Tutto pronto per la terza edizione di ‘Roma Cura Roma’, il grande evento di cura collettiva di strade, piazze e aree verdi in tutti i municipi della Capitale, che si svolge domani, 11 maggio. L’iniziativa, che vede la partecipazione di una vasta rete di associazioni ambientaliste, di volontariato, sportive, comitati e associazioni di quartiere e singoli cittadini, oltre al contributo delle dieci associazioni co-promotrici Ama, Retake, Wwf, Plastic Free, Fai, Acli, Csv Lazio, Agesci, Masce e Legambiente Lazio, è promossa dall’assessorato all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti di Roma Capitale, guidato da Sabrina Alfonsi, che a GEA parla degli obiettivi per la città.
Assessora, con ‘Roma Cura Roma’ metterete insieme buona parte della società civile. Quale sintesi si aspetta da questo confronto?
‘Roma cura Roma’ è giunta alla terza edizione con una grandissima partecipazione che nasce proprio dal nostro lavoro quotidiano. Ogni giorno, noi tessiamo il dialogo con la cittadinanza attiva che si prende cura del nostro verde, dei nostri parchi, della nostra città. Si prende cura di questi beni comuni insieme all’Amministrazione e la sintesi che emerge da questa terza giornata è proprio una cura collettiva, lavorando insieme, prendendoci cura insieme dei beni comuni. Così la città sicuramente rifiorisce.
Come si può coniugare il concetto di sostenibilità e funzionalità in una metropoli come Roma, che comunque è difficile da governare?
La sfida è proprio quella di governare una città, governare Roma, rendendola sostenibile. Perché la città sostenibile è una città che funziona meglio, che offre servizi ecosistemici come quelli forniti dal verde proprio per la mitigazione climatica, per contrastare le isole di calore. Tutto ciò non è in contraddizione con le infrastrutture cittadine, perché anche l’ambiente è parte dell’infrastruttura cittadina. E una città più sostenibile è anche una città più vivibile.
Come si può difendere un patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico come Roma?
Roma ha un immenso capitale ambientale, accanto al capitale culturale e paesaggistico. Questi elementi non sono assolutamente in contrasto gli uni con gli altri, ma interagiscono nel tessuto cittadino. Io credo che uno dei grandi asset della nostra città è proprio la sua vocazione verde e agricola, che dialoga assolutamente con quella culturale, paesaggistica, archeologica. Sono aspetti della stessa città, che vivono insieme e che la caratterizzano profondamente. È un patrimonio immenso che preserviamo, ampliamo e curiamo ogni giorno. Questa è la sfida vera del governo di questa città.