“La mia dichiarazione ieri è stata forte, ma perché leggevo i report e vedevo che, come nel caso di Ischia, c’era uno stanziamento di fondi al 12 novembre 2010 ma risultava tutto in fase di progettazione”. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ospite a Omnibus su La7 torna a parlare della polemica scoppiata ieri. Intervistato sulla tragedia di Ischia e sulla questione dei condoni, il titolare del dicastero aveva commentato che “basterebbe mettere in galera il sindaco e tutti coloro che lasciano fare”. “Lo stato d’animo quando ho visto queste cose – ha aggiunto – è stato chiedermi ‘come mai?’ Non entro nel merito specifico e non mi riferivo” a Ischia, anche perché “in 12 anni sono passati 7 governi e la mia dichiarazione era generalizzata”.
“Non posso avercela con i sindaci – ha aggiunto Pichetto – perché ho passato metà della mia vita nelle amministrazioni comunali e ho un figlio che ha fatto il sindaco per 10 anni. Sono sul fronte degli 8mila sindaci che, spesso, devono rispondere oltre le proprie competenze perché sono il primo avamposto. Liberare i sindaci? Sono d’accordo con Salvini”.
Per Pichetto “servono delle regole per non andare sempre in deroga e avere così la certezza dei percorsi. Non è questione di fondi, che ci sono, ma di procedure. I condoni nascono dal blocco sistema e da una illegalità amministrativa che sta andando avanti. Distinguiamo tra situazioni di condono ed essere su territori in cui si rischia la vita. Serve il coraggio di valutare caso per caso”.
E la premier Giorgia Meloni, dalle pagine del Corriere della Sera, è intervenuta sulla questione, definendo quella di Pichetto “un’uscita infelice”, anche se, ha ricordato, “voleva probabilmente sottolineare la necessità che le istituzioni siano chiamate a rispondere delle loro responsabilità”