Bollette, bonus sociale prorogato fino al 30 settembre 2023

Prorogato fino al 30 settembre 2023 il Bonus sociale per aiutare i meno abbienti a pagare le bollette.

Ricordiamo che l’art.1, commi da 17 a 19, della legge n. 197 del 2022 (legge di bilancio 2023) ha modificato i requisiti di accesso nel settore elettrico e in quello del gas aumentando da 12.000 a 15.000 euro il valore soglia dell’ISEE per accedere alle agevolazioni per l’anno 2023 con riferimento ai clienti domestici economicamente svantaggiati.

Sono state prorogate le agevolazioni relative alle tariffe per la fornitura di energia elettrica – sostiene Marco Cuchel, presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti – riconosciute ai clienti domestici economicamente svantaggiati o in gravi condizioni di salute e la compensazione per la fornitura di gas naturale deve essere rideterminata dall’Arera”.

La misura prevede inoltre la riduzione dell’aliquota IVA al 5% alle somministrazioni di gas metano usato per combustione per usi civili e industriali contabilizzate nelle fatture emesse per i consumi stimati o effettivi nei mesi di luglio, agosto e settembre 2023.

Prevista la riduzione al 5 per cento dell’aliquota IVA anche in relazione alle forniture di servizi di teleriscaldamento nonché somministrazioni di energia termica prodotta con gas metano in esecuzione di un contratto servizio energia.

“Per tutto il terzo trimestre inoltre – prosegue Cuchel – è previsto l’azzeramento delle altre aliquote degli oneri generali di sistema per il settore gas”.

Nessuna proroga per il contributo straordinario, sotto forma di credito d’imposta, a favore delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale.

Quell’indimenticabile “Cari amici di Gea, grazie per l’intervista”

Cari amici di Gea, un grazie cordiale per avermi chiesto questa intervista”.

Era settembre 2022, Gea aveva da poco compiuto i suoi primi sei mesi di vita, eppure Silvio Berlusconi si era posto con noi come se fossimo un’agenzia di stampa che di anni ne ha sessanta o forse più. Non aveva avuto la puzza sotto il naso, non aveva usato il bilancino dell’opportunismo per dire sì o no a una chiacchierata in clima pre-elettorale. L’aveva fatta e basta, dilungandosi sulle bollette – che allora più di adesso stavano opprimendo gli italiani -, sui rigassificatori di Piombino e Ravenna per arrivare più in fretta all’autonomia energetica, sull’ambiente e sulla necessità di salvare il Pianeta salvaguardando il clima. Un milione di alberi da piantumare, aveva confermato. E aveva anche tirato le orecchie alla Ue per le auto elettriche che mettevano in ginocchio un’intera filiera produttiva. Una lunga ed esaustiva videointervista, l’eredità politica in ambito ecologico ed energetico del senatore di Arcore che di lì a poco avrebbe prodotto Gilberto Pichetto Fratin ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.

Al di là e al di sopra di qualsiasi giudizio politico che lasciamo alla sensibilità di ciascuno, noi di Gea Silvio Berlusconi vogliamo ricordarlo così, con quel “grazie per avermi chiesto l’intervista” quando, in realtà, eravamo noi a doverlo ringraziare. Un comunicatore eccellente, il Cav, un affabulatore eccezionale fin da quando avemmo l’opportunità di conoscerlo a Milanello, nella sala del caminetto, divanetti bianchi, chiacchiere in libertà sul calcio di Arrigo Sacchi, Paolo Maldini e Marco van Basten. Una vita fa, assaiprima che decidesse di “scendere in campo” per giocare la partita politica. Un fuoriclasse della parola, questo è innegabile per tutti. E della disponibilità.

Colarullo (Utilitalia): “Tendenza al ribasso per bollette, anche con rinnovabili”

Il gas per i prossimi mesi servirà meno, visto l’arrivo dell’estate, mentre le bollette dell’energia elettrica, almeno nel tutelato sono state abbassate di oltre il 50% da Arera fino a giugno. Il Pun, prezzo di riferimento dell’elettricità all’ingrosso cala verso i 100 euro per megawattora. Caleranno dunque anche le tariffe nel mercato libero? Secondo Giordano Colarullo, direttore generale di Utilitalia, ovvero l’associazione che rappresenta le utilities italiane, “c’è una tendenza alla discesa”.

Direttore, la crisi energetica sta passando?

“Abbiamo visto quello che è successo nel 2022: la guerra ha creato incertezza, ma la crescita spropositata del prezzo del gas derivava da condizioni geopolitiche e da capacità di fornitura limitata e vincolata. Queste condizioni ci hanno posto di fronte all’evidenza di un’eccessiva dipendenza da forniture derivanti da una specifica area geografica. Quindi c’è stato un grande sforzo, enorme sforzo, da parte dal governo per accelerare con la transizione energetica, che andrà a meta nei prossimi anni. E poi abbiamo affrontato il rischio allargando le fonti di fornitura del gas, quindi meno Russia, più Azerbaigian, più Nordafrica. Il risultato è stato un percorso sinergico puntando su rinnovabili e diversificazione delle fonti di gas”.

Se siamo più al sicuro, le bollette dunque dovrebbero proseguire al ribasso?

“La discesa può essere permanente, nonostante la Ue abbia avuto il via libera tardi tardi sulla calmierazione dei prezzi del gas. Il price cap dinamico è comunque un fattore che frena i prezzi e diventa strutturale. La mera aspettativa è dunque per un rientro dei prezzi nell’ordine del fisiologico con basi strutturali che ora ci aiutano ad andare aventi. Resta sullo sfondo l’instabilità geopolitica, Ucraina e non solo”.

Nel 2022 le aziende operanti nel mercato libero hanno comunque tentato di non far esplodere i costi delle bollette. Avendo acquistato energia, ad esempio, alla fine dell’anno scorso, è possibile che la discesa delle tariffe sia per questo più lenta che nel tutelato?

“E’ come il mercato dei mutui. Mi spiego. Se io per paura a settembre 2022 ho siglato un contratto pensando che l’offerta fosse buona, ad esempio a 200 rispetto ai 500 di agosto, ora in realtà ci sto perdendo, considerando che magari il contratto è biennale… L’abbattimento arriverà grazie al mercato: se il gas scende, se introduco un parco rinnovabile con prezzi più bassi, ci saranno molti più operatori che potranno offrire prezzi sempre più bassi, per cui io cliente posso abbassare i miei costi”.

Nell’autunno scorso il disaccoppiamento tra elettricità e gas sembrava una questione di vita o di morte, adesso non ne se ne parla più. E’ ancora utile?

“Si è stemperato il tema disaccoppiamento, anche la riforma del mercato elettrico europea lavora su nuove direzioni, del tipo creiamo un mix di fonti energetiche, specie rinnovabili, affinché la sicurezza sia tutelata, magari con Ppa (Power purchase agreement, ndr) e Cfd (contratti per differenza, ndr) che garantiscano prezzi più vicini al costo marginale”.

Con più rinnovabili secondo lei la bolletta sarà al sicuro da super rincari?

“Certo, tutte le energie rinnovabili possono dare stabilità ai prezzi. Prezzi che possono beneficiare anche dell’incremento di produzione di biometano e biogas”.

I consigli di Assoutenti per risparmiare quasi 100 euro l’anno sulla bolletta elettrica

Le bollette della luce sono nettamente scese negli ultimi mesi, “tuttavia i principali elettrodomestici presenti nelle case degli italiani continuano a pesare in modo non indifferente sulle bollette delle famiglie”, sottolinea Assoutenti, che ha realizzato uno studio ad hoc mettendo a confronto i consumi dei principali apparecchi elettrici usati nelle case italiane, confrontando i relativi costi del 2021 con quelli attuali.

L’elettrodomestico che consuma più energia è il condizionatore d’aria, che in casa assorbe in media 400 Kwh all’anno, spiega Assoutenti. Una spesa che si aggira attorno ai 95 euro annui a famiglia (considerate le tariffe elettriche attuali e i consumi di una nucleo di 3 persone che vive in una casa di 100 mq), contro gli 83 euro dell’analogo periodo del 2021 (II trimestre). Al secondo posto si piazza il frigorifero, con 300 Kwh annui e una spesa pari a 71,2 euro (62,5 euro nel 2021). Segue il phon (260 Kwh pari a 61,7 euro). Tra gli apparecchi elettrici che consumano meno energia troviamo la macchina per il caffè (60 Kwh per una spesa alle tariffe attuali pari a 14,2 euro annui) e il computer (95 Kwh annui, 22,5 euro). Complessivamente, i 13 apparecchi elettrici più usati nelle case degli italiani determinano un costo, alle tariffe attuali, pari a 607,5 euro annui a famiglia, il 14% in più rispetto al 2021, quando per gli stessi elettrodomestici, e con i medesimi consumi, la spesa è stata di circa 533 euro, stima Assoutenti.

Si può comunque risparmiare, fino a poco meno di 10 euro al mese. Intanto sostituendo tutte le lampadine presenti in casa con lampadine Led a risparmio energetico: così si riducono di 32 kwh i consumi annui. Poi – spiega Assoutenti – scegliendo solo elettrodomestici ad alto risparmio energetico (classe A+++) si tagliano 150 kwh l’anno. Basterebbe poi adottare un consumo intelligente degli elettrodomestici (ovvero funzionamento a pieno carico, accensione nelle ore serali a tariffa ridotta, utilizzo delle funzioni ‘eco’e simili, ecc.) per risparmiare altri 56 kwh all’anno. Contano inoltre le schermature alle finestre e un migliore isolamento termico che vale -30 kwh in 12 mesi. Infine conviene lo spegnimento quotidiano degli apparecchi in standby e delle luci nelle stanze non utilizzate: -130 kwh all’anno. Tutte queste azioni, secondo Assoutenti, fanno scendere di 398 kwh annui i consumi, per un risparmio economico stimato (sulla base delle attuali tariffe) in 94,5 euro annui a famiglia. Ulteriori risparmi possono arrivare da altri accorgimenti pratici. Tipo: disporre gli alimenti in frigo in modo non corretto o impostare la temperatura sbagliata può comportare un inutile, ma significativo dispendio di energia. Quindi meglio non riempire troppo il frigo: l’energia richiesta per mantenere tutte le zone ugualmente fredde sarà maggiore, e così il consumo. Poi occhio a utilizzare il forno elettrico, che mangia 173 Kwh l’anno se si accende per 15 minuti al giorno. Per cui: evitare il preriscaldamento, utilizzare un timer e piatti di cottura efficienti, no alluminio e spegnere in anticipo.

Capitolo a parte per lavatrice e lavastoviglie: impostando temperature inferiori ai 60°C, il consumo di energia elettrica può essere ridotto fino al 30% per quanto riguarda il primo elettrodomestico ed escludendo il prelavaggio nella lavatrice e l’asciugatura nella lavastoviglie si riduce la necessità di energia fino al 15%. L’uso di decalcificanti e una pulizia regolare consentiranno il 30% di risparmio. Altro consiglio di Assoutenti è quello di stirare il meno possibile: “Evitare di stirare capi come calzini, biancheria intima, tovaglioli, fazzoletti, canovacci, lenzuola e tovaglie: si tratta solo di energia elettrica sprecata”. E poi pulire ciclicamente le lampadine e i lampadari.

Sul fronte gas, ormai siamo quasi a giugno, per cui il riscaldamento è un ricordo. Proprio per questo sarebbe il momento ideale per mettere in pratica la regola numero uno, sia per motivi di sicurezza sia per evitare sanzioni, del risparmio: eseguire la manutenzione della caldaia. “Un impianto ben regolato, pulito e senza incrostazioni di calcare consuma e inquina meno. Senza dimenticare che chi non effettua la manutenzione del proprio impianto rischia una multa a partire da 500 euro”, conclude Assoutenti.

Tornano a crescere le bollette per le imprese: +35% in 2023

Nonostante la lieve flessione dei prezzi di fine aprile – soprattutto per il gas naturale sceso sotto i 40 euro/MWh per la prima volta, in Europa, dall’agosto 2021 – la crisi energetica del biennio 2021-2022 non può considerarsi ancora superata e i suoi effetti si faranno sentire anche nel prossimo futuro. È quanto emerge dall’Osservatorio Confcommercio Energia, analisi trimestrale sui costi energetici per le imprese del terziario. Con la reintroduzione degli oneri di sistema, infatti, l’Osservatorio rileva che già dal mese di aprile 2023 si iniziano a vedere i primi effetti con l’aumento del costo dell’energia per talune categorie d’imprese precedentemente esentate dal pagamento di tale componente della bolletta. E, per il 2023, nonostante gli interventi del Governo, la spesa energetica complessiva delle imprese del terziario risulterà superiore del 35% rispetto ai livelli pre-crisi.

Per questo, avvertono gli analisti, occorre potenziare la percentuale di detrazione prevista per i crediti d’imposta ‘energetici’ riferiti al secondo trimestre 2023 e azzerare, per il medesimo periodo, anche gli oneri generali di sistema elettrici. Negli ultimi tre anni i costi energetici di elettricità e gas per le imprese del terziario di mercato sono fortemente aumentati passando dai 13,4 miliardi del 2019, ai 18,6 del 2021 fino ai 32,9 miliardi del 2022. I crediti d’imposta “energetici” hanno rappresentato – e rappresentano tutt’oggi – un elemento vitale per le imprese: basti pensare che, se utilizzati da tutte le imprese aventi diritto nel 2022, il beneficio fiscale ridurrebbe la spesa energetica complessiva di circa 5,9 miliardi di euro portandola, quindi, a 27 miliardi di euro (il 18% in meno). Mentre nel 2023, secondo le stime dell’Osservatorio Confcommercio Energia, la spesa potrebbe ridursi a circa 20,8 miliardi di euro e a 18,1 miliardi di euro se si considerasse, anche in questo caso, il potenziale contributo dei crediti d’imposta luce e gas. Tuttavia, anche nel caso in cui tutte le imprese del terziario di mercato usufruissero dell’agevolazione fiscale, la spesa energetica complessiva, nel 2023, risulterà comunque superiore del 35% rispetto ai livelli del 2019.

Nel dettaglio, segnala Confcommercio, per un albergo di medie dimensioni, ad aprile 2023, si registra una riduzione del prezzo della bolletta dell’energia elettrica intorno al 5% rispetto al mese di marzo, ma rispetto ad aprile 2021 (4.654 euro), la bolletta risulta superiore del 30,4%. Anche per il gas la bolletta mensile per i mesi invernali 2023-2024 – in media 2.278 euro – risulta in riduzione del 33% rispetto all’inverno 2022-2023, ma ancora superiore del 44% rispetto alla bolletta dell’inverno 2020-2021.
Anche per la categoria dei bar si rileva una riduzione della bolletta elettrica rispetto a marzo (-6%) ma ancora superiore del 41,5% rispetto ad aprile 2021. Il costo della bolletta del gas previsto per l’inverno 2023-2024 risulta sostanzialmente in linea con il costo dell’inverno 2020-2021.
Stessa cosa per i ristoranti: -6% per l’energia elettrica ad aprile ma +40,7% rispetto allo stesso mese del 2021; per il gas l’importo mensile delle bollette del gas, per l’inverno 2023-2024, è in netta riduzione rispetto all’inverno 2022-2023 (-36,4%) ma ancora del 13% superiore rispetto all’inverno 2020-2021.
Per i negozi di generi non alimentari, ad aprile 2023, si registra invece un aumento del prezzo della bolletta del 16% rispetto a marzo a causa, soprattutto, della reintroduzione degli oneri generali di sistema, pari a circa 76,2 euro. Rispetto alla bolletta di aprile 2021, l’incremento è del 28,6%. Il costo della bolletta del gas previsto per l’inverno 2023-2024 risulta sostanzialmente in linea con il costo dell’inverno 2020-2021.
La bolletta elettrica pagata dai negozi di generi alimentari per il mese di aprile 2023 è in calo del 5% rispetto a marzo 2023 ma in aumento del 32,5% rispetto ad aprile 2021. Per quanto riguarda le forniture di gas, anche in questo caso il costo della bolletta previsto per l’inverno 2023-2024 risulta sostanzialmente in linea con il costo dell’inverno 2020-2021.
Per le grandi superfici di vendita la bolletta elettrica di aprile è in riduzione del 6% rispetto a marzo, ma segna un +30,4% rispetto ad aprile 2021. Mentre per il gas l’importo medio mensile della bolletta, per l’inverno 2023-2024, è in netta riduzione rispetto all’inverno 2022-2023 (-37%), ma ancora del 5% superiore rispetto al 2020-2021. Per tutte queste tipologie di imprese gli oneri di sistema elettrici costituiscono una componente significativa incidendo fino al 16%-17% sulla bolletta finale.

Bollette luce e gas: 4 milioni di italiani vittime di truffa

Nell’ultimo anno 4 milioni di italiani sono caduti vittime di una truffa o di un tentativo di truffa nell’ambito delle bollette luce e gas, ben il 28% in più rispetto all’anno precedente, con un danno stimato di oltre 1,2 miliardi di euro. Numeri impressionanti, emersi dall’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat, che ha acceso i riflettori su un fenomeno in costante aumento e che ha spinto Facile.it e l’associazione Consumerismo No Profit a unire forze e competenze per dare vita al progetto Stop alle Truffe. L’iniziativa nasce proprio per offrire ai consumatori italiani un sito (www.stopalletruffe.it) dove trovare strumenti concreti per riconoscere i rischi ed evitare di cadere in trappola quando si è alle prese con il cambio di un fornitore luce e gas.

L’indagine ha messo in evidenza come, all’interno delle principali voci di spesa familiare, le bollette luce e gas siano l’ambito più colpito dai malfattori che, per raggiungere le loro vittime, usano spesso il telefono o il porta a porta. Il finto call center è lo strumento più utilizzato per questo genere di frodi, con una percentuale che in un anno è passata dal 44% al 53%, mentre in un caso su cinque il truffatore ha bussato direttamente alla porta di casa della vittima (21%). Non mancano le frodi via web tanto è vero che, sempre secondo l’indagine, il 34% delle vittime è stato raggirato tramite una falsa e-mail, mentre il 14% attraverso un finto sito web, percentuale quasi raddoppiata rispetto allo scorso anno (+90%). Cala, di contro, l’utilizzo da parte dei malfattori delle app di messaggistica istantanea e dei social network, che comunque rappresentano gli strumenti attraverso i quali sono stati truffati, rispettivamente, il 5% e il 4% dei rispondenti.

La buona notizia è che spesso basta davvero poco per non cadere in trappola. Le modalità con cui i truffatori cercano di raggirare le vittime sono sempre le stesse; pertanto, una volta individuati gli schemi ricorrenti, diventa semplice far scattare un campanello d’allarme prima che sia troppo tardi“, spiega Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo No Profit.

Dati interessanti sono emersi analizzando il profilo di chi è stato truffato o, comunque, ha subito un tentativo di frode: i rispondenti con età compresa tra i 35 e i 44 anni si confermano essere la categoria prediletta dai malfattori, con una percentuale di vittime pari al 13,3% (a fronte di una media nazionale pari al 9,4%). Guardando al livello di istruzione di chi ha partecipato all’indagine, emerge che i più truffati sono, come nella precedente rilevazione, i rispondenti con un titolo di studio universitario, con una percentuale di vittime pari al 13%, valore in aumento del 31%. Suddividendo il campione su base territoriale, invece, emerge che se nella precedente rilevazione l’area più colpita dai truffatori era il Nord Est, quest’anno il triste primato spetta al Nord Ovest, con una percentuale pari all’11,6%.

Come si comportano le vittime dopo una truffa? Quasi 6 su 10 hanno dichiarato di non aver denunciato l’accaduto (58%), percentuale pari ad oltre 2,3 milioni di individui; un dato che fa riflettere e che diventa ancor più preoccupante se si considera che il numero di persone che hanno adottato questo atteggiamento è aumentato (+37%) rispetto alla rilevazione precedente.
Sempre più vittime non denunciano la frode per ragioni psicologiche: il 19% perché “si sentiva ingenuo per esserci cascato” (in aumento del 27% rispetto alla precedente rilevazione), mentre il 10% perché “non voleva che i familiari lo scoprissero” (dato in crescita di oltre il 200%).

Bollette tornano a salire nel 2023: l’elettricità aumenterà fino al 25% e il gas fino al 15%

Non è finita l’emergenza bollette. Dopo la tregua degli ultimi mesi, i prezzi di luce e gas torneranno a salire  Per l’elettricità, famiglie e piccole imprese saranno destinate a spendere il 10% in più nel terzo trimestre dell’anno rispetto alla tariffe del trimestre in corso, mentre i rincari saliranno del 25% nel periodo che va da ottobre a dicembre. Stessa dinamica, ma più contenuta, per il gas naturale: le tariffe sono previste al rialzo “per il terzo e quarto trimestre in rialzo, rispettivamente del 5% e del 15% rispetto alle quotazioni per il secondo trimestre”. E’ quanto si legge nella memoria depositata dalla Arera (Authority per energia, reti e ambiente) nelle commissioni Finanze e Affari sociali in occasione dell’audizione del presidente, Stefano Besseghini, sul decreto Bollette. “A gennaio 2023 – ha detto – si è registrata una riduzione pari al 34,2% del prezzo del gas naturale per la famiglia tipo (quella con consumi medi di 1.400 mc/annui) rispetto a dicembre 2022. Ciò è stato determinato dalla riduzione della spesa per la materia gas naturale (-35,9%), dovuta al calo della componente relativa ai costi di approvvigionamento del gas naturale, dal lieve aumento legato alla spesa per il trasporto e per la gestione del contatore (+0,3%) e dal nuovo livello di copertura degli oneri di sistema prevista dalla Legge di bilancio per l’anno 2023 (+1,4%)”. A febbraio si è determinata un’ulteriore diminuzione del 13% del prezzo del gas naturale mentre a marzo 2023 si è registrato un ulteriore calo del 13,4% (inclusi gli effetti delle misure di aiuto). Ciononostante, ricorda l’Arera, le quotazioni dei mercati all’ingrosso del gas naturale per i prossimi mesi “hanno recentemente nuovamente mostrato volatilità crescente”. Sul gas, infatti, “incide la stagionalità”, ricorda Besseghini. “Quando si avvicina l’inverno, probabilmente vedremo un po’ di rimbalzi del prezzo, anche per effetto della rimozione di quegli elementi di protezione che erano stati introdotti precedentemente ma in una spesa complessiva per le famiglie che andrà comunque riducendosi, per l’inevitabile ed evidente avvicinarsi ed inoltrarsi nella stagione calda”.

Nella memoria, i vertici dell’Authority segnalano anche elementi critici sul provvedimento annunciato dal governo per il prossimo inverno. In particolare, sulla norma che prevedono aiuti alle famiglie nel caso in cui il prezzo medio mensile del gas all’ingrosso dovesse superare i 45 euro al megawattora. Un intervento che potrebbe riguardare oltre 18 milioni di utenze (pari a 23,5 milioni di clienti domestici residenti meno circa 5 milioni di titolari di bonus sociale). L’orizzonte della misura bonus riscaldamento limitato al solo trimestre ottobre-dicembre 2023 “presenta criticità sotto il profilo sia della protezione dei consumatori nell’intero periodo invernale 2023/24, dato che eventuali prezzi elevati del gas nei mesi tra gennaio e marzo 2024 non darebbero luogo al contributo previsto, sia per il rapporto benefici/costi dell’implementazione della misura che – come visto – richiede importanti aggiustamenti dei sistemi informativi dei venditori”, si legge nella memoria. Inoltre, precisa il presidente, “dobbiamo avere consapevolezza, ed è importante che la Commissione ne condivida il percorso anche con il Mase, da valutare per il prossimo inverno la definizione del decreto attuativo per questo elemento di supporto alle spese di riscaldamento, che ha naturalmente una sua tempistica”. 

Imprese agricole, le misure contro il ‘caro bollette’

Con il Decreto Bollette, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 marzo scorso, vengono approvate e rinnovate misure contro il caro energia per tutte le imprese, comprese le società agricole.

L’articolo 6 del decreto in commento punta a garantire che la tassazione della produzione di energia, realizzata dalle aziende agricole, avvenga sulla base dei valori del 2021, ovvero prima dell’impennata dei costi energetici. Senza questo intervento – sostiene Salvatore Baldino, consigliere d’amministrazione della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili – le aziende agricole, a fronte di una tariffa onnicomprensiva che non tiene conto del vertiginoso aumento dei costi energetici, sarebbero state soggette a un prelievo con un’imposizione superiore di oltre 5 volte a quanto incassato”.

Perché le attività si considerino produttive di reddito agrario, la componente riconducibile alla valorizzazione dell’energia ceduta è data dal minor valore tra il prezzo medio di cessione dell’energia determinato dall’Arera, e il valore di 120 euro/MWh.

Non è stato confermato invece per il secondo trimestre – prosegue Baldino – il credito d’imposta alle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale, introdotto dalla Legge di Bilancio 2023 per alleggerire il costo dell’energia”.

Per le imprese agricole, tali crediti riguardano: gasolio agevolato per autotrazione, riscaldamento serre, allevamenti e attività agromeccaniche: 20% della spesa; gas naturale: 45% della spesa; energia elettrica: del 35% della spesa.

Tali crediti dovranno essere utilizzati in compensazione o ceduti a terzi entro il 31 dicembre 2023.

Il decreto bollette: nel 2023 meno tasse per l’agroenergia e agevolazioni

Il decreto con i nuovi aiuti per famiglie e imprese contro i rincari è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Rispetto al testo approvato in Consiglio dei ministri ci sono alcune novità, oltre alla proroga di una parte delle misure introdotte con l’ultima legge di Bilancio, i cui effetti hanno aiutato a tenere la barra dritta in questi mesi. “Possiamo presentare agli elettori i numeri della stabilità economica, risultati concreti, misurabili“, come dice la premier, Giorgia Meloni, a ‘La Stampa’. Ribadendo che “lo choc energetico è stato combattuto su due fronti: quello interno, con misure straordinarie per il contenimento dei prezzi nelle bollette, e quello esterno, con un’azione incisiva in sede europea per fissare un tetto al prezzo del gas. Abbiamo aiutato le famiglie e le imprese italiane a superare la fase più acuta dell’emergenza“.

Nel nuovo testo in GU viene indicata la cifra di 45 euro per Megawattora come soglia di prezzo medio del gas stabilita che farà scattare, dal prossimo 1 ottobre, il nuovo contributo in quota fissa e differenziato in base alle zone climatiche, riservata ai clienti domestici residenti diversi da quelli titolari di bonus sociale. Una misura che sarà valida fino al prossimo 31 dicembre.

Altro punto in più previsto dal provvedimento è il ritocco della tassazione per la cosiddetta agroenergia. Ovvero la produzione e cessione di energia elettrica da fonti rinnovabili agroforestali effettuate dagli imprenditori agricoli. “L’approvazione, su cui da mesi chiediamo un intervento, è un segnale di attenzione del governo verso il settore biogas agricolo, messo già a dura prova a causa dei forti rincari dei costi energetici e delle materie prime“, dichiara il presidente del Consorzio Italiano Biogas, Piero Gattoni, in una nota. Sottolineando “l’importanza dell’azione unitaria di tutte le organizzazioni agricole per l’ottenimento di questo importante risultato“. Perché “in un momento in cui le nostre aziende agricole si candidano a contribuire a una maggiore sicurezza energetica del Paese, sarebbe stato grave penalizzarle attraverso una tassazione insostenibile basata su un meccanismo influenzato dai forti rincari del valore dell’energia“, sostiene ancora Gattoni. Augurandosi che la norma sull’agroenergia “limitata per ora solo all’anno in corso, possa essere oggetto di una revisione più strutturata all’interno della riforma fiscale, per rispondere alla nuova congiuntura economica“.

Un’altra novità è rappresentata dall’articolo sulle agevolazioni fiscali per interventi di risparmio energetico. Nel decreto bollette pubblicato in Gazzetta ufficiale, infatti, “si considera ammessa ad agevolazione fiscale anche la parte di spesa a fronte della quale sia concesso” anche un “contributo dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e Bolzano“, che “sia cumulabile con le agevolazioni fiscali” e non ecceda “il 100% della spesa ammissibile all’agevolazione o al contributo“. Una norma applicata ai contributi erogati sia nell’anno in corso, sia per il prossimo. Scende al 20, invece, la percentuale del contributo straordinario, sotto forma di credito d’imposta, prevista per le imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale.

I partiti della maggioranza salutano le aggiunte al testo con favore. “Con la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale, la proroga delle misure per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale diventa realtà“, esultano le deputate leghiste Simona Bordonali, Laura Cavandoli ed Elena Maccanti. Ricordando che è stata confermata anche per il secondo trimestre 2023 “la riduzione al 5% dell’aliquota Iva sul teleriscaldamento e sul gas oltre all’azzeramento degli oneri di sistema. Un provvedimento che rientra tra le misure urgenti a sostegno delle famiglie e imprese italiane a fronte degli aumenti dei costi in bolletta“. Toni decisamente diversi, invece, dalle opposizioni: per il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra in commissione Bilancio della Camera, Marco Grimaldi, si tratta di “un omnibus con condono“. E “meno male che la decretazione non dovrebbe essere usata per interventi disomogenei…“.

Ribasso storico per le bollette della luce: -55,3% nonostante il ritorno degli oneri di sistema

Dopo il -19,5% deciso da Arera a fine 2022 per i primi tre mesi di quest’anno, anche nel secondo trimestre le bollette della luce calano nel mercato tutelato. Anzi, crollano. Meno 55,3%. Un ribasso mai visto che acquista ancora più valore, visto e considerato che sono stati reintrodotti gli oneri di sistema. Soprattutto una riduzione inaspettata. Solo ieri il presidente di Arera, Stefano Besseghini, aveva annunciato un calo di “oltre il 20%”.

Alla base del mega ribasso, scrive l’Authority per l’energia, c’è il “forte calo delle quotazioni all’ingrosso dei prodotti energetici”. A dicembre il Pun (prezzo unico nazionale) era sceso in media a 294,91 euro per megawattora, ovvero quasi la metà rispetto al picco raggiunto ad agosto con ben 543 euro/Mwh. La media di gennaio è stata ancora più bassa (174,49), così come quella di febbraio (161). Ora, a marzo, il prezzo medio è attorno ai 136,38 euro. Praticamente il 54% in meno rispetto a dicembre. Ieri il Rie-Ricerche industriali ed energetiche stimava che il calo della bolletta sarebbe potuto “arrivare al 35-40%”, se non fosse stato deciso di reintrodurre gli oneri di sistema, “azzerati durante il periodo di forte rialzo dei prezzi a carico del bilancio dello Stato. Nel caso, la riduzione, difficile da stimare, sarebbe inferiore (20%-30%)”. Invece è del 55,3%.

Siamo in un passaggio nuovo e per un verso ancora delicato di questa lunghissima crisi – afferma il presidente di Arera, Stefano Besseghini –. I prezzi all’ingrosso del gas evidenziano un mercato che ha preso sul serio lo sforzo europeo di diversificazione e di consolidamento delle infrastrutture. I segnali li vediamo velocemente trasferiti anche ai consumatori finali, anche grazie ad un impianto regolatorio che funziona. Non dobbiamo però perdere la focalizzazione sugli impegni presi e sull’implementazione delle scelte fatte”.

Il ribasso equivale ad una minore spesa annua rispetto alle tariffe attuali pari a -793 euro a famiglia, sottolineano le associazioni dei consumatori. Anche se “la spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il 1° luglio 2022 e il 30 giugno 2023) sarà di circa 1.267 euro, +33,7% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° luglio 2021- 30 giugno 2022)”, specifica l’Arera. Rimane quindi ancora rilevante il supporto fornito dai bonus sociali energia a sostegno delle famiglie. Questi vengono erogati direttamente in bolletta a tutte le famiglie aventi diritto, a condizione che abbiano un Isee valido nel corso del 2023 ed entro la soglia di 15.000 euro (30.000 euro per le famiglie numerose).

Nella nuova bolletta, da sabato, il prezzo di riferimento dell’energia elettrica per il cliente tipo sarà di 23,75 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse. Analizzando le voci si nota che la parte del leone, 11,61 cents, è legata ai costi di approvvigionamento dell’energia, in riduzione del 72% rispetto al primo trimestre 2023. Sale invece del 13% nei confronti dei primi tre mesi di quest’anno il costo per la commercializzazione al dettaglio, che vale 2,16 centesimi. Resta invariata la spesa per il trasporto e la gestione del contatore (circa 0,04 euro). Infine i famosi oneri di sistema tornano e valgono 3,03 centesimi. Sono state riattivate le aliquote delle componenti tariffarie Asos e Arim per tutte le utenze, anche quelle domestiche. La componente tariffaria Asos a copertura degli oneri generali relativi al sostegno delle energie rinnovabili, pesa per l’84,71% degli oneri complessivi, mentre in relazione alla componente tariffaria ARIM va ricordato che la legge di Bilancio 2023 ha previsto il trasferimento sulla fiscalità generale dei cosiddetti ‘oneri nucleari’ (oneri per il decommissioning delle centrali e degli impianti nucleari e compensazioni territoriali per gli enti locali che ospitano tali impianti e il deposito nazionale).