Giorgia Meloni può dire di aver mantenuto le promesse fatte agli italiani, e saluta l’approvazione della manovra in Senato con la consapevolezza di aver avuto la meglio anche sul tempo, non molto. “Una manovra che è stata approvata con un giorno di anticipo rispetto agli ultimi anni”, sottolinea dopo che il via libera di palazzo Madama (109 sì. 76 no, 1 astenuto) consente alla manovra di essere legge.
“Abbiamo messo tutte le risorse sulle grandi misure alle quali volevamo dedicarci”, dice. Ci sono diverse misure che rispondono agli obiettivi condivisi a livello europeo. La presidente del Consiglio indugia su quello di maggiore attualità. “Abbiamo investito gran parte delle risorse sulla priorità del caro bollette, con oltre 20 milioni”. Commissione Ue ed Eurogruppo torneranno su questa misura specifica in primavera, per l’Italia come per gli altri Paesi, per essere certi che la spesa non incida sui conti pubblici. L’inquilina di palazzo Chigi per ora tiene il punto. “Siamo in una situazione di grande emergenza” che giustifica scelte di una certa natura. “È chiaro che dove mettiamo risorse, le togliamo da altre parti”. Quando si parla di energia, con il meccanismo per un tetto al prezzo del gas (price cap) e con altre misure “cambia il quadro, e se dovesse effettivamente cambiare parte delle risorse potrebbe liberarsi per altri provvedimenti”.
Avanti tutta, dunque. In attesa di nuove intese da ricercare con i partner europei. Intanto il ministro per l’Ambiente e la sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, sottolinea la compatibilità con Green Deal europeo e piano per la ripresa di una manovra che non tradisce le attese. “In campo ambientale – spiega – abbiamo investito su alcuni settori di fondamentale importanza, confermando le misure di decarbonizzazione che permettono un recupero di risorse da poter destinare agli interventi sul caro energia”. C’è poi il contrasto al dissesto idrogeologico. Qui “c’è un consistente stanziamento da 440 milioni di euro destinato alla Regione Calabria”, a cui si aggiungono ulteriori finanziamenti di 45 milioni di portata generale. Ancora, continua Pichetto, si istituisce un fondo per il contrasto del consumo di suolo, con una dotazione economica che vale complessivi 160 milioni di euro e “sarà uno strumento operativo per contenere il degrado del territorio”. Una misura, quest’ultima, che “si integra con l’approvazione del Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici che indica le direttrici e le modalità di intervento in questo campo”.
Capitolo gestione delle risorse idriche. La manovra licenziata dal Senato prevede l’autorizzazione di spesa per 110 milioni di euro necessari a portare avanti gli interventi di adeguamento e costruzione di reti fognarie e depuratori, che servono a una migliore qualità ambientale e “a far uscire l’Italia dalle procedure d’infrazione comunitarie”. Se tutto va bene il governo Meloni può scongiurare il rischio di multe, anche salate. Pichetto Fratin giudica inoltre “rilevante” aver approvato misure come il credito d’imposta per un valore massimo di 20mila euro annui per le imprese che acquistano materiali riciclati provenienti dalla differenziata e il rifinanziamento del programma sperimentale ‘Mangiaplastica’ con ulteriori 14 milioni nei prossimi due anni, che riconosce un contributo ai comuni per acquistare eco-compattatori.
“Siamo estremamente soddisfatti del lavoro fatto”, ammette Luca Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento. “Diamo risposte agli italiani, soprattutto su caro bollette e caro energia”.