di marzo, poco dopo l’invasione del 24 febbraio.

Kiev e Mosca si accusano a vicenda di aver bombardato i dintorni del complesso sul fiume Dnieper e di aver messo in pericolo il sito. Secondo il ministero della Difesa, un drone armato ucraino è stato abbattuto sopra l’impianto e le forze ucraine hanno sparato otto proiettili contro aree residenziali di Energodar, tra cui due vicino all’impianto, ferendo alcune persone. Kiev a sua volta accusa le forze russe di aver messo in pericolo gli impianti nucleari stessi. “L’infrastruttura dell’impianto è stata danneggiata e c’è il rischio di fuoriuscita di idrogeno e di irrorazione radioattiva“, ha avvertito sabato Energoatom. Secondo Kiev, tra giovedì e venerdì l’impianto e i suoi sei reattori da mille megawatt ciascuno sono stati “totalmente scollegati” dalla rete nazionale a causa di danni alle linee elettriche, prima di essere ricollegati. In un videomessaggio alla conferenza sull’energia di Stavanger, in Norvegia, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky chiede sanzioni contro il gruppo russo Rosatom: “Non è normale che non ci siano ancora sanzioni contro Rosatom per questo ricatto nucleare alla centrale di Zaporizhia“, tuona, senza fornire ulteriori dettagli.

Dal 23 agosto, il municipio di Zaporizhzhia distribuisce compresse di iodio ai residenti nel raggio di 50 km dall’impianto, in conformità con le istruzioni del Ministero della Salute, sottolineando che lo iodio deve essere assunto solo in caso di allarme radioattivo.

Sotto la pressione internazionale, la Russia ha dovuto accettare una missione attraverso l’Ucraina e non attraverso i territori che controlla, come aveva richiesto in precedenza.

Dopo l’adozione di sanzioni economiche e personali contro i membri del regime russo, i ministri degli Esteri dell’UE, che si riuniranno a Praga oggi e domani, prenderanno in considerazione la sospensione di un accordo del 2007 che prevedeva agevolazioni per i visti di breve durata per i cittadini russi. Nel frattempo, sono proseguiti i combattimenti nella parte orientale e meridionale del Paese. Secondo le autorità locali ci sono stati bombardamenti nelle regioni di Kharkiv (nord-est), Mykolaïev (sud) e Dniepropetrovsk (centro). Il governatore di quest’ultima regione, Valentyn Reznichenko, ha annunciato sul suo account Telegram la morte di una persona nell’ultimo attentato.

Nel suo discorso, Zelensky ha affermato di voler riprendere “tutte le regioni sotto l’occupazione russa, compresa la Crimea, annessa dalla Russia nel 2014.

(Photo credits: Dimitar DILKOFF / AFP)