Meloni a Parigi per Roma Expo2030: “Progetto innovativo e sostenibile”

La città universale per eccellenza. La prima megalopoli della storia, che “vive continuamente rigenerandosi“. Culla del dialogo tra religioni monoteiste, capitale della cultura, uno degli hub universitari più grandi del mondo. La città “dal cuore antico che batte al ritmo della storia“. Dal palco dell’assemblea generale del Bureau International des Expositions, a Parigi, Giorgia Meloni usa tutte le frecce al suo arco per promuovere Roma, città in cui è nata e cresciuta, per ospitare l’Expo 2030. Lo stesso anno in cui tutti i Paesi saranno chiamati a valutare i risultati degli obiettivi dello sviluppo sostenibile posti dalle Nazioni Unite.

E’ per questo che il progetto di Roma è tutto incentrato sulla sostenibilità, con il più grande parco solare urbano al mondo. Coprirà un’area di 150mila metri quadrati e avrà una capacità produttiva di picco di 36 Megawatt, composto da centinaia di “alberi energetici” che aprono e chiudono i pannelli durante il giorno, raccogliendo energia e offrendo ombra ai visitatori. Una complessa rete completata dal padiglione ‘Eco-system 0.0‘, l’edificio più alto, che fornirà il raffreddamento attraverso l’evaporazione.

Stiamo spiegando ai nostri partner che realizzare un progetto su larga scala senza deturpare il territorio è possibile“, scandisce la premier. Il progetto sarà, ribadisce, “innovativo e sostenibile, ogni padiglione produrrà energia pulita“. L’Expo, ricorda, è stata sempre “molto di più di una esposizione mondiale“: “E’ stata la storia di un disegno dell’era successiva. Roma vuole fare questo: ponendo al centro le persone, i territori, la rigenerazione. Parliamo di un’eredità ambiziosa di progresso“.

La Città Eterna non è però l’unica a contendersi l’Esposizione Universale del 2030. In lizza ci sono anche Busan (Corea del Sud) e Riad (Arabia Saudita). L’Ucraina, che aveva presentato una candidatura nel settembre 2022 per Odessa, non risulta più menzionata nel testo del Bie.

A Parigi il principe saudita Mohammad bin Salman presenta il suo faraonico piano di sviluppo chiamato ‘Vision 2030’. Pranza con il presidente francese, che a luglio aveva espresso il sostegno della Francia alla candidatura di Riad.

Macron però incontra tutti. Vede il presidente sudcoreano Yoon Suk-Yeol per discutere di “energia nucleare civile” e “cooperazione nei settori del futuro“, secondo quanto riferito dall’Eliseo.
Poi vede Meloni e disinnesca le tensioni dei mesi precedenti. “Italia e Francia sono due nazioni legate, importanti, protagoniste in Europa, che hanno bisogno di dialogare perché molti e convergenti sono gli interessi comuni. La nostra collaborazione è stretta e proficua in molti settori“, assicura la premier italiana nelle dichiarazioni all’Eliseo dopo l’incontro.

I 179 Stati membri del Bie voteranno a novembre, a scrutinio segreto, per determinare il vincitore. Le esposizioni universali si tengono ogni cinque anni e durano al massimo sei mesi. Busan vuole ospitare l’evento dal primo maggio al 31 ottobre 2030 sul tema ‘Trasformare il nostro mondo, navigare verso un futuro migliore‘, mentre la candidatura di Roma, nelle stesse date, si concentra su ‘Persone e territori: rigenerazione, inclusione e innovazione‘. Riad si candida dall’1 ottobre 2030 al 31 marzo 2031 con il tema: ‘L’era del cambiamento: insieme per un futuro luminoso‘.

Secondo il Bie, le esposizioni consentono al Paese ospitante di “costruire padiglioni straordinari e trasformare la città ospitante nel lungo periodo“. La più recente esposizione, quella di Dubai, ha attirato 24 milioni di visitatori. Quella del 2025 si terrà a Osaka, in Giappone.

 

Photo credit: Expo2030 Roma (Instagram)

Expo2030, a Roma il più grande parco solare urbano al mondo

Per la candidatura di Roma a Expo 2030 verrà realizzato il più grande parco solare urbano al mondo. Coprirà un’area di 150mila metri quadrati e avrà una capacità produttiva di picco di 36 Mega Watt, il che lo renderà il più grande parco solare urbano accessibile al pubblico.

Il parco sarà composto da centinaia di “alberi energetici” unici che aprono e chiudono i pannelli durante il giorno, raccogliendo energia e offrendo ai visitatori molta ombra. Una complessa rete energetica completata dal padiglione ‘Eco-system 0.0‘, l’edificio più alto dell’Expo, che fornisce il raffreddamento attraverso l’evaporazione.

Il masterplan suddivide il sito di Expo Roma 2030 in tre aree principali: la Città, il Boulevard e il Parco, in una disposizione da Ovest a Est tra il mondo artificiale e il mondo naturale. La Città dell’Ovest fa da Expo Village, e dopo l’evento diventerà un’estensione del campus dell’Università di Tor Vergata. Il Boulevard, l’asse pedonale centrale, è un percorso attraverso tutti i padiglioni nazionali. Infine, il Parco a est è ricoperto da vegetazione e accentuato da padiglioni tematici, tra cui ‘Pale Blue Dot‘, dedicato alla diffusione della conoscenza del mondo naturale.
Le Vele, un imponente complesso sportivo progettato dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava, diventerà uno dei padiglioni principali, ospitando eventi pubblici e mostrando la trasformazione di Tor Vergata. Accanto, l’ingresso principale del sito espositivo fa da punto di accesso principale con una serie di nuovi collegamenti di trasporto e mobilità. Tra questi, un lungo corridoio verde collega Expo 2030 Roma ai siti archeologici adiacenti della via Appia e agli altri edifici e monumenti storici di Roma.

Fino a sabato 22 aprile si terrà nella Capitale la visita ispettiva del Bie, Bureau International des Expositions, uno dei momenti più importanti nel percorso verso il voto finale di Expo 2030, previsto il 23 novembre prossimo con il voto di 171 Paesi. La commissione in arrivo a Roma è composta da quattro delegati provenienti da Angola, Kazakistan, Perù, e Svezia, e accompagnati dal segretario generale Bie, Dimitri Kerkentzes. L’ultima Expo è stata a Dubai, la prossima nel 2025 a Osaka in Giappone. La prima, nel 1851, a Londra. Milano è l’unica città italiana ad aver ospitato Expo nel 1906 e nel 2015. Il valore complessivo dell’impatto economico generato da Expo Roma sarebbe di 50,6 miliardi, l’effetto economico indiretto a breve termine di 18,2 miliardi, l’effetto economico diretto (investimenti pubblici e privati e dei partecipanti) di 10 miliardi, le presenze stimate di 30 milioni, le nuove aziende che verrebbero generate a Roma 11 mila, per 300 mila potenziali nuovi posti di lavoro creati.

Durante la settimana i delegati del comitato promotore di Roma 2030, accompagnati dal presidente del Comitato, Giampiero Massolo, e dal direttore generale, Giuseppe Scognamiglio, incontreranno le principali istituzioni italiane: il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il presidente della Regione, Francesco Rocca, con lo scopo principale di dimostrare l’appoggio di tutti i più alti livelli Istituzionali alla candidatura. Il Bie verificherà i contenuti e la fattibilità del dossier di candidatura presentato dal Comitato promotore il 7 settembre scorso a Parigi.

Negli incontri tecnici verranno coinvolti tutti i rappresentanti dei partner promotori per dimostrare il coinvolgimento inclusivo nella stesura del Dossier della società civile, italiana e straniera, residente Italia, includendo rappresentanti delle imprese, delle Ong, dello sport e della cultura. Mercoledì 19 i delegati effettueranno un sopralluogo a Tor Vergata, con l’architetto Carlo Ratti. Venerdì 21 aprile, al Colosseo, si terrà un cameo pensato appositamente per i delegati e per la promozione di Expo e dell’Italia del mondo, dal titolo ‘Humanlands‘.
Una bambina “gigante” pianta un albero tra la storia di Roma al Colosseo, una pittrice, sempre versione gigante, ridipinge il Gazometro, tre ragazzi siedono sul Parco dell’acquedotto. È la campagna che il Comitato promotore Expo 2030 Roma ha lanciato in occasione della visita ispettiva: elemento centrale è una sproporzione surreale tra le persone rappresentate e le costruzioni della città per raccontare la centralità dell’elemento umano, immaginandolo in grado di prendersi cura allo stesso tempo del proprio habitat e del paesaggio. La bambina al Colosseo rappresenta l’area di rigenerazione del territorio e di politiche ambientali. I tre ragazzi all’Acquedotto esprimono l’innovazione e le nuove soluzioni per l’accessibilità e la mobilità. La ragazza al Gazometro rappresenta il tema dell’inclusione e di espressioni culturali ed artistiche.