Ferrari presenta il primo modello elettrico: autonomia di 530 km. Prime consegne a fine 2026

(Copyright foto: Ferrari S.p.a)

Frutto di un lungo percorso di ricerca tecnologica nel campo dell’elettrificazione iniziato con le prime soluzioni ibride derivate dalla Formula 1 del 2009, Ferrari ha svelato il suo primo modello elettrico, le cui consegne inizieranno alla fine del 2026. Un progetto con il quale “affermiamo ancora una volta la nostra volontà di progredire”, ha detto il presidente John Elkann, durante il Capital Markets Day.

Il progetto è ora pronto per la produzione e integra oltre 60 soluzioni brevettate. Per la prima volta, il telaio e la scocca impiegano il 75% di alluminio riciclato, contribuendo a una riduzione di ben 6,7 tonnellate di CO2 per ogni vettura realizzata.

Il modello elettrico è capace di raggiungere i 100 km in appena 2,5 secondi e ha una velocità massima di 310 Km/h, con un’autonomia di 530 km.

L’architettura della vettura prevede sbalzi ridotti, una posizione di guida avanzata vicina all’asse anteriore e un’integrazione totale della batteria nel pianale. I moduli sono installati tra gli assi anteriore e posteriore, con l’85% concentrato nel punto più basso possibile, a beneficio del baricentro e della dinamica di guida. La Ferrari elettrica, infatti, beneficia di un’altezza del baricentro inferiore di 80 mm rispetto a un equivalente modello Ice.

Al posteriore, Ferrari introduce per la prima volta un sottotelaio meccanico smorzato, progettato per ridurre rumore e vibrazioni percepite in abitacolo, mantenendo al contempo rigidezza e dinamica di guida ai livelli attesi da una vettura di Maranello. La terza generazione della sospensione attiva a 48 V già introdotta su Purosangue e perfezionata su F80 migliora ulteriormente comfort, controllo e dinamica veicolo, distribuendo le forze in curva in modo ottimale.

La prima Ferrari elettrica è equipaggiata con due assali elettrici progettati e prodotti interamente in-house, ciascuno con due motori sincroni a magneti permanenti e rotori Halbach, derivati dalla tecnologia F1 e industrializzati per la produzione di serie. L’assale anteriore sviluppa una densità di potenza di 3,23 kW/kg con un’efficienza del 93% alla massima potenza, mentre quello posteriore raggiunge i 4,8 kW/kg con gli stessi valori di efficienza. L’inverter anteriore, completamente integrato nell’assale, genera una potenza di 300 kW e pesa solo 9 kg.

I motori sincroni a magneti permanenti che equipaggiano gli assali sono stati sviluppati spingendo al limite la tecnologia attuale. E’ estremamente compatto e ad altissime prestazioni, con tecnologia derivata dal mondo racing, ma industrializzata con processi tali da renderlo applicabile sia sulle vetture elettriche Ferrari sia sull’assale anteriore della Supercar F80, da cui trae origine.

La batteria, progettata e assemblata a Maranello, raggiunge una densità energetica di quasi 195 Wh/kg – la più alta tra le vetture elettriche – e adotta un sistema di raffreddamento che ottimizza la distribuzione termica e le prestazioni. E’ stata progettata per essere smontabile e riparabile in caso di necessità.

Tre modalità di guida – Range, Tour e Performance – configurano la strategia energetica, la potenza disponibile e la trazione. I paddle al volante permettono di modulare coppia e potenza su cinque livelli progressivi, offrendo una sensazione di accelerazione graduale e coinvolgente

La Vehicle Control Unit aggiorna i parametri dinamici 200 volte al secondo, gestendo in modo predittivo sospensioni, trazione e sterzo, per garantire agilità, stabilità e precisione senza pari. Infine, il suono – elemento distintivo di ogni Ferrari – è stato sviluppato valorizzando le caratteristiche uniche del propulsore elettrico. Un sensore ad alta precisione cattura le vibrazioni meccaniche dei componenti e le amplifica, creando un’esperienza sonora autentica che comunica la dinamica di guida e restituisce feedback diretto al pilota.

All’inizio del 2026 ci sarà un’anticipazione del design degli interni. In primavera il viaggio di scoperta della Ferrari elettrica culminerà con la World Premiere.

Ferrari spegne l’impianto di trigenerazione di Maranello e punta sulle energie rinnovabili

Ferrari ha spento l’impianto di trigenerazione nello stabilimento di Maranello per proseguire nella sostituzione di una quota significativa di gas metano con fonti energetiche rinnovabili. L’approvvigionamento di energia elettrica continuerà ad essere garantito infatti, tra le diverse soluzioni, anche dal raddoppio degli impianti fotovoltaici installati, con l’obiettivo di raggiungere al 2030 circa 10 megawatt di picco (MWp) a partire dai 5 MWp attuali.

Lo spegnimento del trigeneratore alimentato a gas, che dal 2009 ha generato energia elettrica, termica e frigorifera, è avvenuto con un anticipo di tre mesi rispetto a quanto precedentemente programmato. In coerenza con il piano di decarbonizzazione annunciato al Capital Markets Day nel 2022, assicurerà una riduzione annua del 60% delle emissioni di CO2 di Scopo 1 e 2 e del 70% del consumo di gas metano rispetto ai livelli precedenti .

Il trigeneratore, che fino al 2022 ha prodotto a pieno regime circa 120 GWh/anno di elettricità grazie a due motori endotermici a gas metano, è stato un esempio di tecnologia ad alta efficienza (Cogenerazione ad Alto Rendimento), che nel corso degli anni ha ottenuto riconoscimenti dal Gestore Servizi Energetici (GSE) sotto forma di certificati bianchi, attestando il conseguimento di risparmi energetici.

“Oggi è una data storica per il nostro viaggio verso la carbon neutrality al 2030. Abbiamo spento il trigeneratore, non useremo più gas per produrre elettricità in questo impianto ma energia elettrica da fonti rinnovabili. Questo è un altro importante tassello dopo l’installazione dell’impianto a fuel cell, i nuovi edifici con massima efficienza energetica e le soluzioni per l’efficientamento energetico nei processi produttivi. Sono orgoglioso di lavorare insieme a un team così impegnato nel percorso verso la carbon neutrality”, commenta il ceo di Ferrari, Benedetto Vigna.

Attualmente la quota di energia rinnovabile autoprodotta nello stabilimento e la fornitura mediante PPA (Power Purchase Agreement) da fonti rinnovabili coprono nel complesso circa il 40% del fabbisogno della sede di Maranello. La restante parte viene alimentata dalla rete, attraverso l’acquisto di sola energia con garanzia di origine da fonte rinnovabile.

Per supportare questo cambiamento nel mix energetico, Ferrari ha adottato le tecnologie più avanzate. Ad esempio, è stata rafforzata l’infrastruttura elettrica generale degli impianti di Maranello, con la completa ristrutturazione della sottostazione elettrica e l’installazione di tre nuovi trasformatori da 40 MVA ciascuno.

Il consumo totale di energia all’interno del Gruppo per il 2023 è stato di 1.520 TJ, con una diminuzione del 4% rispetto al 2022 (1.580 TJ), all’interno di un percorso di continua innovazione tecnologica e di processo per l’approvvigionamento e l’efficienza energetica.

JOHN ELKANN

Stellantis, Elkann: “Siamo sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi di elettrificazione al 2030”

Stellantis ha posto “l’elettrificazione in prima linea nel suo piano strategico Dare Forward 2030. L’obiettivo è che entro la fine del decennio il 100% delle vendite di autovetture in Europa e il 50% delle vendite di autovetture e autocarri leggeri negli Stati Uniti siano costituiti da veicoli elettrici a batteria (BEV)”. Lo sottolinea John Elkann, presidente di Stellantis, nella lettera agli azionisti di Exor. “Oggi Stellantis è sulla buona strada per raggiungere questo obiettivo, con vendite globali di BEV in crescita del 21% anno su anno – continua- Inoltre, nell’ambito della strategia Pro One per i suoi veicoli commerciali, Stellantis ha presentato una gamma di furgoni completamente rinnovata dei suoi sei marchi iconici (Citroën, FIAT, Opel, Peugeot, Ram e Vauxhall) con propulsori a emissioni zero di seconda generazione, un soluzione unica a idrogeno, connettività completa e sistemi di assistenza alla guida autonoma di alto livello”.

Dalla sua fondazione nel 2021, ricorda Elkann, Stellantis ha distribuito un totale di 6 miliardi ai propri dipendenti in tutto il mondo. Una dimostrazione, dice, “tangibile di come l’azienda abbia allineato i propri incentivi ai risultati a beneficio di tutti i dipendenti”. Nella lettera agli azionisti di Exor, spiega che “la spinta alla competizione e alla focalizzazione sull’eccellenza ha generato risultati record con ricavi pari a 189,5 miliardi di euro (+6% rispetto al 2022), un utile operativo rettificato pari a 24,3 miliardi di euro (margine ~13%) e un utile netto pari a 18,6 miliardi di euro (+11% rispetto al 2022)”. Questi eccellenti risultati non premiano solo gli azionisti, dice Elkann “ma anche i dipendenti Stellantis, che riceveranno quasi 1,9 miliardi di euro in base ai loro risultati”.

A novembre, la società ha lanciato ‘Shares to Win’, il suo primo piano di acquisto di azioni per i dipendenti che consente loro di diventare azionisti di Stellantis a condizioni preferenziali. Nel 2024 questo numero sarà esteso a oltre 240.000 dipendenti in tutto il mondo.

Il presidente di Stellantis, nella lunga lettera, parla anche di Ferrari.  “Ci auguriamo di ottenere altre vittorie con clienti, tifosi e dipendenti mentre Benedetto Vigna e il suo gruppo dirigente mantengono il loro approccio ‘quattro ruote a terra’ mentre il Cavallino Rampante continua il suo viaggio di elettrificazione rimanendo fedele alla sua eredità”, scrive, ricordando che fuori dalla pista la Ferrari “ha continuato a fornire risultati eccezionali, superando le previsioni per l’intero anno. I ricavi netti dell’anno sono cresciuti del 17% a 6 miliardi di euro, con un EBITDA rettificato di 2,3 miliardi di euro (margine del 38%) e, per la prima volta in assoluto, l’utile netto ha superato 1 miliardo di euro (un aumento del 34% rispetto al 2022)”.

 

JOHN ELKANN

Ferrari punta alla sostenibilità: “Entro 2030 riduzione 40% emissioni”

Sviluppo dei dipendenti, esperienza, emozioni, elettrificazione, motore, ambiente e risultati finanziari: la Società sta aprendo un nuovo ed emozionante capitolo, pronta a spingersi più che mai oltre i confini in modo distintivo“. Sono questi gli obiettivi futuri di Ferrari, che ha presentato oggi, nel corso del Capital Markets Day, il piano strategico 2022-2026. Il presidente John Elkann, ha riassunto gli ultimi successi del brand che, in 75 anni, si è costruito una storia unica, dai trionfi in pista al puro piacere di guida su strada: “Facciamo sognare milioni di persone. Abbiamo creato una comunità inclusiva e affiatata, che unisce Paesi diversi, perfino industrie diverse. Finché ne preserveremo la tradizione e i valori, potremo contare su solide basi per i nostri piani strategici futuri“.

Innanzitutto, Ferrari si è impegnata a raggiungere la totale neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2030, dando il proprio contributo al raggiungimento degli obiettivi fissati nel 2015 dagli Accordi di Parigi. Infatti, la casa automobilistica mira alla “riduzione di almeno il 40% delle emissioni Scopo 3 per vettura entro il 2030, concentrandosi principalmente sui materiali e sulla fase di uso del veicolo“.

Gli scenari dei prossimi anni vedono ancora l’innovazione come linea guida. Infatti, entro il 2026 il Cavallino Rampante punta a offrire una gamma di prodotti ben diversificata, composta, in termini di numero di modelli, per il 60% da ibridi ed elettrici e per il 40% da Ice, ognuno dei quali è in grado di offrire emozioni di guida distintive. “Entro il 2030, l’obiettivo è un’offerta composta per il 20% da veicoli Ice, per il 40% da ibridi e per il 40% da elettrici“. Nello specifico, su Ice, “Ferrari continuerà a lavorare all’innovazione del motore a combustione interna e, con il supporto dei partner, svilupperà soluzioni nel campo dell’efficienza energetica e dei carburanti alternativi“.

Per quanto riguarda l’ibrido, con quattro vetture in gamma, Ferrari è ancora fermamente convinta che questa tipologia di motore possa aumentare le performance nel mondo delle corse. Sull’elettrico invece, la casa automobilistica di Maranello è consapevole che “può essere utile nel realizzare elementi unici”. In realtà, in cantiere l’azienda ha già la sua prima auto elettrica, che sarà presentata nel 2025 e affonderà le sue radici nel patrimonio del Cavallino Rampante, attingendo a una più ampia esperienza tecnica per migliorare ulteriormente le emozioni di guida. Il veicolo si distinguerà in tutte le dimensioni: densità di potenza del motore, peso e suono. Un altro elemento chiave di differenziazione per le vetture elettriche Ferrari sarà il modo in cui le celle delle batterie – che saranno acquistate per garantire la massima qualità e la tecnologia più avanzata – verranno assemblate a Maranello. Infatti, “i moduli della batteria, realizzati artigianalmente, saranno integrati nel telaio delle vetture in un processo che mira a ridurre il peso del veicolo e ad aumentare le prestazioni“.

Ancora una volta, saranno utilizzate le tecnologie esistenti con l’obiettivo di continuare a superare le aspettative dei clienti, rimanendo fedeli alla convinzione del fondatore che “la miglior Ferrari che sia mai stata costruita è la prossima”.

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