Energie rinnovabili, pulite, green, risparmio dell’acqua. E, ancora, difesa del popolo curdo e di quello palestinese, critiche all’occupazione russa dell’Ucraina e al nucleare ‘pulito’. L’ambientalismo e le denunce sociali dei Litfiba sono tornati e lo hanno fatto sui palchi dell’ultimo tour della storica rock band italiana (lasciatemi dire, anche l’unica, ma chi scrive è di parte). La tappa torinese di sabato 9 luglio, nella meravigliosa cornice della Palazzina di caccia di Stupinigi, non ha fatto eccezione.
E mentre si chiude il cerchio inaugurato nel 1980 in via de’ Bardi a Firenze (cosa faranno al termine del tour Piero Pelù e Ghigo Renzulli?), intorno c’è un caos senza precedenti. Crollano letteralmente le montagne, la terra ha sete, i popoli hanno fame. E il bandido Piero lo ricorda, come sempre: “Energia e acqua non vanno sprecate“, urla dal palco fasciato nei consueti pantaloni di pelle, con il petto a vista e una camicia rossa maculata. Perché è pur sempre un’icona del rock. E quando le icone parlano, la platea ascolta. In migliaia applaudivano quelle parole non certo nuove – sono anni che Pelù ne parla – ma questa volta lo hanno fatto con gli occhi lucidi (e tanti con il posacenere portatile appeso alla cintura, altro che sesso-droga-rock’n’roll).
E lui rincara la dose: “Parlare di nucleare pulito è come” parlare dell’onestà “di un mafioso“. Da sempre i Litfiba (Pelù soprattutto) sensibilizzano la fan base sui rischi di un eventuale ritorno al nucleare, di cui nel pieno della crisi energetica si è tornati a parlare. Dagli appelli pubblici per il referendum del 2011 al palco di Stupinigi, snocciolando i ricordi delle tragedie di Chernobyl e Fukushima “sulla pelle – ricorda il frontman – della nostra tiroide“.
Questa volta non ha citato Greta Thunberg, ma sappiamo che ce l’ha nel cuore. È del 2020, infatti, il brano solista ‘Picnic all’inferno’ nel quale faceva letteralmente parlare la giovane simbolo del movimento Fridays For Future (“Piccola guerriera, scesa dalla luna, come una nave di vichinghi nella notte scura”). L’artista aveva ripreso il discorso di Greta in occasione della COP24 nel dicembre 2018 a Katowice (Polonia) inserendolo nella canzone e ‘duettando’ con lei. E poi, come dimenticare il Clean beach tour con Legambiente per ripulire le spiagge dai rifiuti.
C’era tutto questo sul palco sabaudo che più sabaudo non si poteva, tra una ‘Fata Morgana’ e un ‘Terremoto’, tra una ‘Regina di cuori’ (che ha costretto Pelù a raccogliere reggiseni per tutto il palco) e ‘Resta’, seguendo un ideale percorso che dal 1980 a oggi ha portato la band all’Ultimo Girone.
Purtroppo per chi scrive questa volta non c’è stato un ‘greendez-vous’ vero e proprio (in passato sì e ancora sventolo le foto ricordo come santini da conservare gelosamente nella scatola dei ricordi), ma anche a dieci metri dal palco la coscienza ambientale dei Litfiba si è sentita forte. Certo, pensare che questa è stata l’ultima volta insieme sul palco per la coppia Pelù-Renzulli lascia un po’ di amaro in bocca, ma dopo 42 anni – forse – è ora di voltare pagina. O forse no.