Papa Francesco invoca una “conversione ecologica” e lancia un nuovo appello per ridurre le emissioni di Co2. Lo fa in un messaggio inviato alla Conferenza ‘Resilience of People and Ecosystems under Climate Stress’, organizzata in Vaticano dalla Pontificia Accademia delle Scienze.
Il fenomeno del cambiamento climatico, sottolinea, è diventato un’emergenza che “non resta più ai margini della società“. Ha, al contrario, assunto un ruolo “centrale“, rimodellando non solo i sistemi industriali e agricoli ma anche “influenzando negativamente la famiglia umana globale, specialmente i poveri e coloro che vivono nelle periferie economiche del nostro mondo“.
Le sfide sono due: “Ridurre i rischi climatici riducendo le emissioni e aiutare e consentire alle persone di adattarsi ai cambiamenti del clima che si stanno progressivamente aggravando“. Poi fa riferimento a due ulteriori preoccupazioni: “la perdita di biodiversità e le numerose guerre in corso in varie regioni del mondo che, insieme, comportano conseguenze dannose per la sopravvivenza e il benessere dell’uomo, tra cui i problemi di sicurezza alimentare e l’inquinamento crescente“. Sono crisi che, ricorda, dimostrano che “tutto è collegato” e che la promozione del bene comune a lungo termine del nostro pianeta è “essenziale per un’autentica conversione ecologica“.
Nella prima settimana di luglio, Jorge Mario Bergoglio, in nome e per conto dello Stato della Città del Vaticano, ha approvato una legge che prevede l’obbligo di aderire alla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici e all’Accordo di Parigi, con, spiega, “la speranza che all’alba del ventunesimo secolo l’umanità sarà ricordata per essersi generosamente assunta le sue gravi responsabilità“.
(Photo credits: Vincenzo PINTO / AFP)