“I 55 obiettivi raggiunti e previsti dal PNRR dovranno tradursi in cantieri. Ora si entra nel vivo del piano, arriva la parte molto complessa e questo però comporta delle difficoltà dettate dal caro materie prime e dal caro energia, oltre al fatto che il Piano era stato scritto prima del conflitto ucraino per cui le priorità erano diverse”. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel corso della conferenza di fine anno , ricorda con soddisfazione che “quando siamo arrivati al Governo gli obiettivi raggiunti erano 25, la staffetta con il Governo Draghi ha funzionato e il traguardo per richiedere la tranche di 19 miliardi di euro è stato raggiunto”. Nel rispondere alle domande dei giornalisti, la premier è ritornata sulla definizione di Piano Mattei per l’Africa: “Ho citato Enrico Mattei non solo perché si parla di energia, ma perché l’atteggiamento che deve avere l’Italia nei confronti dell’Africa deve essere non predatorio. Il tema dell’energia offre l’occasione all’Italia e all’Europa di tornare a essere presente in Africa, in passato abbiamo indietreggiato. Ora abbiamo la possibilità di fare da Nazione capofila di questo nuovo approccio all’Africa, che ha interesse a investire in alta tecnologia in termini di approvvigionamento energetico. Con risorse spese bene dall’Europa, si può ragionare prevalentemente con il Nord Africa per produrre l’energia che serve, diversificando e l’Italia può diventare la porta d’ingresso in Europa dell’energia prodotta in Africa”. Guardare all’idrogeno verde e alle rinnovabili significa, per l’Italia, “lavorare per produrre fonti alternative, diventando la porta di ingresso di questa energia”, senza dimenticare “la situazione dei gasdotti specie nel centro Italia dove si presenta una strozzatura che, se risolta, può permettere di valorizzare e implementare anche diverse città del sud Italia”, precisa.