Meloni rivendica il successo del G7: “Grande gioco di squadra in negoziati difficili”

Photo credit: Palazzo Chigi

Dalla masseria di Borgo Egnazia, circondata da ulivi a perdita d’occhio (come il simbolo scelto per il G7) e dal podio ricavato da un tronco secolare, in conferenza stampa Giorgia Meloni rivendica ancora una volta il suo “grande successo“. Il successo dell’Italia, della Puglia, dei leader del mondo che non si sono disuniti sui grandi temi, sostiene. Il G7 è stato compatto, nonostante i negoziati fossero difficili, e la dichiarazione finale condivisa addirittura un giorno prima: “Non accade spesso”, rivendica la premier. Parla di un “ottimo gioco di squadra che rende onore all’Italia nel suo complesso“.

I sette Grandi raggiungono l’intesa sulla bozza finale in cui non compare il termine “aborto”, causa di frizioni tra Italia e Francia nei giorni scorsi, ma per Meloni la polemica è “artefatta“. Totale il sostegno finanziario aggiuntivo da 50 miliardi per l’Ucraina, che sarà definito a livello tecnico nei prossimi giorni. “Piena” la sintonia sulla proposta degli Stati Uniti per la tregua in Medio Oriente. Il Piano Mattei entra nel documento, con il Global Gateway dell’Ue e la Pgii del G7. Sull’Africa, spiega, “L’Italia ha cercato di essere riferimento dall’inizio del mandato, per costruire modelli di partenariato da pari a pari“.

Attenzione alta sul clima. Qui la presidente del Consiglio tiene però a precisare che “la sfida dell’Italia resta quella della neutralità tecnologica“: “Dobbiamo mantenere gli impegni presi, senza cadere nel paradosso che per proteggere l’ambiente finiamo per avvantaggiare altre nazioni che non hanno problemi ad agire contro l’ambiente“.

Alla Cina, i Sette mandano un “messaggio chiaro“: “Siamo aperti al dialogo, ma le nostre imprese devono poter competere ad armi pari. Il mercato può essere libero, ma solo se è equo, quindi libero mercato, in un quadro però di concorrenza leale“. Nelle prossime settimane, la premier sarà in missione in Cina, su un invito di Xi Jinping “arrivato tempo fa“, fa sapere, confermando i rumor.

Fonte di orgoglio è la prima presenza di un Pontefice a un G7. Papa Francesco si è trattenuto per l’intera sessione outreach, con una riflessione sui rischi e le potenzialità dell’intelligenza artificiale, “una delle sfide più complesse e impattanti“, ricorda. L’obiettivo di tutti, ribadisce, è che “questa tecnologia rimanga controllata dall’uomo“. Su questo, “il Santo Padre ha dato un contributo morale e pratico straordinario“. Il vertice lancia l’iniziativa di un marchio che consenta alle imprese che adottano un codice di condotta di essere riconoscibili.

Anche se il vertice è terminato, la giornata è densa di impegni per la premier, che prima della conferenza finale vede il presidente di turno del G20, il brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, stringe un accordo bilaterale tra l’Italia e il Gruppo della Banca Africana di Sviluppo, tiene un bilaterale con il primo ministro del Canada, Justin Trudeau, e ancora con il presidente dell’Algeria, Abdelmadjid Tebboune. Energia, lotta al cambiamento climatico, gestione delle acque e protezione delle foreste sono su tutti i tavoli.

I leader, in questi giorni, non hanno solo discusso di grandi temi. A lavori chiusi, tra i filari della campagna pugliese, “sono stata fiera di vederli a bocca aperta, ma a volte anche meno, per i sapori e il gusto”, racconta la premier. Panzerotti, luminarie, taranta, braccialetti con noccioli di ulivo e la voce del tenore Andrea Bocelli. Gli artigiani mostrano al mondo come dare una nuova vita al legno degli ulivi eradicati per la xylella. “Noi, qui, siamo sempre capaci di reinventarci“, osserva Meloni. Il tema è quello del “borgo globale“: “Con i grandi del mondo parliamo di sfide globali, ma dobbiamo ricordarci che non siamo in grado di affrontare queste sfide senza la nostra identità”.

Tags:
, ,

G7 al via: i temi, gli ospiti, il programma di lavoro

Almeno 18 capi di Stato e di Governo presenti, oltre ai vertici di cinque organizzazioni internazionali. E’ conto alla rovescia per il vertice dei leader del G7 che si apre giovedì a Borgo Egnazia, in Puglia, fino al 15 giugno. L’evento vedrà la partecipazione dei leader dei sette Stati membri (Stati Uniti, Giappone, Canada, Germania, Francia, Italia e Regno Unito) , oltre al presidente del Consiglio Europeo Charles Michel e alla presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen in rappresentanza dell’Unione Europea.

Sei le sessioni sui tavoli di lavoro: Africa-clima-sviluppo, Medio Oriente, Ucraina, migrazioni, Indo-Pacifico e sicurezza economica, oltre al segmento di outreach (su Africa, Mediterraneo, Intelligenza Artificiale ed energia). Come da tradizione, prenderanno parte ai lavori anche i rappresentanti di alcuni Stati e organizzazioni internazionali invitati dalla presidenza di turno. Il summit non potrà prescindere dal contesto internazionale, con le guerre in Ucraina e Gaza, le turbolenze politiche negli Stati Uniti, che si preparano alle Presidenziali di novembre, e in Europa post elezioni europee.

I TEMI. Il conflitto in Ucraina e la guerra tra Israele e Hamas, compresa la situazione a Gaza, saranno ovviamente fra le priorità del summit ma il focus proposto dalla presidenza italiana sarà su Mediterraneo e Africa. Se la Presidenza giapponese del G7, l’anno scorso, aveva puntato sull’Indo-Pacifico, quest’anno l’Italia ha scelto di concentrare l’attenzione su quest’area cruciale per i propri interessi nazionali (vedi Piano Mattei). Per preparare il vertice sono stati creati 130 gruppi di lavoro e si sono tenute 21 riunioni ministeriali. Nella sessione ‘outreach’ i temi verteranno intorno ad Africa, Mediterraneo, intelligenza artificiale ed energia. In particolare sul tema dell’intelligenza artificiale, è previsto anche l’intervento di Papa Francesco. È la prima volta nella storia che un Pontefice partecipa ai lavori del Gruppo dei Sette.

GLI OSPITI. Tra i leader invitati anche i rappresentanti della troika G20 (Brasile con il presidente Luis Ignacio Lula da Silva, India con il premier Narendra Modi, Sudafrica), l’Arabia Saudita e gli Emirati arabi (presente il presidente Mohammed bin Zayed), le nazioni del Mediterraneo (Turchia con il presidente Recep Tayyip Erdoğan e Giordania con il re Abdallah II). Per quanto riguarda l’Africa parteciperanno il presidente del Kenya, William Rutto; il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune; il presidente della Mauritania Mohamed Ould Ghazouani, come presidente dell’Unione africana; conferma la presenza del leader tunisino Kaïs Saïed. Per il Sud America sarà presente anche l’Argentina con il neo presidente Javier Milei.
Le organizzazioni internazionali invitate sono l’Onu, rappresentata dal Segretario generale Antonio Guterres; l’Ocse, con il Segretario generale Mathias Cormann; il Fondo Monetario internazionale, con la direttrice Kristalina Georgieva, la Banca Mondiale con il presidente Ajay Banga e la Banca africana di sviluppo con il presidente Akinwumi Adesina.

UCRAINA. Alla guerra in Ucraina sarà dedicata una sessione ad hoc il 13 giugno pomeriggio, alla presenza del presidente Volodymyr Zelensky. E’ probabile che il leader ucraino chiederà ancora una volta maggiore aiuto agli alleati occidentali. L’esercito ucraino, privo di munizioni e di uomini, è in difficoltà, soprattutto a causa del ritardo nella consegna degli rifornimenti militari occidentali. Come ha fatto sapere la Casa Bianca, è in programma già domani una conferenza stampa congiunta tra Zelensky e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che arriverà stasera all’aeroporto di Brindisi. Gli Stati Uniti intendono spingere il G7 a concedere a Kiev fino a 50 miliardi di dollari in prestiti garantiti dagli interessi su 300 miliardi di euro di asset della banca centrale russa congelati dall’Ue e dai paesi del G7. La richiesta di Biden ha visto nei giorni scorsi Parigi e Berlino, e in parte anche Roma, su posizioni di maggior prudenza a tutela della stabilità dei mercati finanziari. Secondo fonti italiane, si ribadirà l’impegno a “sostenere a tutto campo Kiev e, naturalmente, si parlerà di come continuare a finanziare la guerra: è un tema complesso, ma la volontà politica di rinnovare l’impegno finanziario certamente c’è“. “Ora ci si concentra su 3 dei 10 punti della proposta di pace di Zelensky e se ne parlerà alla conferenza per la pace in Svizzera“, che si terrà a poche ore di distanza dalla conclusione del summit in Puglia.

IL PROGRAMMA DI LAVORO. Giovedì 13 giugno, dopo l’arrivo di tutti i leader si partirà con la sessione dedicata a ‘Africa, cambiamento climatico e sviluppo’ a cui seguirà quella sul Medio Oriente. L’attenzione sull’Africa, fortemente voluta da Meloni è coerente con l’approccio del Piano Mattei, che vorrebbe il Continente come un partner paritario dell’Europa. Il tema verrà comunque declinato sotto molteplici aspetti, si parlerà di iniziative specifiche lanciate grazie al contributo della Banca africana di sviluppo e nate con la conferenza Italia-Africa. Quanto alla crisi palestinese, “ci sarà una discussione approfondita, anche sul rischio di una escalation“, anticipano fonti italiane ricordando che “la presidenza italiana del G7 ha già fatto una dichiarazione su quattro punti: il cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi, l’aiuto umanitario alla popolazione di Gaza e l’indicazione di un percorso che porti alla soluzione dei due Stati. Forse si articolerà meglio questo testo” in Puglia. Nel pomeriggio si discuterà della guerra in Ucraina , sia con Zelensky sia fra i 7 a porte chiuse. Alla sera, il vertice prevede il coinvolgimento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che riceverà i leader del G7 per una cena ufficiale nel castello svevo di Brindisi.
Da venerdì vi saranno sessioni specifiche dedicate alle migrazioni, alle questioni finanziarie e alla situazione nell’Indopacifico. Durante i lavori, inoltre, i leader affronteranno temi globali come la sicurezza economica, la transizione energetica e la protezione dell’ambiente.
Gli esiti delle discussioni confluiranno poi nella Dichiarazione finale che i leader adotteranno al termine dei lavori e che sarà illustrata nella conferenza stampa della Presidenza italiana di sabato 15 giugno. Sarà inoltre prevista la pubblicazione di un comunicato sull’evento dedicato alla Partnership for Global Infrastructure and Investment (PGII) e una breve sintesi a cura della Presidenza sugli esiti della sessione di outreach incentrata su Africa, Mediterraneo, intelligenza artificiale ed energia.

Tags:
, ,

Coldiretti contro l’arrivo in Italia del cibo ‘fake’, blitz nei porti di Bari e Salerno

Photo credit: Coldiretti

 

No fake in Italy“, “Stop falso cibo italiano“, “Basta import sleale“: sono solo alcune delle grida di battaglia lanciate da Coldiretti dal Brennero, che ora arrivano anche nei porti di Bari e Salerno. Sono proprio Puglia e Campania i teatri dei blitz dei coltivatori diretti per impedire l’arrivo in Italia di “importazioni sleali fatte con lo sfruttamento dei lavoratori cinesi o senza rispettare gli standard europei“, come spiega il presidente, Ettore Prandini.

Entrando nel dettaglio, l’azione messa in campo a Bari è servita a denunciare l’arrivo in rada della “nave fantasma” con a bordo grano turco “di cui si erano perse le tracce dopo che aveva lasciato la Tunisia, da cui risulta sia stata respinta” spiega l’associazione. Sottolineando che l’arrivo allo scalo pugliese sarebbe avvenuto toccando le coste della Grecia. A Bari, però, sono salpate le imbarcazioni degli agricoltori di Coldiretti “decise a denunciare queste pratiche che stanno mettendo a rischio la sopravvivenza di centinaia di nostre aziende, facendo crollare i prezzi del prodotto italiano proprio alla vigilia dei raccolti“. I dati parlano chiaro: nel 2023 l’import di grano duro dalla Turchia è aumentato oltre l’800%, dalla Russia di oltre il 1000%, dal Kazakistan del 170 percento e dal Canada del 47, sebbene sia trattato con glifosato secondo modalità vietate a livello nazionale. Inoltre, solo nei primi 2 mesi del 2024 sono arrivati quasi 35 milioni di chili di frumento duro, lo stesso quantitativo dell’intero 2022.

Vogliamo che venga rimesso in discussione il principio del codice doganale sull’origine dei cibi, dove ciò che conta è solo l’ultima trasformazione“, dice ancora Prandini in audizione sul decreto Agricoltura davanti alla commissione Agricoltura del Senato. Il numero uno di Coldiretti apprezza l’apertura del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida: “Per noi è la madre di tutte le battaglie a livello europeo. Non può e non deve essere l’ultima trasformazione, ma il prodotto che viene utilizzato, che ne deve esaltare l’italianità“.

Proprio per questo motivo i blitz. Il secondo dei quali è avvenuto a Salerno, con gommoni e imbarcazioni sui quali gli associati hanno contestato l’arrivo nei pressi del porto di una nave con 40 container di concentrato di pomodoro cinese, accusato di essere ottenuto con lo sfruttamento del lavoro delle minoranze. Un carico che ha iniziato il suo viaggio lo scorso 29 aprile sul treno della China-Europe Railway Express per essere poi trasferito sull’imbarcazione che è poi approdata in Campania dopo un viaggio di oltre diecimila chilometri tra binari e mare. “Il 90% del concentrato di pomodoro cinese destinato all’esportazione viene dai campi della regione dello Xinjiang, dove verrebbe coltivato grazie al lavoro forzato degli uiguri“, denuncia Coldiretti. Lo scorso anno l’Italia ha importato 85 milioni di chili di pomodoro trasformato cinese, proveniente in gran parte proprio dallo Xinjiang nonostante il fatto che gli Stati Uniti ne abbiano vietato l’importazione sul proprio territorio dal gennaio 2021 per evitare di sostenere il lavoro forzato.

A Salerno è anche il Masaf a muoversi, come conferma il ministro Lollobrigida a GEA, a margine di una visita nel Viterbese. “Ieri abbiamo avuto la segnalazione di una nave che stava per arrivare, che ha chiesto l’autorizzazione a entrare in porto e penso che quando ha saputo che avremmo controllato fino all’ultimo dettaglio del grano che portava e che era stato rifiutato dalla Tunisia, ha girato e se n’è andata. Ma potrebbe avere anche cambiato idea per altre ragioni, non lo sappiamo“. Comunque, assicura, “quel grano non sbarcherà in Italia“. Lollobrigida ribadisce l’impegno sulla “richiesta di revisione del codice doganale” e assicura: “Con noi i controlli sono aumentati. Non accetteremo che la concorrenza sleale dei paesi che non rispettano le stesse regole che imponiamo ai nostri agricoltori e allevatori desertifichi il nostro sistema produttivo“.