Ue, Rinaldi (Lega): Serve studio d’impatto su materie prime, no dipendenza da Cina

“Il pacchetto Fit for 55 ha reso esplicito l’approccio Ue nelle sue politiche green, che ha effetti potenzialmente devastanti sull’industria europea e sulla sicurezza degli approvvigionamenti del continente. Le attuali politiche europee rischiano di causare una dipendenza dell’Europa da catene del valore controllate da Paesi Terzi, in primo luogo la Cina, che controlla più del 90% della disponibilità delle terre rare e di scorte di rame, e il 77% del comparto mondiale dei pannelli solari, oltre al monopolio del mercato del litio. Abbiamo presentato una interrogazione alla Commissione europea per chiedere di intervenire. Serve uno studio d’impatto sull’approvvigionamento dalle materie prime, in particolare da catene del valore controllate dalla Cina, per evitare una dipendenza ed esposizione della propria capacità produttiva, e bisogna fare sì che il rifornimento delle materie prime necessarie alla transizione green sia considerato essenziale ai fini della sicurezza strategica dell’Unione. Penalizzare i cittadini europei per favorire Pechino sarebbe folle e inaccettabile”.



Così in una nota Antonio Maria Rinaldi, europarlamentare della Lega e primo firmatario dell’interrogazione, firmata anche dagli europarlamentari Lega Marco Campomenosi (capo delegazione), Marco Zanni (presidente gruppo ID), Paolo Borchia, Alessandro Panza.