
Parte a Bruxelles il primo progetto comune sulle energie nucleari, candidato per l’Ipcei (Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo). Il gruppo di lavoro è guidato dalla Francia, sostenuto dall’Italia e dalla Romania, ma sarà aperto alla sottoscrizione di altri Stati. L’obiettivo è portare avanti un piano integrato, con “forti collaborazioni di ricerca e sviluppo”, spiega la Commissione europea, per creare un “ecosistema nucleare europeo competitivo”.
Si punta quindi a decarbonizzare l’industria, rafforzando la competitività e cercando di raggiungere gli obiettivi climatici. “Questo Ipcei può rendere l’Europa leader mondiale nell’innovazione nucleare”, si spinge a sostenere il vice presidente della Commissione, Stéphane Séjourné, nella riunione in cui ha preso avvio la fase di progettazione del lavoro.
Gilberto Pichetto e Adolfo Urso si dicono “molto soddisfatti”: “Rappresenta un riconoscimento del valore strategico del nucleare a livello europeo”, spiegano in una nota congiunta.
L’Italia ha fornito il sostegno all’iniziativa con una endorsement letter, a conferma della “vitalità di una filiera industriale nazionale che, insieme alla ricerca e all’accademia, è rimasta attiva e competitiva negli ultimi quarant’anni, nonostante l’assenza di produzione di energia da fonte nucleare sul territorio nazionale”, ricordano i due ministri. Il risultato è frutto di un “intenso lavoro di collaborazione” tra il Mase e il Mimit, con il supporto dalla Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile (Pnns), istituita presso il Mase, che ha pubblicato lo scorso 4 aprile i risultati di un anno di lavoro collaborativo tra i più importanti stakeholder nazionale sul nucleare.
I due ministeri evidenziano che, per la prima volta dall’istituzione degli Ipcei, all’Italia “è stato riconosciuto il ruolo di penholder (coordinatore) a livello europeo, in particolare per le tecnologie di fusione nucleare”. Il nostro Paese ha però dato un contributo, viene precisato, “ugualmente determinante” nell’ambito delle tecnologie di fissione nucleare e delle applicazioni mediche delle tecnologie nucleari.
La fase di design dei progetti apre un percorso che richiederà un ulteriore e significativo impegno da parte dei ministeri coinvolti, in sinergia con l’intero sistema industriale, accademico e della ricerca italiano. Nel momento in cui il Parlamento si prepara a confrontarsi sulla legge delega in materia di energia nucleare sostenibile, questo Ipcei rappresenta uno strumento per sostenere una filiera nazionale che “opera da decenni ai più alti livelli europei e internazionali, sia nel campo della fissione nucleare che della fusione”, sostengono i ministri.
Si tratta di “un segnale forte che riconosce il valore strategico dell’innovazione tecnologica in ambito energetico e conferma il ruolo centrale che l’Italia può e deve avere in questa sfida, l’unica in grado di garantire la sicurezza del Paese e ridurre il costo dell’energia per famiglie e imprese”, fa eco la viceministra dell’Ambiente, Vannia Gava, in quota Lega. Proprio il Carroccio, lunedì a Milano presenterà la sua proposta per un nucleare possibile già dal 2032: “È l’unico modo – secondo il segretario Matteo Salvini – per avere bollette più basse per famiglie e imprese”.