Il governo vara i nuovi decreti per fronteggiare il rincaro dei prezzi. Con due Consigli dei ministri. Il primo dedicato alla proroga del taglio delle accise sui carburanti, che resterà in vigore fino all’8 luglio, e riguarderà la benzina in 478,40 euro per mille litri, gli oli da gas o gasolio usato come carburante per 367,40 euro per mille litri, gas di petrolio liquefatti (Gpl) usati come carburanti per 182,61 euro per mille chilogrammi. La novità riguarda il metano, le cui imposte saranno a zero euro per metro cubo. Inoltre, l’Iva applicata al gas naturale usato per autotrazione scende al 5%, mentre il garante dei prezzi potrà monitorare su questi nuovi tagli delle accise avvalendosi anche della collaborazione della Guardia di finanza. Misure che trovano il plauso della maggioranza (da Lega a Pd e in un certo modo anche M5S), ma anche delle opposizioni. “Sono state accolte integralmente tutte le nostre richieste“, esulta infatti Fratelli d’Italia. Mentre Assogasmetano, Assopetroli-Assoenergia e Federmetano “accolgono con favore le misure approvate dal Consiglio dei ministri e revocano lo sciopero indetto per i giorni del 4, 5 e 6 maggio“.
L’altro Consiglio dei ministri, invece, dà il via libera agli aiuti per le filiere produttive e le famiglie colpite dal rincaro dei prezzi, conseguenti all’invasione russa in Ucraina, e le semplificazioni per accelerare sulla diversificazione degli approvvigionamenti energetici. La norma più attesa concede, infatti, la possibilità di nominare commissari i presidenti delle Regioni in cui verranno istallati impianti di rigassificazione, anche galleggianti, dimezzando i tempi di approvazione delle Valutazioni di impatto ambientali. “Non si tratta di strutture permanenti, che durano 30 anni. Ne saranno due: uno all’inizio del 2023 l’altro alla fine del 2023“, chiarisce il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. Le autorizzazioni per le opere di impianti dovranno arrivare entro 120 giorni dalle istanze. Buone notizie per le imprese, perché “il contributo straordinario sotto forma di credito d’imposta” a favore delle aziende a forte consumo di gas naturale, per il primo trimestre dell’anno 2022 aumenta al 25%. Il decreto, poi, introduce un bonus nella misura del 28% della spesa sostenuta nel primo trimestre dell’anno 2022 per l’acquisto del gasolio impiegato dalle aziende di autotrasporto. “Il provvedimento approvato oggi vale 14 miliardi, insieme allo scorso siamo a un totale di 30 miliardi già spesi. Il tutto, senza ricorrere a scostamenti di bilancio“, dice il premier, Mario Draghi, in conferenza stampa. “Questo decreto testimonia l’impegno del governo nel sostenere le famiglie, in particolare le più povere, nel sostenere le imprese – sottolinea -. In un clima di grandissima incertezza il governo fa il possibile per poter dare un senso di direzione, di vicinanza a tutti gli italiani. Le azioni di oggi rappresentano bene quella che è la determinazione del governo. In un certo senso, è il senso del governo stesso“.
Le imprese del settore agricolo, forestale e nelle zone rurali, per aumentare la capacità di produzione di energia elettrica rinnovabile, sarà consentito realizzare impianti fotovoltaici sui tetti delle proprie strutture produttive aventi potenza eccedente il consumo medio annuo di energia elettrica, compreso quello familiare, consentendo anche la vendita in rete dell’energia elettrica prodotta. Anche per le Regioni arrivano novità, perché entro il 31 luglio prossimo (e limitatamente al 2022) dovranno aggiornare i prezzari del Codice dei contratti pubblici, che saranno validi fino al 31 dicembre ma potranno essere transitoriamente utilizzati fino al 31 marzo 2023 per i progetti a base di gara la cui approvazione sia già intervenuta. Per le imprese che hanno subito ripercussioni economiche negative dovute alla crisi internazionale in Ucraina, poi, per il 2022 è istituito, nello stato di previsione del ministero dello Sviluppo economico, un Fondo con una dotazione di 200 milioni di euro, con contributi a fondi perduto, per far fronte alle perdite di fatturato derivanti dalla contrazione della domanda, dall’interruzione di contratti e progetti esistenti e dalla crisi nelle catene di approvvigionamento.
Per le famiglie, infine, viene confermato il bonus sociale, per tutto il terzo trimestre dell’anno, con effetti anche retroattivi, per il pagamento delle somme eccedenti bollette elettriche e del gas. In poche parole, chi deve pagare riceverà un aiuto, mentre chi ha già provveduto a saldare l’addebito sarà “oggetto di automatica compensazione da effettuare nelle bollette immediatamente successive“. L’importante sarà l’ottenimento di attestazione Isee che certifichi la difficoltà a ottemperare agli impegni. E aumenta di 200 milioni di euro anche il “finanziamento corrente del Servizio sanitario corrente“, per far fronte “ai maggiori costi per gli enti del Ssn determinati dall’aumento dei prezzi delle fonti energetiche“. Ora si attende di capire la reazione dei sindacati, che in mattinata, dopo l’incontro con il premier, Mario Draghi, ha detto chiaro e tondo di ritenere insufficienti gli aiuti di 6-7 miliardi, chiedendo interventi su lavoro, pensioni e, soprattutto, uno scostamento di bilancio.