Mattarella: “Drammatiche conseguenze da inazione su difesa comune europea”

Il capo dello Stato ricorda che l'Unione sconta oggi "un ritardo che impone urgenza e visione anche per ridurre le attuali carenze strategiche"

La mancata realizzazione della difesa comune europea “manifesta oggi tutte le drammatiche conseguenze della inazione nel processo di integrazione”. Incontrando al Quirinale i partecipanti al 21esimo Foro di dialogo Italia-Spagna, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lancia l’allarme, in un momento storico complesso, in cui l’Europa vive al suo interno una guerra devastante e si fa più urgente la necessità di ripensare a un sistema difensivo davvero condiviso.

La difesa comune, ha ricordato il capo dello Stato, è “ipotizzata da oltre 70 anni, a partire dal Trattato di Parigi del 1952 sino alle conclusioni del Consiglio europeo di Helsinki del dicembre 1999, che prevedeva, entro il 2003, che gli Stati membri fossero in grado di schierare forze militari fino al 50-60mila uomini capaci di svolgere all’insieme dei compiti di Petersberg”. Ecco allora, dice Mattarella, che “nel mutato quadro geopolitico l’Unione sconta oggi un ritardo che impone urgenza e visione anche per ridurre le attuali carenze strategiche”. Ritardo che, in primo luogo, “riguarda il completamento del mercato comune”. Eppure, “oggi è indispensabile rafforzare la capacità europea di crescere e generare opportunità, garantendo accesso equo ai benefici economici”, ricorda il presidente della Repubblica.

A margine del Consiglio Affari esteri dell’Unione europea, Bruxelles, anche il ministro Guido Crosetto, torna a parlare dell’importanza della difesa comune, dopo un incontro con l’Alta rappresentante Ue per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza dell’Ue, Kaja Kallas, e con il commissario europeo alla Difesa e allo Spazio, Andrius Kubilius. “Va rafforzato il ruolo degli Stati membri Ue nei processi decisionali” dice Crosetto, spiegando che “il nostro obiettivo è che le iniziative europee di difesa comune rispecchino sempre le decisioni condivise”, scrive su X.

Il tema riguarda anche la competitività. Per Crosetto è centrale anche il tema della trasparenza e della collaborazione “per rendere più efficace e credibile la cooperazione europea nel settore della difesa, senza creare inutili duplicazioni e promuovendo competitività industriale, coordinamento e fiducia reciproca tra gli Stati membri”.

La strada è tracciata: “tutti noi – ricorda – abbiamo deciso di lavorare insieme per una politica di difesa europea capace di garantire sicurezza, interoperabilità e risposte rapide alle sfide globali”.