Potenza la città meno cara d’Italia. Il governatore Bardi: “Tutto merito del gas gratis ai cittadini”
A gennaio l'inflazione è aumentata del 10% nel capoluogo della Basilicata solo del 7,5%. Il motivo lo ha spiegato il presidente della Regione che ha varato un piano di sostegno per i cittadini
A gennaio l’inflazione è aumentata annualmente del 10% rispetto allo stesso mese del 2022, un dato inferiore alla stima preliminare diffusa da Istat nei giorni scorsi. A livello territoriale l’inflazione più marcata si registra nelle Isole (+11,7%, in lieve rallentamento da +13,9% di dicembre), a cui segue il Nord-Ovest (+10%, da +11,4% del mese precedente). Tassi inferiori alla media nazionale si registrano invece nel Sud (+9,9%, da +11,7%), nel Nord-Est (+9,7%, da +11,5%) e nel Centro (+9,6%, da +11%). Nei capoluoghi delle regioni e delle province autonome e nei Comuni non capoluoghi di regione con più di 150mila abitanti – precisa l’istituto di statistica – l’inflazione più elevata si osserva a Catania (+12,6%), Genova (+11,8%) e Palermo (+11,7%), mentre le variazioni tendenziali più contenute si registrano ad Aosta (+7,6%) e all’ultimo posto c’è Potenza (+7,5%).
Il capoluogo della Basilicata, secondo l’Unione Nazionale Consumatori, è la più virtuosa d’Italia, con una spesa aggiuntiva per una famiglia media da 2,3 componenti pari a “solo” 1481 euro, che arriva a 1613 euro per una di 3 persone. Niente in confronto a Bolzano Bolzano, dove l’inflazione pari a +10,4%, pur essendo la decima più alta d’Italia, si traduce nella maggior spesa aggiuntiva, equivalente, in media, a 2764 euro su base annua, ma che sale a 3647 euro per una famiglia di 3 persone. Al secondo posto – nella top ten dei rincari stilata da Unc – Milano, dove il rialzo dei prezzi del 10,8%, la settima inflazione più elevata, determina un incremento di spesa annuo pari a 2932 euro per una famiglia tipo, +3505 euro per una famiglia di 3 componenti. Sul gradino più basso del podio Genova che con +11,8%, la seconda maggiore inflazione, ha una spesa supplementare pari a 2572 euro annui per una famiglia media da 2,3 componenti, ma che arriva a 3320 euro per una da tre. Più del doppio dei rincari di Potenza. A favorire la virtuosità della Basilicata è stata la scelta del governatore Vito Bardi di azzerare le bollette del gas per le famiglie lucane.
Presidente, si aspettava di vedere Potenza in testa alla classifica delle città meno care d’Italia?
“Siamo felici del dato dell’inflazione a Potenza e in Basilicata, anche se ovviamente l’inflazione è ancora troppo alta a livello nazionale. La nostra misura sul ‘gas gratis a tutti i lucani’ ha sicuramente contribuito e questi numeri confermano la caratterizzazione sociale della nostra scelta senza precedenti e senza eguali in Europa”.
Infatti solo la Germania ha pagato la bolletta ai tedeschi a dicembre… Secondo voi è possibile estendere lo sgravio anche nella bolletta della luce?
“Il nostro obiettivo adesso è estendere questi benefici alle imprese e poi dedicarci ad applicare la medesima filosofia ad acqua ed energia elettrica. Servirà un po’ di tempo, ma la Basilicata produce idrocarburi per tutto il paese, energia da fonti rinnovabili che finisce tutta nel GSE, dà l’acqua alle regioni limitrofe e quindi i cittadini devono avere dei benefici tangibili e diretti da queste risorse naturali. Ci stiamo lavorando, già in sede di bilancio”.
Ma quanto è costato il provvedimento?
“L’intervento prevede uno stanziamento di 60 milioni per il 2022 e 200 milioni per il 2023 e 2024. La misura durerà 9 anni”.
Ultima domanda: come ha fatto a conciliare il contributo col bilancio regionale?
“Abbiamo utilizzato le risorse derivanti dalle compensazioni ambientali legate alle attività estrattive delle compagnie energetiche”.