Governo vara legge di Bilancio da 18,7 miliardi. Meloni: “Otto alle imprese, 1,6 alle famiglie”

La premier indica "quattro priorità": famiglia e natalità, riduzione delle tasse, sostegno ai salari e alle imprese, sanità. Sulla difesa risorse aggiuntive in Manovra per coprire l'aumento delle spese dello 0,15%

Una Manovra da 18,7 miliardi di euro, “molto seria ed equilibrata” e “più leggera” del passato, che “tiene conto anche nel quadro complessivo” e “va nel solco delle precedenti”. Giorgia Meloni presenta così la quarta Manovra della sua legislatura, in conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo un rapido Cdm riunitosi a metà mattinata per approvare la legge di Bilancio 2026.

Con lei ci sono i leader di maggioranza, dai vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani a Maurizio Lupi. E ovviamente il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Agli istituti di credito alla fine verrà chiesto un prelievo modellato sugli accordi già adottati negli anni scorsi, su questo punto la Meloni dice di non temere contraccolpi: “Ho detto che non c’era alcun intento punitivo, abbiamo chiesto al sistema di darci una mano”.

L’attenzione generale della Manovra è rivolta a quattro priorità”, sottolinea la presidente del Consiglio: famiglia e natalità, riduzione delle tasse, sostegno ai salari e alle imprese, sanità. Super deduzione al 120% del costo del lavoro, che sale fino al 130% per alcune categorie di soggetti più fragili, per favorire le assunzioni. Circa 8 miliardi di investimenti previsti per le imprese, sterilizzata Plastic & Sugar Tax. E ancora: rifinanziato il credito d’imposta per la Zes, che viene portato a 2,3 miliardi. Proroga della sterilizzazione di plastiche sugar tax a tutto il 2026, rifinanziata la nuova Sabatini. La Manovra stanzia poi 1,9 miliardi sui salari e contro il lavoro povero, con l’obiettivo di tagliare dal 5 all’1% la tassazione sui premi di produttività elevando la soglia dei premi soggetti ad aliquota sostitutiva. Meno tasse per il ceto medio, sull’Irpef si taglia l’aliquota dal 35 al 33% fino a 50mila euro, con una misura da 2,8 miliardi.

Alle famiglie 1,6 miliardi in più, col bonus per le mamme lavoratrici che sale da 40 a 60 euro. Previsto poi un incremento di 20 euro mensili per le pensioni minime. Sul fisco è stata predisposta una rottamazione della durata di 9 anni, con rate bimestrali di pari importo. Quindi 2 miliardi per l’adeguamento salariale al costo della vita; proroga al 2026, alle stesse condizioni del 2025, delle detrazioni fiscali per spese edilizie, nuove risorse per la sanità e ulteriori fondi per il welfare. Quanto alle spese destinate alla Difesa, fa sapere la premier, l’incremento dello 0,15% sarà coperto con misure aggiuntive rispetto alla legge di bilancio. Il governo, poi, ha ritenuto di non attivare finora la clausola Safe perché “ha l’ambizione di uscire dalla procedura d’infrazione sul deficit un anno prima del previsto, quindi cioè già quest’anno”, spiega Giorgetti.

Sulla Manovra, assicura il responsabile del Mef, “non è stata fatta un’opera di aumento della pressione fiscale ma di redistribuzione della pressione fiscale”. Quanto alla tassazione sugli extraprofitti, precisa il ministro, si tratta di una misura “discrezionale”: “Alle banche diamo la possibilità di liberare riserve ad una aliquota più vantaggiosa”. Mentre sul piano Casa, aggiunge il titolare di via XX Settembre, “oltre ai 660 milioni stanziati nella scorsa legge di bilancio, c’è il Fondo sociale per il clima”. Esulta Tajani, che a nome di Forza Italia chiedeva di evitare tasse sugli extraprofitti delle banche: “Non ci saranno, questo vuol dire che c’è stato un lavoro condiviso”. Conferma Giorgetti: “Crediamo che l’impatto delle misure adottate nei confronti del sistema bancario e assicurativo, sia assolutamente sopportabile”. Mentre Salvini si dice soddisfatto per la rottamazione delle cartelle esattoriali: “Ossigeno per 16 milioni di italiani: 9 anni di rate tutte uguali, senza una maxi rata di ingresso e senza sanzioni. Sono 108 rate tutte uguali”.

Polemizza però l’opposizione. Secondo Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato Avs, la Manovra “è un atto di ingiustizia sociale, taglia servizi e rinuncia a tassare i grandi profitti. Il governo ha chiesto alle banche un contributo truffa, che non è una tassa ma un’anticipazione fiscale”. Manovra “brodino – attacca Enrico Borghi, vicepresidente Iv – che non impatta in alcun modo ed è fatto solo per galleggiare”. “È la Manovra più modesta e rinunciataria degli ultimi anni”, afferma il senatore Antonio Misiani, responsabile Economia nella segreteria del Pd.