La moda è una delle punte di diamante del Made in Italy e, per evitare che la crisi congiunturale e gli sforzi per la doppia transizione si trasformino in zavorre, il Mimit corre ai ripari. Nel tavolo di settore al ministero, Adolfo Urso presenta il suo piano: un pacchetto di interventi che va dalla moratoria sui debiti, alla cassa integrazione, passando per una sanatoria sui crediti R&S e la promozione all’estero, con il sostegno all’economia circolare.
Al tavolo con il ministro, i rappresentanti dei dicasteri del Lavoro, dell’Economia, della Cultura, degli Affari Esteri, dell’Ambiente e Sicurezza Energetica. Ma anche esponenti della filiera, associazioni d’impresa e del mondo economico, rappresentanti sindacali e degli Enti locali. Questo perché al centro ci sono le principali sfide di settore, dal calo dei volumi produttivi, alla contrazione dei consumi e le incognite geopolitiche. Tutti vanno coinvolti e ascoltati.
“Ci siamo impegnati ad assicurare insieme all’Abi la rimodulazione dei prestiti bancari, a garantire alle imprese del settore l’utilizzo a pieno delle risorse per gli ammortizzatori sociali e a introdurre una misura saldo e stralcio in merito all’annosa questione dei crediti di imposta“, informa Urso, ricordando il lavoro, insieme al ministero degli Esteri e all’Istituto del Commercio Estero, per promuovere sui mercati internazionali il settore della Moda e con i decreti attuativi al ddl Made in Italy stiamo sostenendo l’economia circolare.
Nello specifico, in tema di accesso al credito, su richiesta del Mimit è stata inviata una circolare esplicativa da parte dell’Abi agli istituti bancari con disposizioni per la ricalendarizzazione dei finanziamenti garantiti da Sace, Simest e Medicredito ottenuti dalle imprese durante la fase covid e a seguito della crisi per il conflitto ucraino.
Rispetto alle criticità emerse in relazione all’applicazione del Credito di Imposta R&S nel periodo 2015/2019 nel settore della Moda, si stanno studiando delle proposte normative. A riguardo, Urso ha sottolineato la volontà del Governo, in particolare del Mimit e del Mef, di individuare una soluzione alla problematica attraverso un apposito strumento normativo che potrebbe prevedere un ‘saldo e stralcio’, formula che consentirebbe a chi ha utilizzato questa misura di poter evitare ricorsi di natura legale.
Nella legge sul Made in Italy, poi, (il cui decreto attuativo è in fase di concertazione), si punta alla valorizzazione della filiera delle fibre tessili naturali e provenienti da processi da riciclo in cui si prevedono misure incentivanti a favore del comparto e per il settore conciario.
In materia di transizione, il ministero sta monitorando il Regolamento Ecodesign, entrato in vigore da poche settimane, che introduce requisiti minimi di ecoprogettazione per ogni tipologia di prodotto. E’ stata avviata un’interlocuzione con il Mef per realizzare uno strumento agevolativo tramite voucher già nella prossima Legge di Bilancio. Alla ripresa della pausa estiva il Ministero invierà un questionato alle imprese del settore per capire il quadro dei fabbisogni e delle necessità produttive derivanti dall’applicazione di questo regolamento al fine di sviluppare misure attuative.
Infine, in materia di ammortizzatori sociali, Urso ha precisato che sono state avviate interlocuzioni con il Ministero del Lavoro per venire incontro alle realtà in difficoltà. Alle imprese manifatturiere con più di 15 dipendenti viene data la possibilità di utilizzare a pieno le risorse per la cassa integrazione ordinaria (con poi possibile estensione a regime straordinario). Mentre per quelle con meno di 15 dipendenti, lo strumento utilizzato sarà erogato da un fondo gestito dalle associazioni artigiane che assicura una copertura di sei mesi.