Nasce l’Accademia solare europea, formerà 100 mila lavoratori del fotovoltaico

Il progetto è sostenuto dalla Commissione con 9 milioni di euro del Programma per il mercato unico

Nasce l’Accademia solare europea – la European Solar Academy – che nei prossimi tre anni formerà in tutta l’Unione europea 100mila lavoratori specializzati nel settore del fotovoltaico. Varata dalla Commissione europea, è la prima di una serie di accademie dell’Ue che saranno istituite nell’ambito del Net-Zero Industry Act (Nzia, la legge sull’industria a zero emissioni nette) affinché l’Unione disponga delle competenze necessarie lungo le catene di valore delle tecnologie a zero emissioni. “Il ruolo delle accademie Nzia è quello di sviluppare contenuti e programmi di apprendimento insieme all’industria, per garantire competenze e forza lavoro sufficienti nella catena del valore”, ha puntualizzato l’esecutivo Ue.

Tutto parte dai target che i Ventisette si sono dati: in base alla revisione della direttiva sulle energie rinnovabili, infatti, l’Ue ha posto l’obiettivo del 43,5% – auspicabilmente da arrotondare al 45% – per la quota di energia rinnovabile entro il 2030. E, nell’ambito del piano RePowerEu, a maggio 2022, la Commissione ha adottato una strategia per l’energia solare che punta a raggiungere oltre 320 GW di capacità fotovoltaica solare entro il 2025 e quasi 600 GW entro il 2030. Ma per tradurre in realtà questi numeri e percentuali, secondo Bruxelles è necessario promuovere la produzione di tecnologie a zero emissioni in Europa a sostegno della transizione energetica pulita. E, per tale scopo, l’Unione ha introdotto il Net-Zero Industry Act (Nzia), con l’obiettivo di creare condizioni migliori per la realizzazione di progetti a zero emissioni in Europa e attrarre investimenti, così che la capacità produttiva strategica complessiva di tecnologie a zero emissioni dell’Unione si avvicini o raggiunga almeno il 40% del fabbisogno dell’Unione entro il 2030.

In questo contesto, secondo le stime di Bruxelles, per fare in modo che l’Ue possa raggiungere i suoi obiettivi in materia di energie rinnovabili, garantendo allo stesso tempo la competitività industriale, saranno necessari nel settore della produzione del solare fotovoltaico circa 66mila lavoratori qualificati entro il 2030. Ed è qui che entra in campo la Solar Academy, che mira a formare 100 mila lavoratori nella catena del valore del solare fotovoltaico nei prossimi tre anni, per colmare l’attuale carenza di manodopera e di competenze nel settore.

Partendo dal modello della European Battery Academy (l’Accademia delle batterie), lanciata nel 2022 per la catena di valore delle batterie, “la Solar Academy progetterà i contenuti di apprendimento, insieme all’industria e alle parti interessate della catena di valore del solare fotovoltaico”, e “svilupperà anche credenziali di apprendimento, che certificheranno le competenze acquisite dai partecipanti ai corsi di formazione, favorendo così la mobilità della forza lavoro nel mercato unico”, ha precisato la Commissione.

La realizzazione dei programmi verrà fatta tramite partner locali, come erogatori di formazione professionale e didattica, imprese, Università o altri erogatori di istruzione e formazione con i quali l’Accademia firmerà un contratto per la realizzazione dei suoi programmi. Il lancio dell’Accademia solare europea è sostenuto dalla Commissione con 9 milioni di euro del Programma per il mercato unico e il progetto sarà realizzato dall’Istituto europeo per l’innovazione e la tecnologia (Eit) attraverso la sua comunità della conoscenza e dell’innovazione, Eit Innoenergy.

“L’incremento della produzione di energia solare fotovoltaica in Europa è fondamentale per la nostra sicurezza energetica, competitività e resilienza. Il lancio odierno della Solar Academy dimostra che la Commissione è impegnata a ridurre le emissioni e a creare posti di lavoro di qualità nell’Ue”, ha commentato il commissario europeo al Mercato interno, Thierry Breton. “Il lancio dell’Accademia prima ancora dell’entrata in vigore della legge sull’industria a zero emissioni contribuirà a colmare l’urgente carenza di competenze nel settore fotovoltaico europeo – circa 66 mila lavoratori solo per la produzione – e a formare una nuova generazione di lavoratori per la nostra industria solare, in linea con il nostro obiettivo di produrre entro il 2030 almeno il 40% del nostro fabbisogno di tecnologia a zero emissioni”, ha sottolineato Breton.