
Italiano con il cuore in Usa, Filosa nuovo ceo Stellantis. Sindacati: “Ora cambio di passo”
I tempi sono stati rispettati (“Entro la prima metà dell’anno” aveva ripetuto più volte il presidente John Elkann nei mesi scorsi) e la scelta non è stata proprio una sorpresa, visto che il suo nome circolava da tempo. Antonio Filosa, 52 anni, è il nuovo amministratore delegato di Stellantis, nominato all’unanimità dal Consiglio di amministrazione. Entrerà ufficialmente in carica il 23 giugno. Nato a Napoli, all’interno dell’azienda dal 1999 (“Ce l’ho nel sangue”, dice), formatosi a Milano, dove ha ottenuto la laurea in Ingegneria al Politecnico, e a lungo in carica in Brasile e poi negli Stati Uniti, Filosa incarna la svolta radicale intrapresa dalla casa automobilistica dopo l’era del francofilo Carlos Tavares, che si era dimesso lo scorso primo dicembre. “Daremo inizio a un nuovo, entusiasmante capitolo nella storia della nostra azienda”, assicura, infatti, il nuovo ceo in una lettera ai dipendenti del gruppo. Rafforzare ulteriormente “i legami e la fiducia che abbiamo con i nostri partner – i concessionari, i fornitori, i sindacati e le comunità in cui lavoriamo – è essenziale e sarà un obiettivo su cui mi concentrerò nel mio nuovo ruolo”, annuncia Filosa.
Sono stati necessari sei mesi – durante i quali Elkann ha tenuto le redini operative ad interim – per arrivare a un nome capace di conciliare tutte le necessità del gruppo in un momento che lo stesso presidente ha più volte definito “difficile”. “In questo periodo ci siamo concentrati sulla risoluzione dei problemi anziché sull’attribuzione delle colpe”, ha scritto il presidente di Stellantis in una lettera rivolta a tutti i dipendenti del gruppo e ora “portiamo la nostra Azienda su una traiettoria completamente diversa, ascendente, rimuovendo gli ostacoli tra problemi e soluzioni”. Problemi che riguardano, in primo luogo, la difficoltà di mercato anche se “abbiamo lanciato molti prodotti, ci siamo assicurati la leadership nel settore dei veicoli ibridi in Europa e abbiamo riavviato la nostra crescita negli Stati Uniti”. Risultati che “costituiscono la base” da cui Filosa dovrà partire. C’è poi il tema dei dazi imposti dal presidente Usa, Donald Trump, per le auto prodotte fuori dagli Stati Uniti, “tariffe e normative in costante evoluzione”, oltre alla “concorrenza sempre più agguerrita”, proveniente dalla Cina.
Impossibile ignorare il ruolo di Filosa proprio al di là dell’Atlantico dove ha mostrato una “leadership” fuori dal comune. Durante il suo mandato come Chief Operating Officer per il Sud America, ha portato il marchio Fiat alla leadership di mercato e ha poi sviluppato i marchi Peugeot, Citroën, Ram e Jeep, rafforzando la leadership di Stellantis nella regione. Il suo lavoro nella creazione dello stabilimento di Pernambuco, uno dei più grandi poli automobilistici del Sud America, ha lanciato Jeep in Brasile, che è rapidamente diventato il principale mercato del brand al di fuori degli Stati Uniti. In qualità di Ceo di Jeep, Filosa ha ampliato la presenza globale del brand anche in Europa. A dicembre 2024 è stato promosso Chief Operating Officer per le Americhe. Sin dalla sua nomina, ha avviato il rafforzamento delle operazioni negli Stati Uniti, riducendo le scorte dei concessionari, riorganizzando il team dirigenziale, guidando il processo di introduzione di nuovi prodotti e propulsori e intensificando il dialogo con i concessionari, i sindacati e i fornitori.
Che gli Usa siano sempre di più nel cuore del gruppo è cosa nota. Elkann ha più volte incontrato il presidente Trump – era con lui anche nella missione negli Emirati Arabi di un paio di settimane fa – al quale ha assicurato di voler aumentare gli investimenti in suolo americano. E la nomina di Filosa, profondo conoscitore dell’azienda e degli Usa, potrebbe andare in questa direzione.
Ma è comunque un italiano: un dettaglio non da poco che piace – e molto – ai sindacati e alla politica. Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, infatti, sottolinea che “tocca a un italiano risollevare le sorti di Stellantis” e chiede di dare “un segnale positivo” ai lavoratori favorendo il rinnovo “della parte economica del Ccsl, arrivato alla stretta finale”. Anche per la segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola, “l’auspicio è che la nomina di un manager italiano di grande esperienza rappresenti la volontà del gruppo di rilanciare la produzione nel Paese”. Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità chiede di “aumentare i salari e di confrontarsi sul futuro occupazionale per favorire la rigenerazione”.
I natali italiani di Filosa sono “una buona notizia” anche per il governatore piemontese, Alberto Cirio, che chiede ora “un cambio di passo” all’azienda, affinché vengano rispettati “gli impegni assunti negli ultimi mesi”. Torino, dice il sindaco del capoluogo, Stefano Lo Russo, “è pronta a fare la sua parte: chiediamo che venga riconosciuta come protagonista nelle scelte strategiche del gruppo”.