Il prezzo della benzina resta stabile: sopra 2,6 euro in 6 casi su 69mila. Urso: “Tagliato cuneo, non accise”

Secondo il ministro delle Imprese e del Made in Italy i costi dei carburanti hanno cominciato a salire da quando l’Opec+ ha cominciato a tagliare la produzione per far salire i prezzi del barile

benzina diesel

I prezzi dei carburanti sono fermi da tre giorni. Il petrolio rallenta per i timori di una crisi cinese e per un possibile nuovo rialzo dei tassi Usa, due eventi che comprometterebbero la domanda. Le polemiche, però, non si fermano in Italia. Altroconsumo rilancia una raccolta firme per abolire temporaneamente il prelievo Iva su benzina e diesel, comunicando di aver raggiunto oltre 100mila sottoscrizioni. Il Codacons se la prende con la premier Giorgia Meloni per aver promesso di abolire le accise, mentre al governo ha tolto gli sconti sulle stesse accise introdotti dall’esecutivo Draghi. Per tagliarle servirebbero “12 miliardi di euro”, ha detto il ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, precisando che questi fondi sarebbero “ben più di quanto è costato il reddito di cittadinanza mentre noi, avendo una visione sociale e industriale ben chiara, abbiamo preferito usare quelle risorse per tagliare il cuneo fiscale per ben due volte”. E poi “i prezzi dei carburanti hanno cominciato a salire da quando l’Opec+, il cartello dei paesi arabi alleati con la Russia, ha cominciato a tagliare la produzione per far salire i prezzi del barile. Un aumento che si scarica sul consumatore”, ha aggiunto l’esponente dell’esecutivo.

Il suo ministero ha comunque precisato che il prezzo medio del gasolio self sulla rete stradale ha registrato una riduzione millesimale tra mercoledì e giovedì 17 agosto, passando da 1,843 euro/litro a 1,842 (-1 millesimo di euro), dato replicato poi anche nella giornata di venerdì; il prezzo medio della benzina self sulla rete stradale italiana risulta invece invariato dal 16 agosto, stabile sugli 1,944euro/l. Anche lungo la rete autostradale nessuna variazione da mercoledì, con gasolio self stabile sugli 1,928 e benzina self sui 2,019 euro al litro.

Non mancano certo le anomalie, segnalate a più riprese dalle associazioni dei consumatori, sulle quali ha voluto fare una operazione-verità la Figisc-Confcommercio, una delle associazioni che rappresentano i gestori delle stazioni di servizio, rifacendosi ai prezzi del 16 agosto, prelevati dall’Osservatorio ministeriale. “Intanto va detto che parliamo in quel giorno di 14.637 prezzi per la benzina in servito, 14.611 per il gasolio in servito, 19.886 prezzi per la benzina in self e 19.872 per il gasolio in self, circa 69.000 prezzi in tutto. Quanti sono i prezzi attorno (diciamo pure da sopra i 2,600 in su) a 2,700 euro/litro? Sono in tutto 6, ossia 1/11.501, uno ogni 11.501 impianti, e sopra i 2,700 euro/litro uno solo su 69.006 prezzi in tutto”.

Non è finita. “Rispetto alle sei eccezioni, per la benzina self 16.331 punti vendita su 19.886 (ossia l’82,12 % di tutti i prezzi comunicati) sono collocati nella classe di prezzo tra 1,900 e 2,000 euro/litro (ricordiamo che la media è 1,944) e per il gasolio self i punti vendita collocati tra 1,800 e 1,900 euro/litro (con una media di 1,842) sono 15.738 su 19.872, ossia il 79,20 %”, sottolinea Figisc. “Per i prodotti in self, i prezzi collocati sopra i 2,000 euro/litro sono 559 su 19.886, ossia il 2,81 %, per la benzina e 99 su 19.872 (ossia lo 0,50 %) per il gasolio. Questi sono i numeri veri che attestano una realtà di livelli di prezzo – per quanto pesanti per carico fiscale e anche per l’incidenza dei mercati internazionali dei prodotti raffinati – decisamente assai lontana dai sensazionalismi sparati a titoli di scatola dalla stampa, similmente a quanto già accaduto ad inizio anno”, conclude l’associazione dei benzinai.

Tags:
,