Incendio in azienda chimica nel novarese, paura per fumi tossici. Ma Arpa rassicura: “Nessun rischio”

Il rogo è avvenuto a San Pietro Mosezzo. Arpa sta effettuando le valutazioni sulla qualità dell'aria. Sul posto ambulanze, vigili del fuoco e forze dell'ordine

Un vasto incendio è divampato questa mattina intorno alle 7.30 all’interno dello stabilimento della Kemi a San Pietro Mosezzo, vicino a Novara. Si tratta di un’azienda chimica che produce solventi, lubrificanti, additivi e agenti di distacco per la manifattura. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco – che hanno sorvolato l’area con un elicottero – le forze dell’ordine e ambulanze. Un’alta colonna di fumo era visibile anche dall’aeroporto di Malpensa e dall’autostrada Torino-Milano. Tutta la zona industriale è stata evacuata e nessuno dei lavoratori è rimasto ferito.

Il sindaco di Novara, Alessandro Canelli, si è immediatamente recato sul luogo dell’incendio, insieme all’amministrazione comunale di San Pietro Mosezzo. A preoccupare di più sono stati i possibili rischi per l’ambiente e per la salute legati a eventuali fumi tossici.Sentite Arpa e Prefettura – ha detto il sindaco in mattinata – si raccomanda alla cittadinanza, in attesa dei risultati delle analisi che dovranno essere fatte sull’impatto dell’evento, di tenere le finestre chiuse e, se non assolutamente necessario, di rimanere in casa“.

“E’ importante che i bambini rimangano in classe con le finestre chiuse”, si è raccomandato il primo cittadino, spiegando di aver già contattato tutti i dirigenti scolastici. La colonna di fumo si è spostata verso nord-est – quindi in direzione Milano – a causa del vento. Le analisi di Arpa, ha detto Canelli. “diranno quale potrà essere la ricaduta sotto il profilo della qualità dell’aria”.

All’ora di pranzo l’incendio, ha detto il sindaco, “è stato completamente spento grazie all’intervento dei vigili del fuoco, all’arrivo di un supporto da parte dell’aeronautica militare e grazie anche alla fortunata coincidenza che proprio qui vicino c’è una ditta che produce schiume per lo spegnimento degli incendi. Questo ha consentito di accelerare le operazioni di spegnimento che altrimenti sarebbe andato avanti per ore e la ricaduta ambientale sarebbe stata sicuramente peggiore di quella che è”.

Le ricadute ambientali sembrano essere sotto controllo. I primissimi rilievi effettuati con strumentazione portatile nella zona intorno all’incendio (su monossido di carbonio, formaldeide e acido solfidrico) “non hanno evidenziato situazioni di pericolo”, come ha spiegato Arpa Piemonte. Due le squadre di tecnici presenti, una da Vercelli e una da Novara, che stanno valutando “gli impatti nelle matrici acqua e atmosfera”. Sono in corso ulteriori verifiche di tipo analitico sulla qualità dell’aria e sulla gestione delle acque di spegnimento. Arpa è in stretto contatto con la Prefettura di Novara e con i sindaci dei Comuni di Novara e di S. Pietro Mosezzo per la gestione dell’emergenza. “I tecnici – spiega l’Agenzia – seguiranno i controlli nelle zone abitate con potenziale ricadute dei fumi”.

Anche i rilievi sulla parte nord dell’abitato di Novara, come ha confermato Canelli, hanno dato risultati confortanti e “non ci sono valori allarmanti o preoccupanti. I punti di ricaduta della nube non hanno creato alcun tipo di problema”. La ricaduta ambientale sulla città, ha spiegato, “non è significativa, preoccupante o allarmante. Si sente ancora un po’ di puzza in alcune parti della città e l’invito è comunque di tenere le finestre chiuse ma non ci sono rischi per la salute dei cittadini. Chi è a scuola potrà uscire e tornare a casa, magari evitando di fare sport all’aperto per oggi”.