L’energia è la priorità. È un mantra ormai per Giorgia Meloni, al lavoro da due settimane in una corsa contro il tempo per chiudere la legge di bilancio nei tempi. La maggior parte delle risorse andranno a tamponare la crisi e già domani, nel pomeriggio, è previsto il Consiglio dei ministri con il ‘decreto decreto Aiuti Quater’, in cui sarà confermata la proroga del credito di imposta per le imprese e del taglio delle accise.
“In due settimane abbiamo trovato 30 miliardi per calmierare e coprire il costo delle bollette“, rivendica Meloni, parlando in assemblea con i gruppi parlamentari di Fdi. La partita, però, avverte, “si giocherà soprattutto a livello europeo: abbiamo messo in sicurezza il nostro tessuto produttivo e già domani il decreto sarà portato in Cdm, ma fermare la speculazione è fondamentale e stiamo conducendo questa battaglia“.
La norma sulla produzione di gas nazionale è già stata approvata, perché “è finito il tempo dei no a tutti i costi“: quello che serve all’Italia, ribadisce, “va fatto e vogliamo aiutare le aziende in difficoltà“.
Nel pomeriggio, con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e la ministra del Lavoro, Marina Calderone, incontra i sindacati e, fa sapere il segretario della Cisl Luigi Sbarra, promette una “alleanza strategica” per la sicurezza energetica, in un confronto permanente. E, assicura durante l’incontro, le parti sociali saranno ri-coinvolte prima di chiudere la legge di bilancio.
“Abbiamo sempre riconosciuto l’importanza del confronto. Il nostro approccio è di totale apertura e rispetto. Dove ci porterà questo confronto dipenderà dell’approccio e dalla disponibilità di ciascuno di noi“, afferma, ricordando che il momento è il “più difficile della storia della Repubblica” e chiedendo un “supplemento di responsabilità“. “Bisogna mettere da parte i preconcetti e, nel rispetto delle diverse convinzioni, è necessario provare a ragionare tutti nella stessa direzione: la difesa dell’interesse generale”, è il monito della premier.
Brutte notizie per i più giovani, le previsioni non sono buone: “Siamo nel mezzo di una crisi internazionale sociale, usciamo da una pandemia, c’è una crisi energetica in corso, un aumento dei costi delle materie prime, una inflazione vicina al 10%, salari perlopiù inadeguati. Le pensioni di oggi sono basse, e quelle future rischiano di essere inesistenti”.
Il confronto con il governo, conferma il segretario dell’Ugl Francesco Paolo Capone, è stato “a largo raggio e senza chiusure preconcette da parte di nessuno”. Evidenzia un “cambio di passo” e la “volontà di affrontare i problemi insieme”.
Il segretario della Uil, Pierpaolo Bombardieri, chiede di puntare sull’estensione della tassazione degli extraprofitti per poter detassare subito le tredicesime e dare ristoro ai dipendenti e ai pensionati e, poi, detassare gli aumenti contrattuali e quelli derivanti dalla contrattazione di secondo livello e, ancora, ridurre il cuneo fiscale.
Cauto il leader della Cgil, Maurizio Landini, anche se fa eco sulla “grande disponibilità dichiarata” dal governo a strutturare un confronto con i sindacati: “Da parte nostra c’è piena disponibilità“, sostiene, ma nota che il perimetro entro il quale si intende discutere su dl aiuti e legge di bilancio è contenuto nel documento di programmazione economica, “quindi non ampissimo“. Il primo passo è fatto, si tratta di capire se il confronto reggerà: “Abbiamo rivendicato di poter discutere prima del dl definitivo e della legge di bilancio, vedremo se avverrà”.