Stellantis ha trovato la ricetta per fare utili e crescere nell’elettrico
Carlos Tavares è stato diretto: il titolo Stellantis è a sconto e chi volesse approfittarne adesso, per comprarlo, farebbe un affare. Il Ceo del colosso delle quattro ruote può permettersi di dare una svegliata al mercato, troppo attento a seguire le mosse delle banche centrali sui tassi – sacrosanto ovviamente – ma più distratto talvolta nell’analizzare per investire i dati delle società. Società che magari stanno cambiando pelle, in base alla transizione energetica in atto nel mondo, senza tuttavia dimenticare di produrre redditività.
I numeri sono di tutto rispetto: 88 miliardi di ricavi, 8 miliardi di utili, 59,7 miliardi di liquidità industriale disponibile. In un contesto che conosciamo bene. Uno scenario a cui va aggiunta – oltre alla guerra, all’inflazione e alla carenza dei chip – la fase di cambiamento epocale che sta vivendo il mondo dell’auto, penalizzato in questi mesi da segni negativi sul fronte delle immatricolazioni tradizionali.
Il piano strategico ‘Dare Forward 2030’ di Stellantis invece procede a pieno ritmo, sostenuto dall’impennata delle vendite di veicoli a basse emissioni (LEV), che includono veicoli elettrici a batteria (BEV), ibridi plug-in (PHEV) e a celle a combustibile. L’azienda si è posizionata al secondo posto nel mercato europeo per vendite di BEV e LEV (con un divario inferiore a 1.000 veicoli rispetto al leader dei LEV) e al terzo posto nel mercato statunitense per vendite di LEV. E le immatricolazioni globali di BEV di Stellantis sono aumentate di quasi il 50% su base annua, raggiungendo le 136 mila unità nel 1° semestre.
Stellantis offre attualmente 20 BEV, mentre altri 28 BEV saranno lanciati entro il 2024. In particolare, come ha annunciato lo stesso Tavares in conference call, nel 2023 arriverà il primo suv Jeep 100% elettrico e – a detta del Ceo del gruppo – Jeep ha le carte in regola per diventare il numero uno nel mercato mondiale dei suv elettrici. Buone prospettive pure per Fiat. La nuova 500 è stata il BEV più venduto in Germania e in Italia. Proprio Fiat – ha insistito il manager portoghese – ha un “grande potenziale di crescita e a inizio 2023 lanceremo due nuovi bev: una hatchback e un suv di segmento B con 400 km di autonomia“.
Altra novità per il brand è il prossimo lancio della 500 elettrica negli Usa.
E poi grande attenzione e investimenti sulle batterie: cinque gigafactories (tre in Europa e due in Nord America), in collaborazione con Automotive Cells Company, Samsung SDI e LG Energy Solution. Rafforzata la fornitura di idrossido di litio a basso contenuto di carbonio con la sottoscrizione di accordi con Vulcan Energy e Controlled Thermal Resources, rispettivamente in Europa e in Nord America. Accordi con Samsung SDI e LG Energy Solution sono soggetti alle consuete condizioni di chiusura e alle approvazioni normative. Extra batterie è in cima alla lista dell’agenda Tavares il tema della mobilità globale, dove Stellantis è in pole position: l’acquisizione di Share Now posiziona Free2move come leader mondiale della mobilità con oltre 6 milioni di clienti in tutto il mondo.
Sembra insomma che il gruppo abbia trovato la ricetta per coniugare utili ed elettrificazione. Quale? La spiega lo stesso Tavares: “Grazie all’agilità e alla mentalità imprenditoriale delle nostre persone e grazie anche ai nostri partner innovativi, stiamo trasformando Stellantis in un’azienda tecnologica di mobilità sostenibile e pronta per il futuro”. La ricetta è aver rivoluzionato l’azienda in un’azienda pronta a sopportare anche la recessione. Per tutte le stagioni… Ci sono insomma tutti i presupposti per veder decollare Stellantis ancora di più. Piazza Affari ieri ha premiato la semestrale con un bel +4,92%, portando il prezzo a 13,566. Nel secondo trimestre 2021, prima della guerra in Ucraina ma ancora in fase pandemica, il titolo viaggiava intorno ai 17 euro. Può solo che salire.