Mercoledì 28 febbraio si apre a Rimini la seconda edizione di Key-The Energy Transition Expo, evento di riferimento in Sud Europa, Africa e bacino del Mediterraneo per il mercato delle rinnovabili e della transizione energetica, organizzato da Italian Exhibition Group. Lo spazio espositivo coprirà oltre 60.000 mq, coinvolgendo 16 padiglioni. Numerosi i convegni, i seminari e i dibattiti strategici, che discuteranno davanti a numeri record in Europa per le rinnovabili, riassunti dalla stessa fiera.
Nel 2023 Germania, Spagna e Portogallo hanno generato energia elettrica rinnovabile per oltre il 50% della produzione nazionale. In Germania, le rinnovabili hanno fornito circa 260 TWh (quota record del 59,7% sulla produzione elettrica annuale), con una crescita di circa il 7,2% rispetto al 2022, grazie soprattutto ad eolico (32%) e fotovoltaico (12%). In particolare, il fotovoltaico ha aggiunto 14 GW, superando l´obiettivo fissato dal governo. In Spagna, le rinnovabili hanno consentito di raggiungere quasi 135 TWh (il 50,4% del mix elettrico complessivo nazionale), con l´eolico (23,3%), il fotovoltaico (14%) e l´idroelettrico (9,5%) a fare da traino. In Portogallo, il 61% della domanda di energia nel 2023 è stato coperto dalle rinnovabili, con la produzione complessiva di 31,2 Terawattora. Secondo l´ultimo European Electricity Review di Ember, nel 2023 in Europa i combustibili fossili sono poi scesi del 19% al livello più basso mai registrato, pari a meno di un terzo della produzione di elettricità dell´Ue. E le rinnovabili sono salite alla quota record del 44%, superando per la prima volta il 40%, con l’eolico e il solare che hanno toccato la cifra record del 27% dell´elettricità europea nel 2023 (rispetto al 23% del 2022). La produzione combinata eolica e solare è aumentata di un record di 90 TWh e la capacità installata di 73 GW.
In Italia – si legge nel report di Key2024 – a fine 2023 c´erano 5.431 richieste di connessione alla rete in alta tensione per grandi impianti da fonti rinnovabili, per complessivi 328 GW, di cui la maggior parte (43% e 141 GW) relativi al fotovoltaico. Le iniziative realmente pronte a partire ammontano a 166 per 6,1 GW. Secondo le rilevazioni di Terna, considerando tutte le fonti rinnovabili, nel 2023 ci sono state nuove attivazioni per circa 5,8 GW (+2,7 GW rispetto al 2022), dopo le nuove attivazioni pari a 1 GW nel 2021 e i circa 3 GW del 2022. Inoltre, circa 6 GW hanno ottenuto la cosiddetta Soluzione Tecnica Minima Definitiva di connessione alla rete elettrica nazionale. Passando ai consumi, sempre in base ai dati diffusi da Terna, nel 2023 c’è stato un calo del 2,8% in Italia rispetto al 2022, attestatisi a 306,1 miliardi di kWh. Le rinnovabili hanno coperto complessivamente il 36,8% della domanda (dal 31% del 2022), registrando comunque una crescita rilevante della produzione rinnovabile (+15,4%), raggiungendo il record del 43,8%. A livello territoriale la variazione della domanda elettrica è risultata ovunque in diminuzione: -4% al Nord, -2% al Centro e -0,9% al Sud e nelle Isole. La domanda italiana poi è stata soddisfatta per l´83,3% con produzione nazionale e per la quota restante (16,7%) dal saldo dell´energia scambiata con l´estero. Questo perché la produzione nazionale netta (257 miliardi di kWh) è risultata in diminuzione del 6,4% rispetto al 2022 a causa del crollo di produzione da gas. Infatti sono risultati in crescita l’idrico (+36,1), l´eolico (+15,1%) e il fotovoltaico (+10,6%), mentre si è segnalata una flessione di termico (-17,4%) e geotermico (-1,9%). In un confronto europeo, anche nel 2024, resta infine una netta differenza tra il nostro Paese e quelli vicini. Secondo l’ultimo aggiornamento di Energy-Charts, da inizio anno la quota di energia elettrica da fonti rinnovabili in Germania è pari al 62,5%, mentre quella italiana è ferma al 31,1%. La percentuale è del 59,4% in Spagna, del 29% in Francia (dove gran parte della produzione deriva dal nucleare), del 57,4% in Svizzera e dell’81,1% in Austria. L’indipendenza energetica tricolore è ancora lontana.