Urso lancia la proposta dei dazi ambientali: “Tutelare le aziende da concorrenza sleale”
Il Green Deal europeo per arrivare a emissioni zero al 2050 è un obiettivo “ambizioso ma necessario“. Parola di Adolfo Urso. Ma il ministro per le Imprese e il Made in Italy ha in mente anche un altro obiettivo: “Dobbiamo tutelare le aziende, i lavoratori e i cittadini europei dalla concorrenza sleale nel nostro continente“. E un modo lo ha individuato: “Lo si può fare. Lo si deve fare anche con norme che riguardano l’importazione o l’esportazione di prodotti, quelli che vengono chiamati giustamente Dazi ambientali“, dice nel videomessaggio inviato all’evento ‘L’energia per l’Italia e l’Ue: le fonti e le regole del mercato energetico’, organizzato a Roma da Withub, con la direzione editoriale di Gea ed Eunews.
Per il responsabile del Mimit “occorre una politica assertiva e solidale per proteggere le imprese europee che hanno processi produttivi più difficili da decarbonizzare e, dunque, hanno maggiore esposizione verso la concorrenza di Paesi senza vincoli imposti da standard ambientali e sociali“. Per questo “non possiamo chiedere alle nostre imprese di competere con le imprese e i prodotti di Paesi che giungono in Europa con effetti di dumping perché non hanno i nostri standard ambientali e sociali“.
Urso tocca diversi temi nel suo intervento. “Crediamo che si possa e si debba fare di più per raggiungere l’autonomia strategica in Italia e Europa per essere liberi sul fronte energetico – spiega -. La nostra azione guarda agli investimenti in rinnovabili e idrogeno, tenendo sempre a mente il principio della neutralità tecnologica che è a fondamento della nostra comunità europea. Il principio di neutralità tecnologica è nella natura della nostra Unione europea e va perseguita in ogni modo“, sottolinea.
Il ministro delle Imprese, parlando di energia, fa anche un rapido excursus degli ultimi mesi del nostro Paese. Per tracciare una rotta e capire da dove si è partiti e far comprendere quali siano i traguardi prefissati: “L’Italia, in piena sintonia con gli obiettivi europei di transizione e consapevole di essere la seconda potenza manifatturiera in Europa, è stata costretta a fare una legge finanziaria destinata per due terzi ad arginare i costi dell’energia per imprese e famiglie” e “su queste premesse il governo ha lavorato da subito, in sede europea siamo riusciti a imporre il tetto al prezzo del gas. E da quando ci siamo riusciti il prezzo del gas è crollato, la speculazione è stata fermata”.
Restando in tema Manovra, dal Mimit c’è anche un’altra novità, con la firma di Urso sul decreto da che destina le risorse al rifinanziamento dei Contratti di sviluppo, previsto dalla legge di Bilancio del 2023. I Cds rappresentano il principale strumento agevolativo dedicato al sostegno di programmi di investimento produttivi strategici ed innovativi di grandi dimensioni: il provvedimento autorizza lo scorrimento delle istanze già presentate per 400 milioni di euro per contratti di sviluppo industriali, agroindustriali e di tutela ambientale, 200 milioni di euro per contratti di sviluppo di attività turistiche, 157 milioni di euro per gli accordi di programma e accordi di sviluppo per investimenti produttivi o di tutela ambientale.