Gilberto Pichetto Fratin, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, dice ‘no’ al price cap che la Commissione europea vorrebbe mettere a terra dopo sei mesi di sterile discussione. Era una battaglia di Mario Draghi e dell’ex ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, e sta diventando un punto fermo del nuovo governo. Pichetto Fratin ha rigettato una proposta che effettivamente scivola nel ridicolo e che non garantisce alcun tipo di tutela ai Paesi più soggetti ai rischi generati dalla crisi energetica. Bene: poi, però? Che l’Europa non voglia accollarsi questo genere di rogna e usi il price cap così strutturato solo come deterrente era abbastanza chiaro: sono troppo divergenti gli interessi dei 27 Stati membri per immaginare una convergenza comune. Che, a memoria, in tempi recenti si è avuta solo per la gestione ‘unitaria’ del Covid. Ma la pandemia era la pandemia, il gas è un’altra storia.
La misura del price cap non è congrua: lo hanno capito anche i sassi. Ma il ministro Pichetto Fratin può/poteva alzare di più la voce per far sentire anche la eco dell’ex premier. Ancorché ai primi passaggi nella nuova veste istituzionale, il tenutario del Mase possiede gli strumenti, pure esperienziali, per farsi ascoltare. I ripetuti viaggi a Bruxelles devono essere capitalizzati per consolidare la posizione dell’Italia e, nello specifico, dell’esecutivo appena nato. Se quello di Draghi era rispettato a prescindere, questo deve scalare inevitabilmente posizioni portandosi appresso molti pregiudizi.
La discussione è ancora aperta, nonostante i margini di manovra appaiano ristretti. Ha ragione Pichetto Fratin quando sostiene che il tetto sia esageratamente alto, che due settimane di tempo siano quasi una provocazione e che, in questo modo, si favorisca la speculazione. Ma come rimediare? La comunicazione dei processi operativi latita e tutto ciò non ne agevola la comprensione. Ci sarà davvero un fronte unito per spingere a una revisione del price cap o, come al solito, qualcuno si tirerà indietro sul più bello lasciando i soliti noti con il cerino in mano? In Europa spesso funziona così… Ecco la ragione per la quale auspichiamo da parte di Pichetto Fratin una posizione ferma, intransigente ed autorevole. Perché poi, alla resa dei conti, le bollette le pagheranno i cittadini. Che non hanno sensibilità politiche ma di portafoglio.