Clima, attivisti Extinction Rebellion travestiti da Pinocchio bloccano ingresso Mit

Un centinaio di attivisti di Extinction Rebellion travestiti da Pinocchio, questa mattina ha bloccato l’ingresso del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Alcuni si sono incatenati alle porte d’ingresso, mentre altri si sono appesi con corde, imbrago e caschetto, sui pali della luce. “Crisi climatica: benvenuti nel Governo dei Balocchi” si legge sullo striscione all’ingresso. Nel piazzale antistante è stato inoltre montato un grosso Pinocchio di cartapesta, seduto su due barili di petrolio mentre regge in mano la terra in fiamme.

“Abbiamo vissuto il luglio più caldo mai registrato, a cui è seguito l’agosto più caldo. E poi il settembre più caldo. Ma i ministri della Repubblica continuano a dichiarare che d’estate ha sempre fatto caldo e che lo scioglimento dei ghiacciai è dovuto a cicli naturali. Cos’altro si può dire, se non che stiano deliberatamente mentendo e ingannando i cittadini?”, dicono gli attivisti.

“Per compiere la transizione ecologica di cui abbiamo bisogno – aggiungono – saranno necessari interventi infrastrutturali mirati e ponderati, che si basino sugli obiettivi climatici che l’Italia stessa si è impegnata a rispettare a livello internazionale e che prevedano il coinvolgimento attivo della cittadinanza”. Interventi, dicono, “molto lontani da quelli su cui sta investendo l’attuale Ministero, grandi opere che vanno ad aggravare la crisi eco-climatica, invece di affrontarla”. Tra questi, il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina che “la cui costruzione richiederà tonnellate di materie prime, principalmente acciaio e cemento, che libereranno migliaia di tonnellate di CO2”.

“Siamo di fronte a un grottesco Governo dei Balocchi – dicono ancora gli attivisti di Extinction Rebellion – Un governo distante dalla realtà, da tutti gli allarmi lanciati in questi anni dalla comunità scientifica e da tutte le persone che negli ultimi mesi sono state colpite dagli effetti della crisi climatica ed ecologica”. Di fronte a questi dati “drammatici, è arrivato il momento di dire la verità e smetterla di minimizzare gli effetti di quella che è stata definita la crisi più grande che l’umanità abbia mai affrontato” concludono.

Parigi, ecologisti lanciano vernice arancione su Fondazione Louis Vuitton e in Place Vendome

La facciata della Fondazione Louis Vuitton e la famosa Place Vendôme a Parigi sono state ricoperte di vernice ieri mattina dalle organizzazioni ambientaliste Extinction Rebellion e Dernière rénovation, che hanno rivendicato la responsabilità di queste due azioni distinte, avvenute poche ore prima della parata del Primo Maggio. In un video postato su Twitter dal giornalista Clement Lanot, un gruppo di attivisti viene ripreso mentre spruzza vernice arancione e rosa sul locale. Gli attivisti hanno gettato vernice sulle facciate di vetro usando “estintori” e “bombe di vernice” fatte da “piccoli palloncini”, ha dichiarato un portavoce dell’organizzazione. L’azione condotta da “circa trenta” attivisti, secondo l’organizzazione, ha avuto luogo intorno alle 9.30 ed è durata “circa dieci minuti”.

Con questa azione Extinction Rebellion intende colpire il gruppo del lusso Lvmh, che accusa di ottimizzazione fiscale. “Nell’attuale contesto sociale, in cui i francesi rinunciano a un pasto al giorno a causa dell’inflazione, la salute dei grandi gruppi è indecente”, ha dichiarato il portavoce. Nel Bois de Boulogne, la Fondazione Louis Vuitton, uno dei musei più frequentati di Parigi, ospita attualmente la mostra “Basquiat x Warhol, à quatre mains”.

A pochi chilometri di distanza, un altro sito parigino, la famosa Place Vendôme, è stato preso di mira dal collettivo Dernière rénovation. Intorno a mezzogiorno, hanno gettato vernice arancione “con estintori” sulla facciata e sul piazzale del Ministero della Giustizia, per denunciare “il Ministero del clima e dell’ingiustizia sociale”, ha riferito l’organizzazione in un comunicato. In Place Vendôme, nota in tutto il mondo per le sue gioiellerie di lusso, anche la facciata dell’Hotel Ritz è stata presa di mira con il lancio di vernice da palloncini. Una fonte della polizia ha riferito che sei attivisti sono stati arrestati dopo l’azione in Place Vendôme e presi in custodia. “Proteggendo gli ultra-ricchi, che sono i principali responsabili delle emissioni di gas serra, il nostro governo sta minando i più poveri tra noi”, ha denunciato l’attivista, attaccando anche “l’ingiusta riforma delle pensioni”, “una legge sul cambiamento climatico”.

Altre azioni del collettivo sono state realizzate a Strasburgo, Digione, Lione, Tours, Montpellier e Bordeaux, dove le statue sono state rivestite con striscioni e magliette con slogan come “I padroni stanno rovinando il clima”, “Né 64 anni, né 64 gradi”, “Super ricchi = super inquinatori”, secondo un altro comunicato di Dernière Rénovation.

Extinction Rebellion ‘colpisce’ sede Rai pubblicità di Milano

Nuova azione del gruppo ambientalista Extinction Rebellion. Nella notte, gli attivisti hanno attaccato manifesti sulle vetrate della sede di Rai Pubblicità di Corso Sempione a Milano e scritto sull’asfalto, all’ingresso della sede, ‘No Eni, no greenwashing’.

I manifesti, che imitano quelli delle più famose trasmissioni Rai, incitano l’emittente pubblica ad impegnarsi sul serio nella comunicazione della crisi eco-climatica dove i media hanno un ruolo fondamentale. “Per dimostrare di fare sul serio la Rai deve subito smettere di fare pubblicità alle aziende fossili che sono i principali responsabili del surriscaldamento globale e della crisi ecologica, Eni su tutte”, spiegano gli attivisti in una nota.

“Da poche settimane è uscito il nuovo report della IPCC sulla crisi eco-climatica” afferma Skar, attivista di Extinction Rebellion, “purtroppo ciò che emerge da questo documento importantissimo non sta ricevendo l’attenzione che merita, mentre invece viene lasciato molto spazio alle pubblicità delle aziende dei combustibili fossili che invece ne sono responsabili. Siamo sempre più vicini al punto di non ritorno, superato il quale gli effetti dell’aumento della temperatura della Terra saranno irreversibili. Questo vorrà dire che ci saranno sempre maggiori catastrofi naturali che sarà molto difficile gestire e che costeranno la vita a migliaia e forse milioni di persone!”

Gli attivisti denunciano in particolare le responsabilità della RAI nella comunicazione della crisi eco-climatica: “Abbiamo cercato sul sito della RAI se da qualche parte comparissero dei dati sui suoi finanziatori, ma non abbiamo trovato nulla” spiega Valeria. “Riteniamo che sia inaccettabile vedere in prima serata, durante il Festival di Sanremo, gli spot di Eni Plenitude, che altro non sono se non greenwashing. ENI ancora oggi e per i prossimi decenni ricaverà enormi profitti e manterrà al centro delle sue attività l’estrazione di combustibili fossili, nonostante voglia farci credere il contrario”.

“Al centro della nostra campagna, DiRAI La Verità, c’è la convinzione che i media abbiano un grandissimo potere ed una grandissima responsabilità nel parlare di crisi eco-climatica ed informare la popolazione” dice Sara. “Riteniamo che non la stiano raccontando in maniera corretta a causa della presenza di interessi fossili nel mondo dell’informazione. Quello che chiediamo alla RAI è di essere da esempio per il mondo della comunicazione italiana e rinunciare ai finanziamenti fossili, perché è possibile farlo ed è già stato fatto altrove!”.

 

photo credit: Extinction Rebellion (Instagram)

Extinction Rebellion scarica letame davanti al grattacielo della Regione Piemonte

Una montagna di letame scaricata al grattacielo della Regione Piemonte, insieme a tanti fiori lasciati sopra. E’ l’ultima azione di Extinction Rebellion per denunciare che “siamo ancora nella merda”. Due persone si sono arrampicate sulla tettoia dell’ingresso e appeso l’enorme scritta ‘Dalla regione non nasce niente, dal letame nascono i fiori’, riprendendo una canzone di Fabrizio De André. Il gruppo in una nota denuncia “l’assenza di politiche concrete di contrasto alla crisi ecoclimatica, nonostante il grave stato di siccità che l’Italia sta vivendo. Gli effetti della crisi sono infatti aumentati e sono sempre più evidenti nella vita di tutti i giorni: dalle montagne senza neve, i fiumi in secca, i paesi senz’acqua fino ai drastici crolli del raccolto agricolo”.

Sentiamo ormai ogni giorno interviste e dichiarazioni del presidente e degli assessori regionali sul gravissimo stato di siccità in corso, ma tutti i progetti promossi da questa Giunta, come lo Skidome di Cesana e i chilometri di piste e infrastrutture nel Parco Naturale dell’Alpe Devero, raccontano un’altra storia”, afferma Paolo, uno degli attivisti saliti sulla tettoia. “Siamo in una crisi idrica gravissima, sintomo di un problema sistemico e ben più ampio, e la Regione Piemonte, insieme al governo italiano, sta letteralmente premendo l’acceleratore verso il collasso climatico”, aggiunge. “Siamo qui vestiti di fiori perché sappiamo che una rinascita è ancora possibile”, spiega Aurelia, l’altra attivista. “Di fronte alle inadempienze della Regione ci ribelliamo chiedendo di agire: finché non sarà fatto, come fiori continueremo a crescere da questa merda!”, conclude.

Nel pomeriggio, la risposta del presidente della Regione Alberto Cirio: “Fermo restando che ogni protesta è legittima fino a quando non viola la legge e i diritti altrui, e che manifestare a tutela dell’ambiente deturpando fontane, luoghi d’arte, edifici pubblici o privati risulta abbastanza paradossale, ringraziamo Extinction Rebellion per la cortese e utile fornitura di terriccio da concime che abbiamo già provveduto a destinare al giardino interno del Grattacielo Piemonte, al 43esimo piano, e alle aiuole del quartiere nei pressi del Palazzo a beneficio della comunità. Non si butta via niente: sono uomo di campagna, conosco bene rispetto il valore delle cose e soprattutto della terra“.