Presidente Cop28 replica alle polemiche: “Rispetto la scienza, inevitabile abbandonare combustibili fossili”

Sultan Al Jaber viene accusato da più parti di essere in pieno conflitto di interessi, a causa del suo ruolo di amministratore delegato della compagnia petrolifera emiratina Adnoc

In una Cop già controversa, non si placa la bufera che si sta abbattendo sul suo presidente, l’emiratino Sultan Al Jaber. Dopo i documenti resi noti, tra gli altri, dalla Bbc, che lo accusavano di conflitto di interessi, questa volta a gettare benzina sul fuoco è un audio che lo riguarda. In uno scambio avvenuto a novembre con l’ex presidente irlandese Mary Robinson, riportato dal Guardian, Al Jaber ha affermato che l’“uscita” dai combustibili fossili è “inevitabile”, ma che “non esiste nessuno studio scientifico, nessuno scenario, secondo cui l’eliminazione dei combustibili fossili” porterà a limitare il riscaldamento globale a +1,5° gradi rispetto all’epoca preindustriale. Eppure, lo stesso presidente della Cop28, proprio durante il primo giorno della Conferenza – pur parlando una necessaria convivenza tra fonti fossili e rinnovabili durante la transizione energetica – aveva invitato i presenti a non omettere “alcun argomento” dai testi che saranno negoziati nell’arco di due settimane dai delegati di quasi 200 Paesi, quindi nemmeno i combustibili fossili.

Sultan Al Jaber è l’amministratore delegato di Adnoc, la principale compagnia petrolifera degli Emirati Arabi Uniti. E nasce proprio da qui il suo ruolo controverso, che nell’audio reso noto si esplicita ancora di più. “La riduzione dell’uso dei combustibili fossili e il loro abbandono sono, a mio avviso, inevitabili. È essenziale – ha detto a un evento online organizzato dall’iniziativa She Changes Climate – ma dobbiamo essere seri e pragmatici“. Con una sottolineatura ulteriore: “Mostratemi la tabella di marcia per un’uscita dai combustibili fossili che sia compatibile con lo sviluppo socio-economico, senza riportare il mondo all’età delle caverne“.

Per cercare di placare le polemiche, il presidente della Cop28 ha spiegato che rispetta le raccomandazioni scientifiche sul cambiamento climatico e ha chiesto una riduzione del 43% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030. “Siamo qui perché crediamo e rispettiamo la scienza”, ha detto. “Tutto il lavoro della Presidenza è focalizzato e centrato sulla scienza”, ha dichiarato durante una conferenza stampa, alla quale ha invitato Jim Skea, il presidente dell’Ipcc, il gruppo di esperti sul clima incaricato dalle Nazioni Unite.

Durante la conferenza stampa gli è stato chiesto della frase riportata dal Guardian, che sembra mettere in discussione ciò che l’Ipcc e altri scienziati dicono sulla necessaria riduzione dei combustibili fossili, che sono responsabili di due terzi delle emissioni attuali.“La scienza dice che dobbiamo raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2050 e che dobbiamo ridurre le emissioni del 43% entro il 2030” per limitare il riscaldamento globale a +1,5°C, l’obiettivo fissato dall’Accordo di Parigi, ha risposto, aggiungendo: “Ho detto più e più volte che la riduzione e l’uscita dai combustibili fossili è inevitabile”. “Sono sorpreso dai continui e ripetuti tentativi di minare il lavoro della Presidenza della Cop28”, ha aggiunto Sultan Al Jaber. “Questa è la prima Presidenza della Cop che invita attivamente le parti a proporre formule su tutti i combustibili fossili”, ha sottolineato l’emiratino, lamentando che i media non sono interessati a questo fatto.