Lo ha citato due volte nel suo discorso, durato quasi 50 minuti, e 4 nelle trenta pagine di linee programmatiche per i prossimi 5 anni di mandato: per von der Leyen il Green deal resta – non è rinnegato – ma cambia il modo con cui leggerlo, cioè “con pragmatismo, neutralità tecnologica e innovazione”. L’accento dunque si sposta su un nuovo Patto per l’industria pulita che la presidente riconfermata al bis (con con 401 voti a favore, 284 contrari, 15 astensioni e 7 schede vuote) presenterà nei suoi primi 100 giorni di mandato. “La nostra massima attenzione sarà rivolta al sostegno e alla creazione delle giuste condizioni affinché le aziende possano raggiungere i nostri obiettivi comuni. Ciò significa semplificare, investire e garantire l’accesso a forniture energetiche e materie prime a basso costo, sostenibili e sicure. Ciò preparerà la strada verso l’obiettivo di riduzione delle emissioni del 90% per il 2040 che proporremo di sancire nella nostra Legge europea sul clima. In ogni fase lavoreremo in collaborazione con l’industria, le parti sociali e tutte le parti interessate. Presenteremo una legge sull’acceleratore della decarbonizzazione industriale per sostenere le industrie e le aziende durante la transizione”, ha puntualizzato von der Leyen.
Un nuovo piano per la prosperità sostenibile e la competitività dell’Europa; una nuova era per la difesa e la sicurezza europea; sostenere le persone, rafforzare le nostre società e il nostro modello sociale; sostenere la qualità della nostra vita: sicurezza alimentare, acqua e natura; proteggere la nostra democrazia, sostenere i nostri valori; un’Europa globale: sfruttare il nostro potere e i nostri partenariati; realizzare insieme e preparare la nostra Unione per il futuro. Sono questi i sette capitoli in cui è declinato il documento contenente le linee guida di Ursula von der Leyen per la Commissione europea dei prossimi 5 anni. In 30 pagine, von der Leyen ha cercato di trovare la mediazione in modo tale che “il centro democratico in Europa regga” e sia “all’altezza delle preoccupazioni e delle sfide che i cittadini devono affrontare nella loro vita”.
Oltre a rafforzare l’Unione dell’Energia, la presidente nominata intende proporre una nuova legge sull’economia circolare, “che contribuirà a creare una domanda di mercato per materiali secondari e un mercato unico per i rifiuti, in particolare in relazione alle materie prime critiche” e un nuovo pacchetto per l’industria chimica, con l’obiettivo di semplificare Reach (regolamento sulla registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche) e fornire chiarezza sui ‘prodotti chimici per sempre’ (Pfas).
Sul fronte dell’agricoltura, von der Leyen in aula richiama alla necessità di “superare le differenze e sviluppare buone soluzioni insieme a tutte le parti interessate” e scandisce alcuni impegni. Come ad assicurare “che gli agricoltori ricevano un reddito giusto” e che nessuno sia obbligato “a vendere il buon cibo al di sotto dei costi di produzione” e a fare in modo che ci siano “incentivi più intelligenti” affinché “chiunque gestisca la natura e la biodiversità in modo sostenibile e contribuisca a bilanciare il bilancio del carbonio deve essere adeguatamente ricompensato”. Per tutte queste ragioni, von der Leyen presenterà un piano per l’agricoltura per affrontare la necessità di adattamento ai cambiamenti climatici e, parallelamente, una strategia per la gestione sostenibile della preziosa risorsa acqua. “Da ciò dipende non solo la nostra sicurezza alimentare, ma anche la nostra competitività complessiva”, ha sottolineato.